Crociere, Traghetti
venezia
31 agosto 2018
Grandi navi, Chioggia non ha fondali adatti
La soluzione presenta interrogativi sulla capacità delle banchine e sugli escavi
31 agosto 2018 - venezia - E' il porto di Chioggia il primo candidato a ospitare le grandi navi da crociera che devono lasciare la laguna di Venezia. Lo ha ribadito il mininistro delle Infrastrutture Toninelli "in maniera da garantire la tutela di quello scrigno di tesori che è Venezia".
"Dunque, no allo scavo di nuovi canali - rileva il Mit - mentre sì all'attracco di navi fino a 40 mila tonnellate utilizzando la stazione marittima ed eventualmente quella già pronta e mai usata di Chioggia. Peraltro, bisogna accertare se questo stesso limite sia davvero tollerabile. Senza considerare che il semplice tonnellaggio va sostituito con un parametro più raffinato che tenga conto non solo del peso ma di altri criteri, come ad esempio la sagoma e l'altezza degli scafi".
Non che trasferire l'approdo delle navi da crociere a Chioggia sia così semplice. La consigliera regionale del Veneto del Movimento 5 Stelle Erika Baldin afferma che "bisognerebbe svolgere una verifica della stazza delle navi e del pescaggio per decidere chi può entrare in laguna e chi invece non può entrarci, e da questo punto di vista la presenza a Chioggia di uno scalo potrebbe rivelarsi determinante".
"Il punto a sfavore dello spostamento su Chioggia del traffico marittimo è legato ai fondali troppo bassi, che limiterebbero l'accesso al porto", aggiunge Baldin. "Allora che si inizi a lavorare, coinvolgeremo tutti i soggetti perché questo progetto veda la luce. Se ci sono fondali da scavare e banchine da rifare, allora mettiamo mano al portafogli e iniziamo i lavori. Stato e Regione ci devono ascoltare, questa è un'ottima soluzione e un investimento simile potrebbe ridare impulso all'intero settore adriatico compreso fra Venezia e Chioggia, e non solo, anche al territorio del Delta fino a Ravenna".
© copyright Porto Ravenna News
"Dunque, no allo scavo di nuovi canali - rileva il Mit - mentre sì all'attracco di navi fino a 40 mila tonnellate utilizzando la stazione marittima ed eventualmente quella già pronta e mai usata di Chioggia. Peraltro, bisogna accertare se questo stesso limite sia davvero tollerabile. Senza considerare che il semplice tonnellaggio va sostituito con un parametro più raffinato che tenga conto non solo del peso ma di altri criteri, come ad esempio la sagoma e l'altezza degli scafi".
Non che trasferire l'approdo delle navi da crociere a Chioggia sia così semplice. La consigliera regionale del Veneto del Movimento 5 Stelle Erika Baldin afferma che "bisognerebbe svolgere una verifica della stazza delle navi e del pescaggio per decidere chi può entrare in laguna e chi invece non può entrarci, e da questo punto di vista la presenza a Chioggia di uno scalo potrebbe rivelarsi determinante".
"Il punto a sfavore dello spostamento su Chioggia del traffico marittimo è legato ai fondali troppo bassi, che limiterebbero l'accesso al porto", aggiunge Baldin. "Allora che si inizi a lavorare, coinvolgeremo tutti i soggetti perché questo progetto veda la luce. Se ci sono fondali da scavare e banchine da rifare, allora mettiamo mano al portafogli e iniziamo i lavori. Stato e Regione ci devono ascoltare, questa è un'ottima soluzione e un investimento simile potrebbe ridare impulso all'intero settore adriatico compreso fra Venezia e Chioggia, e non solo, anche al territorio del Delta fino a Ravenna".
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