Crociere, Traghetti
venezia
31 agosto 2018
Santi: "Senza crociere via 4mila posti di lavoro"
Il presidente degli Agenti marittimi veneti preoccupato per l'economia della regione
31 agosto 2018 - venezia - No alle parole del ministro Toninelli. E' chiaro Alessandro Santi, presidente dell'Associazione agenti marittimi del Veneto quando spiega i rischi che corre Venezia con lo stop alle crociere in Laguna.
"Un'ipotesi folle di azzeramento delle crociere su Venezia rischia di innescare un effetto domino devastante con la perdita di più di 4000 posti di lavoro nella sola città di Venezia, ma anche con effetti paralleli sugli altri porti dell'Alto adriatico". Alessandro Santi, presidente dell'Associazione agenti marittimi del Veneto lancia l'avvertimento con Federagenti, l'associazione nazionale degli agenti marittimi. Con una nota plaude alla "svolta positiva" indicata nelle parole del vicepremier Matteo Salvini, che a proposito della discussione sull'accesso alle grandi navi ha parlato di tutela della città ma senza metterla sotto una teca.
Le indicazioni che emergono anche dal'ultima nota del ministero dei Trasporti e del ministro Toninelli "riconfermano che il traffico crocieristico può essere gestito nella Laguna di Venezia - spiega Federagenti - grazie a impatti ambientali marginali anche in termini di moto ondoso e di sicurezza della navigazione".
"L'attenzione si è spostata dall'analisi dell'impatto tecnico, ambientale e di sicurezza della navigazione alla sostenibilità turistica che, secondo il ministero, sarebbe la vera motivazione per bandire le grandi navi da crociera da Venezia, restringendo ulteriormente le modalità di accesso alla stazione marittima".
Un punto di vista positivo "perché siamo in grado, dati alla mano, di rassicurare il ministero che il traffico dei crocieristi incide meno del 5% sul totale dei turisti (30 milioni all'anno) che invadono quotidianamente la città e peraltro con capacità di spesa superiori alla media". Santi non ha dubbi: "Per Venezia serve un piano che preveda il traffico crocieristico in città".
© copyright Porto Ravenna News
"Un'ipotesi folle di azzeramento delle crociere su Venezia rischia di innescare un effetto domino devastante con la perdita di più di 4000 posti di lavoro nella sola città di Venezia, ma anche con effetti paralleli sugli altri porti dell'Alto adriatico". Alessandro Santi, presidente dell'Associazione agenti marittimi del Veneto lancia l'avvertimento con Federagenti, l'associazione nazionale degli agenti marittimi. Con una nota plaude alla "svolta positiva" indicata nelle parole del vicepremier Matteo Salvini, che a proposito della discussione sull'accesso alle grandi navi ha parlato di tutela della città ma senza metterla sotto una teca.
Le indicazioni che emergono anche dal'ultima nota del ministero dei Trasporti e del ministro Toninelli "riconfermano che il traffico crocieristico può essere gestito nella Laguna di Venezia - spiega Federagenti - grazie a impatti ambientali marginali anche in termini di moto ondoso e di sicurezza della navigazione".
"L'attenzione si è spostata dall'analisi dell'impatto tecnico, ambientale e di sicurezza della navigazione alla sostenibilità turistica che, secondo il ministero, sarebbe la vera motivazione per bandire le grandi navi da crociera da Venezia, restringendo ulteriormente le modalità di accesso alla stazione marittima".
Un punto di vista positivo "perché siamo in grado, dati alla mano, di rassicurare il ministero che il traffico dei crocieristi incide meno del 5% sul totale dei turisti (30 milioni all'anno) che invadono quotidianamente la città e peraltro con capacità di spesa superiori alla media". Santi non ha dubbi: "Per Venezia serve un piano che preveda il traffico crocieristico in città".
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