sicurezza e cambiamento

Energia

ravenna 27 luglio 2022

Il rigassificatore: piattaforma protetta, gasdotto a mare fino a Punta Marina e 34 km di condotta sotterranea

Il progetto di Snam che andrà in Conferenza dei servizi da giovedì 4 agosto

27 luglio 2022 - ravenna - Giovedì 4 agosto è in programma la prima riunione della conferenza dei servizi per valutare il progetto per la collocazione di una nave rigassificatrice (Fsru) a 8,5 km dalla costa, tra Marina di Ravenna e Punta Marina. La nave opererà dal terminal del Gruppo Pir.

La prima seduta della Conferenza – come recita la convocazione -  è finalizzata all’illustrazione del progetto del rigassificatore comprensivo delle opere connesse, da parte di Snam, nonché alla verifica della completezza e dei primi elementi valutativi della documentazione fornita dal proponente in ordine ad eventuali richieste di integrazioni, da parte degli Enti e Amministrazioni interessate.

Snam ha già acquistato due navi Fsru (Floating storage and regasification unit), la Golar Tundra destinata a Piombino – ammesso che proceda il disegno del governo – e la Bw Singapore che arriverà a Ravenna nei primi mesi del 2024. Le due navi sono in grado di lavorare ciascuna 5 miliardi di metri cubi di gas all’anno,  equivalente a circa un sesto della quantità di gas naturale oggi importata dalla Russia, e uno stoccaggio di 170mila metri cubi di gas naturale liquefatto (Gnl). La Bw Singapore verrà rifornita via nave ogni 5-7 giorni.

L’istanza di realizzazione del progetto, trasmessa la settimana scorsa al Commissario e da lui ai ministeri competenti, sarà portata ora all’esame degli oltre 40 enti direttamente coinvolti dal processo autorizzativo. L’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio delle opere dovrà infine essere rilasciata dal Commissario stesso entro 120 giorni dal ricevimento. La tempistica del progetto presentata da Snam prevede poi un avvio dei lavori entro il primo quadrimestre del 2023 con l’obiettivo dell’entrata in esercizio della FSRU entro il terzo trimestre 2024.

IL PROGETTO

Partiamo dall’adeguamento del ‘ragno’. Due le ipotesi progettuali. La prima prevede la costruzione di una sorta di cassone che fungerà anche da paraonde sul versante Est che verrà riempito con 285 mila metri cubi di materiale di escavo. Una volta realizzati i supporti e le strutture necessarie, si procederà all’installazione del piping, valvole e strumentazione di linea prevista.  Saranno quindi necessari lavori meccanici ed elettrici.

La seconda ipotesi prevede l’installazione Cofferdam e impalcato (una cofferdam é una struttura temporanea o una recinzione finalizzata a consentire lo spostamento, la deviazione dell’acqua o la costruzione di una diga in un’area limitata). L’obiettivo primario della cofferdam é quello di controllare l’acqua per creare un ambiente asciutto per un progetto/lavoro.

“Tra gli aspetti più rilevanti del progetto – spiegano i tecnici - quelli relativi agli standard di sicurezza. Nella nave rigassificatrice non saranno effettuati processi chimici, ma solo operazioni funzionali al processo di vaporizzazione. L’impianto di stoccaggio e rigassificazione sarà completamente installato a bordo della nave”.

Per convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale dei gasdotti, posto a circa 42 km dal punto di ormeggio, a nord-ovest della città, il progetto propone di realizzare un collegamento composto da un tratto di metanodotto a mare (sealine) di circa 8,5 km e uno onshore, completamente interrato, di circa 34 km, progettato” privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. Su tutti questi aspetti progettuali proposti da Snam il Commissario dovrà avvalersi dell’esame scrupoloso e del parere di oltre 40 enti”.

La condotta sottomarina che parte dall’impianto Pir viaggia a una profondità di circa 14 metri, e l’approdo è ubicato in corrispondenza della Stazione di Pompaggio Agip Petroli nei pressi della spiaggia libera di Punta Marina. Il collegamento avverrà attraverso un microtunnel.

L'attraversamento della pineta di Punta Marina avverrà in sotterraneo con una tecnologia «trenchless» evitando qualsiasi interferenza con la superficie boscata e quindi ogni sottrazione di habitat.

Per convogliare il gas verso il punto di interconnessione con la rete nazionale dei gasdotti, da Punta Marina verrà realizzato un collegamento completamente interrato, di circa 34 km, progettato privilegiando aree non antropizzate, rispettando quelle protette e minimizzando l’uso di suolo, in modo compatibile con le caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche e sismiche del territorio, nonché con gli strumenti di pianificazione vigenti. Si procederà attraverso 69 microcantieri che poseranno le tubazioni dedicate al rigassificatore, con un avanzamento stimato di 50/60 metri al giorno.

La condotta uscita dal microtunnel, nella parte iniziale il tracciato verrà posto al bordo della carreggiata stradale, sotto la strada del lungomare C. Colombo. La viabilità comunale presenta già una serie di sottoservizi (acquedotto, fognatura, rete gas di distribuzione, illuminazione pubblica, rete telefonica), pertanto il metanodotto in progetto sarà ubicato negli spazi liberi rilevati durante la progettazione esecutiva.

Dopo circa 500 m di percorrenza stradale, il tracciato supera la Pineta litoranea con un’opera trenchless (direct pipe) e si pone nella zona a seminativo limitrofa all’abitato di Punta Marina. L’opera trenchless prevista per l’attraversamento della Pineta litoranea, consentirà di non interferire minimamente con l’area boscata e quindi di salvaguardarla interamente.

Superata la Pineta litoranea, come detto precedentemente la condotta raggiunge un’area attualmente condotta a seminativo Quest’area è ubicata all’interno del perimetro del Piano Urbanistico Attuativo CoS13 “Punta Marina”, in una zona destinata a parcheggi e opere di urbanizzazione senza nuova edificazione. 

Superata l’area del Piano Urbanistico Attuativo CoS13, la condotta raggiunge l’area prevista per la realizzazione del punto di entrata (PDE) e dell’impianto di regolazione DP 100-75 bar, a Sud dello scolo Centrale di Levante.

“È essenziale – spiegano i tecnici - che l’impianto e le operazioni a bordo della nave abbiano poi impatti minimi, che Snam si impegna a contenere entro limiti significativamente inferiori a quelli previsti dalla legge. Dal punto di vista paesaggistico, il progetto dovrà rispettare invece le aree di tutela biologica. Sono già stati condotti per Snam alcuni studi specialistici, tra cui un modello delle ricadute in atmosfere, la valutazione di impatto sanitario, la valutazione del traffico navale nell’area di progetto e un modello di dispersione termica e chimica in ambiente marino in fase di esercizio”.

LA TEMPISTICA

L’iter amministrativo  dovrà concludersi entro novembre di quest'anno, mentre il via ai lavori è previsto per marzo 2023 con l’adeguamento della piattaforma, da maggio il cantiere per il gasdotto. I lavori dureranno da 15 a 16,5 mesi. La Bw Singapore  arriverà a luglio del 2024 per entrare in produzione in autunno.

I COSTI

L’acquisto della nave rigassificatrice ha richiesto un investimento di 400 milioni, i lavori per l’adeguamento della piattaforma Pir e del gasdotto, 300.


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