Porti
bruxelles
08 gennaio 2019
Adsp. L'esenzione dalle tasse è aiuto di Stato
Lo dichiara la Commissione UE. I porti di Italia e Spagna dall'1 gennaio 2020 dovranno pagare le imposte. Due mesi di tempo per replicare
08 gennaio 2019 - bruxelles - La Commissione UE ritiene che l'esenzione dalle tasse sia aiuto di Stato. Dall'1 gennaio 2020 i porti dovranno pagare le imposte sulle società come tutte le altre aziende che realizzano profitti.
Margrethe Vestager, commissaria responsabile per la concorrenza, ha dichiarato che "i porti sono infrastrutture essenziali per la crescita economica e lo sviluppo regionale. Per questo le norme Ue sugli aiuti di Stato prevedono che gli Stati membri dispongano di ampi margini di manovra per l'adozione di misure di sostegno e di investimento a favore dei porti". Ma "al tempo stesso, per garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l'Ue, i porti che generano profitti esercitando attività economiche vanno tassati allo stesso modo degli altri operatori economici, né più, né meno".
La nota di Bruxelles afferma che le decisioni di oggi "fanno seguito a recenti decisioni in cui la Commissione ha chiesto a Paesi Bassi, Belgio e Francia di abolire le esenzioni dall'imposta sulle società di cui beneficiavano i rispettivi porti".
Per Bruxelles "lo sfruttamento commerciale delle infrastrutture portuali (come la concessione dell'accesso al porto dietro pagamento) costituisce un'attività economica.
"La Commissione ritiene, in via preliminare, che tanto in Italia che in Spagna i regimi fiscali vigenti concedano ai porti un vantaggio selettivo che potrebbe violare le norme UE in materia di aiuti di Stato". Per replicare Italia e Spagna hanno due mesi di tempo.
© copyright Porto Ravenna News
Margrethe Vestager, commissaria responsabile per la concorrenza, ha dichiarato che "i porti sono infrastrutture essenziali per la crescita economica e lo sviluppo regionale. Per questo le norme Ue sugli aiuti di Stato prevedono che gli Stati membri dispongano di ampi margini di manovra per l'adozione di misure di sostegno e di investimento a favore dei porti". Ma "al tempo stesso, per garantire condizioni eque di concorrenza in tutta l'Ue, i porti che generano profitti esercitando attività economiche vanno tassati allo stesso modo degli altri operatori economici, né più, né meno".
La nota di Bruxelles afferma che le decisioni di oggi "fanno seguito a recenti decisioni in cui la Commissione ha chiesto a Paesi Bassi, Belgio e Francia di abolire le esenzioni dall'imposta sulle società di cui beneficiavano i rispettivi porti".
Per Bruxelles "lo sfruttamento commerciale delle infrastrutture portuali (come la concessione dell'accesso al porto dietro pagamento) costituisce un'attività economica.
"La Commissione ritiene, in via preliminare, che tanto in Italia che in Spagna i regimi fiscali vigenti concedano ai porti un vantaggio selettivo che potrebbe violare le norme UE in materia di aiuti di Stato". Per replicare Italia e Spagna hanno due mesi di tempo.
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