Energia
roma
09 febbraio 2019
L'oil&gas unisce imprenditori e lavoratori contro il Governo
Migliaia di 'caschi gialli' in piazza per chiedere di non uccidere un settore storico e avanzatissimo
09 febbraio 2019 - roma - Industriali al fianco dei sindacati, alla manifestazione nazionale di Cgil Cisl e Uil perché "siamo tutti insieme, siamo tutti preoccupati allo stesso modo". La protesta, e la decisione di aderire alla manifestazione di Roma dei sindacati, parte da Confindustria Romagna dove è forte la preoccupazione per lo stop alle attività legate alla produzione di gas inserito dal Governo nel Dl Semplificazioni. Imprenditori e lavoratori arrivati da Ravenna per sfilare in corteo sono almeno 300, altri arrivano dalla Basilicata, da aziende del settore dell'Oil & Gas. Hanno portato un manifesto realizzato dal Roca, rappresentata dal vice presidente Renzo Righini: "Investiamo nel gas naturale italiano, meno inquinamento, meno spesa, più lavoro. Sì al gas naturale italiano". Sono accanto ai sindacati - dice Ermanno Bellettini, responsabile delle risorse umane della Rosetti Marino - perché "se non c'è crescita non c'è lavoro, e se soffrono i lavoratori soffrono anche le imprese. Siamo insieme, siamo tutti preoccupati". E sul nodo trivelle: "Non capiamo perché c'è questo accanimento contro questo settore".
Dal palco di piazza San Giovanni hanno preso la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Prima di loro sono intervenuti delegati e delegate per dare voce a tutti i settori e le generazioni del mondo del lavoro.
“Oggi abbiamo vissuto una grande giornata – commentano i rappresentanti ravennati di Cgil, Cisl e Uil al termine della manifestazione -: piazza San Giovanni era gremita e coloratissima. Possiamo dire che il territorio ravennate ha fornito un grande contributo con le tantissime persone che in piena notte sono partite per raggiungere la capitale. Ai 10 pullman predisposti dai sindacati, si sono aggiunti tutti coloro che hanno viaggiato con mezzi propri. Da Roma parte un messaggio di unità sindacale e di proposte per il rilancio del Paese. Il Governo deve ascoltare e comprendere le richieste dei sindacati che sono contenute nella piattaforma unitaria. Occorre aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese: creazione di lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali giuste ed eque, rivalutazione delle pensioni, interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità, dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici, maggiori risorse per i giovani, le donne e il Mezzogiorno”.
© copyright Porto Ravenna News
Dal palco di piazza San Giovanni hanno preso la parola i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo. Prima di loro sono intervenuti delegati e delegate per dare voce a tutti i settori e le generazioni del mondo del lavoro.
“Oggi abbiamo vissuto una grande giornata – commentano i rappresentanti ravennati di Cgil, Cisl e Uil al termine della manifestazione -: piazza San Giovanni era gremita e coloratissima. Possiamo dire che il territorio ravennate ha fornito un grande contributo con le tantissime persone che in piena notte sono partite per raggiungere la capitale. Ai 10 pullman predisposti dai sindacati, si sono aggiunti tutti coloro che hanno viaggiato con mezzi propri. Da Roma parte un messaggio di unità sindacale e di proposte per il rilancio del Paese. Il Governo deve ascoltare e comprendere le richieste dei sindacati che sono contenute nella piattaforma unitaria. Occorre aprire un confronto serio e di merito sulle scelte da prendere per il Paese: creazione di lavoro di qualità, investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture, politiche fiscali giuste ed eque, rivalutazione delle pensioni, interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire dal welfare, dalla sanità, dall’istruzione, dalla Pubblica Amministrazione e dal rinnovo dei contratti pubblici, maggiori risorse per i giovani, le donne e il Mezzogiorno”.
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