Trasporti, Logistica
roma
30 maggio 2018
Gasolio troppo caro, batosta sull'autotrasporto
Trasportounito e Cna Fita: tagliare le imposte sul carburante
30 maggio 2018 - roma - Le associazioni dell'autotrasporto Trasportounito e CNA Fita denunciano nuovamente l'eccessivo prezzo del gasolio che pesa enormemente sui bilanci delle aziende del settore. Trasportounito sottolinea che la situazione è ormai fuori controllo per le imprese italiane di autotrasporto che rischiano di dover cessare l'attività in conseguenza dell'aumento di oltre il 10% nel prezzo del carburante.
Trasportounito evidenzia che "le imprese di autotrasporto in poco più di 12 mesi (ultimo dato pubblicato dal MiSE) hanno dovuto sostenere un incremento netto del 10,10%. L'incremento record del costo industriale del gasolio avrebbe dovuto spingere le imprese di autotrasporto a chiedere e ottenere l'adeguamento della tariffa di trasporto delle merci, sulla base della cosiddetta clausola di salvaguardia (art. 5 legge 133 del 6 agosto 2008) che tiene conto dell'aumento del costo medio del gasolio e delle autostrade. Purtroppo le aziende sono subordinate alla dominanza economica della committenza, a causa dello scarso o inesistente potere contrattuale che rende difficile, rischioso e complicato, procedere all'applicazione dei dovuti adeguamenti".
Trasporto unito spiega che l'incremento del costo del gasolio nell'ultimo anno ha generato "forti tensioni sui bilanci delle imprese di autotrasporto molte delle quali, in assenza dei necessari adeguamenti tariffari, rischiano di chiudere l'attività, con gravi conseguenze anche in termini occupazionali oppure, ancor più grave, di scaricare sulla strada tutta la propria debolezza contrattuale e strutturale determinando rischi incontrollabili per la sicurezza stradale".
Da parte sua CNA Fita chiede che l'Italia porti le imposte sul gasolio commerciale da autotrazione "sotto il 50% del costo complessivo alla pompa, come già hanno fatto tredici Paesi europei. Solo così - rileva il presidente nazionale dell'associazione, Patrizio Ricci - potrà essere restituita la necessaria competitività alle imprese del trasporto e all'intero sistema Paese".
Fita sottolinea che uno studio della CNA rileva che, nel mese di maggio, l'Italia ha raggiunto il poco invidiabile secondo posto nella classifica dei prezzi del gasolio commerciale da autotrazione alla pompa più alti d'Europa, alle spalle della Svezia. In fondo alla graduatoria i Paesi, dalla Polonia alla Bulgaria e alla Romania, i cui vettori hanno visto impennare i chilometri percorsi sulle strade europee, con il picco del +55% della Romania.
© copyright Porto Ravenna News
Trasportounito evidenzia che "le imprese di autotrasporto in poco più di 12 mesi (ultimo dato pubblicato dal MiSE) hanno dovuto sostenere un incremento netto del 10,10%. L'incremento record del costo industriale del gasolio avrebbe dovuto spingere le imprese di autotrasporto a chiedere e ottenere l'adeguamento della tariffa di trasporto delle merci, sulla base della cosiddetta clausola di salvaguardia (art. 5 legge 133 del 6 agosto 2008) che tiene conto dell'aumento del costo medio del gasolio e delle autostrade. Purtroppo le aziende sono subordinate alla dominanza economica della committenza, a causa dello scarso o inesistente potere contrattuale che rende difficile, rischioso e complicato, procedere all'applicazione dei dovuti adeguamenti".
Trasporto unito spiega che l'incremento del costo del gasolio nell'ultimo anno ha generato "forti tensioni sui bilanci delle imprese di autotrasporto molte delle quali, in assenza dei necessari adeguamenti tariffari, rischiano di chiudere l'attività, con gravi conseguenze anche in termini occupazionali oppure, ancor più grave, di scaricare sulla strada tutta la propria debolezza contrattuale e strutturale determinando rischi incontrollabili per la sicurezza stradale".
Da parte sua CNA Fita chiede che l'Italia porti le imposte sul gasolio commerciale da autotrazione "sotto il 50% del costo complessivo alla pompa, come già hanno fatto tredici Paesi europei. Solo così - rileva il presidente nazionale dell'associazione, Patrizio Ricci - potrà essere restituita la necessaria competitività alle imprese del trasporto e all'intero sistema Paese".
Fita sottolinea che uno studio della CNA rileva che, nel mese di maggio, l'Italia ha raggiunto il poco invidiabile secondo posto nella classifica dei prezzi del gasolio commerciale da autotrazione alla pompa più alti d'Europa, alle spalle della Svezia. In fondo alla graduatoria i Paesi, dalla Polonia alla Bulgaria e alla Romania, i cui vettori hanno visto impennare i chilometri percorsi sulle strade europee, con il picco del +55% della Romania.
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