Porti
shanghai
31 agosto 2018
La 'preferenza cinese' per l'Alto Adriatico
Mef e Mise a Shanghai per la Via marittima della seta
31 agosto 2018 - shanghai - Mef e Mise sono a Shanghai con l’obiettivo di concretizzare la prospettiva di fare dell'Italia il terminale mediterraneo della nuova ‘Via marittima della Seta’.
Proprio oggi il ministro dell' Economia Giovanni Tria e il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci vedranno importanti ministri cinesi.
Tria ha già avuto di spiegare nel meeting con il direttore esecutivo del Silk Road Fund, Wang Yanzhi, e con i vertici di alcune grandi istituzioni finanziarie, quale potrebbe essere ha un ruolo italiano di rilievo nella Belt & Road Initiative: sviluppare terminali marittimi nei porti del Nord Tirreno e Nord Adriatico, che diventerebbero il punto di approdo più conveniente per i mercati europei.
Il sottosegretario Geraci - dopo incontri con i fondi di investimento – spiega che i cinesi appaiono “interessati soprattutto all' Adriatico, in quanto più vicino e collegato all' area dell' Europa centrale ed orientale”.
“Del resto – scrive oggi il Sole 24 Ore - secondo molti osservatori questa preferenza si è evidenziata dalle mosse cinesi degli ultimi anni, in cui il versante italiano ha stentato a decollare: dalla seconda fase di privatizzazione del Pireo allo sviluppo di infrastrutture di terra nei Balcani occidentali (tanto che il Montenegro è uno dei Paesi sospettati di caricarsi di un indebitamento eccessivo, per via dell' autostrada "cinese" in costruzione dal porto di Bar ai confini con la Serbia). Relativamente minore ma non superficiale è una certa attenzione cinese per il versante tirrenico.
Quanto alle possibili collaborazioni italo-cinesi in Paesi terzi, il sottosegretario rileva che già a livello personale, da docente in Cina (dove si era trasferito nel 2008), ne ha sostenuto l' importanza e urgenza, soprattutto in Africa: un continente che l' Italia e l' intero Occidente hanno un interesse massimo a stabilizzare, mentre è diventato sul piano economico prioritario anche per la Cina. Ne è una ulteriore dimostrazione il Focac (Forum of China-Africa Cooperation), megaevento in cui lunedì e martedì prossimi a ospitare una trentina di leader africani sarà il president Xi Jinping (fresco reduce da un viaggio africano che ha posto le premesse per estendere la Belt & Road fino alla sponda atlantica)”.
© copyright Porto Ravenna News
Proprio oggi il ministro dell' Economia Giovanni Tria e il sottosegretario allo Sviluppo economico Michele Geraci vedranno importanti ministri cinesi.
Tria ha già avuto di spiegare nel meeting con il direttore esecutivo del Silk Road Fund, Wang Yanzhi, e con i vertici di alcune grandi istituzioni finanziarie, quale potrebbe essere ha un ruolo italiano di rilievo nella Belt & Road Initiative: sviluppare terminali marittimi nei porti del Nord Tirreno e Nord Adriatico, che diventerebbero il punto di approdo più conveniente per i mercati europei.
Il sottosegretario Geraci - dopo incontri con i fondi di investimento – spiega che i cinesi appaiono “interessati soprattutto all' Adriatico, in quanto più vicino e collegato all' area dell' Europa centrale ed orientale”.
“Del resto – scrive oggi il Sole 24 Ore - secondo molti osservatori questa preferenza si è evidenziata dalle mosse cinesi degli ultimi anni, in cui il versante italiano ha stentato a decollare: dalla seconda fase di privatizzazione del Pireo allo sviluppo di infrastrutture di terra nei Balcani occidentali (tanto che il Montenegro è uno dei Paesi sospettati di caricarsi di un indebitamento eccessivo, per via dell' autostrada "cinese" in costruzione dal porto di Bar ai confini con la Serbia). Relativamente minore ma non superficiale è una certa attenzione cinese per il versante tirrenico.
Quanto alle possibili collaborazioni italo-cinesi in Paesi terzi, il sottosegretario rileva che già a livello personale, da docente in Cina (dove si era trasferito nel 2008), ne ha sostenuto l' importanza e urgenza, soprattutto in Africa: un continente che l' Italia e l' intero Occidente hanno un interesse massimo a stabilizzare, mentre è diventato sul piano economico prioritario anche per la Cina. Ne è una ulteriore dimostrazione il Focac (Forum of China-Africa Cooperation), megaevento in cui lunedì e martedì prossimi a ospitare una trentina di leader africani sarà il president Xi Jinping (fresco reduce da un viaggio africano che ha posto le premesse per estendere la Belt & Road fino alla sponda atlantica)”.
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