Porti
ravenna
13 giugno 2017
Agenzia delle Dogane, scatta lo stato di agitazione del personale
13 giugno 2017 - ravenna - I dipendenti dell’Agenzia delle Dogane di Ravenna proclamano lo stato di agitazione con possibili effetti sul rallentamento delle pratiche relative alle operazioni portuali, in particolare quelle inerenti i container.
"Denunciamo per l’ennesima volta – si legge in una lettera indirizzata ai sindacati Cgil e Cisl e firmata da 55 dipendenti – la grave situazione di carenza di organico in cui versa la Dogana di Ravenna. A fronte di una diminuzione del personale, dovuta sia a pensionamenti che a trasferimenti di colleghi a vario titolo, si sono sommati nel tempo nuovi adempimenti, generando un maggior carico di lavoro in tutti gli ambiti non più sostenibile». L’agenzia doganale conta su un’ottantina di dipendenti, destinati a diminuire progressivamente per via dei pensionamenti e dei trasferimenti".
Lo stato di agitazione scatterà dal 1 luglio. Per un mese i dipendenti non svolgeranno più lavoro straordinario, si atterranno "al rigido rispetto delle mansioni di appartenenza e dei tempi stabiliti per i singoli processi lavorativi". Non verranno più utilizzati i mezzi propri per effettuare "verifiche, accessi, sopralluoghi e qualunque altra attività esterna". La carenza di personale negli uffici doganali ravennati è riconosciuta da Fp Cgil e Cisl Fp Romagna: "Sono evidenti gli scostamenti delle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane tra le diverse e anche vicine realtà portuali rispetto all’Ufficio doganale ravennate, che presenta, sotto il profilo meramente organizzativo, una carenza perdurante d’organico di lavoratori in servizio. Non si comprendono le difficoltà a volere riconoscere il ruolo e l’importanza amministrativa dell’Ufficio portuale, della sua dimensione produttiva in ambito doganale e settore accise e dell’interesse strategico regionale, nazionale ed europeo".
© copyright Porto Ravenna News
"Denunciamo per l’ennesima volta – si legge in una lettera indirizzata ai sindacati Cgil e Cisl e firmata da 55 dipendenti – la grave situazione di carenza di organico in cui versa la Dogana di Ravenna. A fronte di una diminuzione del personale, dovuta sia a pensionamenti che a trasferimenti di colleghi a vario titolo, si sono sommati nel tempo nuovi adempimenti, generando un maggior carico di lavoro in tutti gli ambiti non più sostenibile». L’agenzia doganale conta su un’ottantina di dipendenti, destinati a diminuire progressivamente per via dei pensionamenti e dei trasferimenti".
Lo stato di agitazione scatterà dal 1 luglio. Per un mese i dipendenti non svolgeranno più lavoro straordinario, si atterranno "al rigido rispetto delle mansioni di appartenenza e dei tempi stabiliti per i singoli processi lavorativi". Non verranno più utilizzati i mezzi propri per effettuare "verifiche, accessi, sopralluoghi e qualunque altra attività esterna". La carenza di personale negli uffici doganali ravennati è riconosciuta da Fp Cgil e Cisl Fp Romagna: "Sono evidenti gli scostamenti delle strategie politiche dell’Agenzia delle Dogane tra le diverse e anche vicine realtà portuali rispetto all’Ufficio doganale ravennate, che presenta, sotto il profilo meramente organizzativo, una carenza perdurante d’organico di lavoratori in servizio. Non si comprendono le difficoltà a volere riconoscere il ruolo e l’importanza amministrativa dell’Ufficio portuale, della sua dimensione produttiva in ambito doganale e settore accise e dell’interesse strategico regionale, nazionale ed europeo".
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