sicurezza e cambiamento

Porti

ravenna 01 novembre 2016

Fondali e dialogo costruttivo

Le priorità che gli operatori indicano all'Autorità di Sistema

01 novembre 2016 - ravenna - Imprenditori, associazioni di categoria, istituzioni: ecco i provvedimenti che il porto di Ravenna attende dal presidente dell'Autorità di Sistema.

Riccardo Sabadini, presidente della Sapir

“Credo che il nuovo presidente debba dedicarsi da subito a ristabilire un clima sereno e costruttivo all’interno della comunità portuale. Il dialogo tra imprenditori e istituzioni è sempre stato un valore aggiunto del nostro porto. Ciò, naturalmente, senza dimenticare la necessità di approfondire i fondali per garantire l’operatività delle banchine”.

Eugenio Fusignani, vice sindaco con delega al Porto
“Al di là degli interventi di escavo, ritengo prioritaria la riapertura di un dialogo costante tra imprese e istituzioni, affinché gli equilibri esistenti nel porto vengano mantenuti e si ristabilisca un clima di confronto sereno”.

Veniero Rosetti, presidente del Consar

“Come primo provvedimento auspico naturalmente il via all’approfondimento dei fondali. Ma a ruota chiedo di riprendere il ‘progettone’ e vedere cosa c’è di buono da portare avanti, perché il porto non è soltanto fondali”.

Luca Grilli, presidente della Compagnia Portuale

“Dopo questa parentesi di commissariamento, le aspettative per il nuovo presidente sono elevatissime soprattutto perché dovrà muoversi e lavorare con la neonata riforma.
Niente da imputare all'attuale commissario che, oltre alle deleghe di ordinaria amministrazione, difficilmente poteva prendere decisioni con percorsi evolutivi a lungo termine, parlo di opere necessarie per lo sviluppo del nostro porto e quindi escavi, nuove banchine, viabilità.
Questo serve che porti il nuovo presidente, niente di diverso da quello che in realtà serve ma con esso anche stabilità, un dialogo diverso e più costruttivo con tutte le parti coinvolte per imprimere un'inerzia diversa da quella attuale alla portualità ravennate. La nuova nomina in quest'ottica attira su di sé molte aspettative, soddisfare i reali bisogni del porto credo sia il miglior provvedimento che il nostro nuovo presidente possa e, perdonatemi, debba fare”.

Mauro Samaritani, presidente del Gruppo Ormeggiatori
“Naturalmente i fondali sono la priorità. Al pari, però, della riorganizzazione interna dell'Autorità portuale e dell'impegno a 'fare squadra' con tutti coloro che ope- rano nel porto e le istituzioni”.

Riccardo Martini, presidente dell’Unione Utenti del porto
“A Ravenna, considerata l'emergenza fondali, spesso si pensa che l'Autorità portuale debba occuparsi solo di lavori pubblici, mentre i compiti dell'Ente sono molto più ampi e altrettanto importanti, come la promozione all'estero, la gestione delle aree demaniali e i collegamenti infrastrutturali.
Il porto di Ravenna è ancora troppo poco conosciuto in Paesi chiave dei traffici odierni, come Cina, India e Paesi del Golfo Persico, così come negli stati dell'Est europeo a maggiore tasso di crescita.
Anche riguardo ai collegamenti infrastrutturali, vedo che si continua a parlare di Romea Dir, Statale 16, E45, mentre continuiamo ad essere tagliati fuori dalle direttrici ferroviarie verso Germania e Paesi dell'Est”.

Marco Migliorelli, presidente degli Spedizionieri

“Occorrono investimenti pubblici nelle infrastrutture portuali in coerenza con il piano nazionale della portualità.
Quindi, per Ravenna, maggiori fondali, sviluppo viario e ferroviario, varco centralizzato per l’uscita delle merci.
Auspico che il tavolo di partenariato locale, dove sono relegati gli operatori portuali, venga coinvolto nelle vicende portuali. È poi necessario il superamento delle condizioni di vendita ex works per non rinunciare alla posizione di dominus della logistica a beneficio del Pil”.

Carlo Cordone, presidente dell’Associazione agenti marittimi
“Penso che occorra un presidente operativo, che agisca ed affronti con la massima determinazione le problematiche di questo difficile porto, reso tale, in primis, per la sua conformazione che lo vincola pesantemente.
Le cose da fare sono sempre le stesse vale a dire l’eliminazione delle ataviche lacune che ci trasciniamo mese dopo mese e per le quali occorrono soluzioni immediate che non possiamo più attendere.
Dragaggi, casse di colmata, fanghi, materiale di escavo, consolidamento di alcune banchine e soprattutto un mantenimento ordinario dei fondali che è basilare per la vita di un porto ed in particolare per il nostro che, essendo un porto canale, deve essere continuamente monitorato e dragato”.

Rudy Gatta, presidente della commissione consiliare Lavori pubblici e Porto del Comune di Ravenna
“Occorre rispristinare buone relazioni all’interno del nostro scalo, ma anche con i porti a noi più vicini. Io sono stato contrario all’uscita dal Napa e, quindi, auspico che vengano ripresi i contatti. Verso i porti limitrofi dobbiamo lanciare dei ponti e abbattere muri, perché nello shipping è importante avere relazioni.
Seconda questione: stiamo attenti a non perdere i finanziamenti già accordati per gli escavi. Penso, in particolare, a quelli della Bei”.

Mario Petrosino, dirigente CNA e presidente della Fondazione Istituto sui trasporti e la logistica
“Occorre lavorare per ristabilire la coesione tra tutti gli stackholder (la coesione all'interno del porto è stata storica- mente un vantaggio anche competitivo del porto rispetto ad altri scali). Quindi, avviare le procedure per l'escavo anche con l'impianto di lavaggio delle sabbie, non dimenticando i collegamenti ferroviari e stradali. Infine, ristabilire un clima sereno all'interno dell'Autorità Portuale”.


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