Energia
ravenna
12 dicembre 2018
Il Roca a Milano a nome dell'oil&gas alla manifestazione 'Quelli del SI'
Sottolineata l'importanza per famiglie e imprese, di riprendere l'attività produttiva di gas in Adriatico
12 dicembre 2018 - ravenna - Domani, imprenditori provenienti da tutta Italia si riuniranno a Milano per dire SÌ allo sviluppo dell'Italia. L’iniziativa nazionale è promossa da Confartigianato che conferma la manifestazione “all'insegna dello slogan 'QUELLI DEL SÌ' per sollecitare al Governo e alle istituzioni misure a sostegno del mondo produttivo rappresentato per il 98% dalle piccole imprese.
A Milano sarà presente anche una delegazione del Roca, l’associazione che riunisce le imprese operanti nel settore dell’offshore energetico di Ravenna. “Saremo a Milano - commenta Franco Nanni, presidente del ROCA (associazione ravennate contrattisti offshore) – perché rappresentiamo il principale distretto energetico del Paese. Così come ci siamo strenuamente battuti contro i NO TRIV che sostenevano, attraverso il referendum della primavera del 2016, la chiusura delle attività estrattive, ora torniamo a chiedere fortemente lo sviluppo delle attività in Adriatico, nell’interesse innanzitutto del Paese”.
Il gas (la più sostenibile delle fonti energetiche) estratto in Adriatico potrebbe benissimo rappresentare la transizione energetica in grado di traguardarci verso il mix energetico con le fonti alternative. Ormai, però, su 71 miliardi di metri cubi di gas consumati in Italia, la produzione interna è ridotta a 5,7 miliardi, quando 10 anni fa era di 10 miliardi. Ma secondo le stime dell’Ufficio minerario, le riserve accertate di gas in territorio italiano ammontano a 130 miliardi di metri cubi con un potenziale aggiuntivo pari al doppio, per un valore tra 75 e 100 miliardi di euro. Parliamo di somme su cui lo Stato o le Regioni potrebbero incassare almeno il 7% di royalties e il 40% di tasse, con benefici per le famiglie che risparmierebbero sulla bolletta del gas. Una ripresa dell’attività offshore in Adriatico favorirebbero nuovi investimenti e un importante rilancio occupazionale 12.000 addetti diretti e 3000 nell’indotto soprattutto nel Nord Italia)
Va poi considerato che “per importare mille metri cubi di gas dall’estero almeno il 20% se ne va nell’alimentazione dei compressori degli oleodotti. E’ evidente che il gas a km zero sarebbe a tutto vantaggio dei cittadini” dice ancora Nanni.
Di tutti questi temi si parlerà a Ravenna nel marzo prossimo in occasione di OMC2019.
(nella foto, a sinistra: Franco Nanni)
© copyright Porto Ravenna News
A Milano sarà presente anche una delegazione del Roca, l’associazione che riunisce le imprese operanti nel settore dell’offshore energetico di Ravenna. “Saremo a Milano - commenta Franco Nanni, presidente del ROCA (associazione ravennate contrattisti offshore) – perché rappresentiamo il principale distretto energetico del Paese. Così come ci siamo strenuamente battuti contro i NO TRIV che sostenevano, attraverso il referendum della primavera del 2016, la chiusura delle attività estrattive, ora torniamo a chiedere fortemente lo sviluppo delle attività in Adriatico, nell’interesse innanzitutto del Paese”.
Il gas (la più sostenibile delle fonti energetiche) estratto in Adriatico potrebbe benissimo rappresentare la transizione energetica in grado di traguardarci verso il mix energetico con le fonti alternative. Ormai, però, su 71 miliardi di metri cubi di gas consumati in Italia, la produzione interna è ridotta a 5,7 miliardi, quando 10 anni fa era di 10 miliardi. Ma secondo le stime dell’Ufficio minerario, le riserve accertate di gas in territorio italiano ammontano a 130 miliardi di metri cubi con un potenziale aggiuntivo pari al doppio, per un valore tra 75 e 100 miliardi di euro. Parliamo di somme su cui lo Stato o le Regioni potrebbero incassare almeno il 7% di royalties e il 40% di tasse, con benefici per le famiglie che risparmierebbero sulla bolletta del gas. Una ripresa dell’attività offshore in Adriatico favorirebbero nuovi investimenti e un importante rilancio occupazionale 12.000 addetti diretti e 3000 nell’indotto soprattutto nel Nord Italia)
Va poi considerato che “per importare mille metri cubi di gas dall’estero almeno il 20% se ne va nell’alimentazione dei compressori degli oleodotti. E’ evidente che il gas a km zero sarebbe a tutto vantaggio dei cittadini” dice ancora Nanni.
Di tutti questi temi si parlerà a Ravenna nel marzo prossimo in occasione di OMC2019.
(nella foto, a sinistra: Franco Nanni)
© copyright Porto Ravenna News