Porti
ravenna
04 febbraio 2020
Coronavirus, porto pronto alla mobilitazione
A causa delle carenze di organico dell'Usmaf rischio paralisi delle operazioni
04 febbraio 2020 - ravenna - “Ho parlato con il ministro Roberto Speranza per segnalare l’intollerabile situazione che vive il nostro porto per la carenza di personale nell’ufficio di sanità marittima” dichiara il sindaco Michele de Pascale. “Le problematiche connesse al virus sono solo la goccia che fa traboccare il vaso. Stiamo segnalando questo problema da un anno e mezzo. La situazione ora si sta aggravando per il protocollo coronavirus, ma il peso dello scarso organico lo stanno vivendo i nostri operatori portuali. Se il servizio non verrà ripristinato, metteremo in campo tutte le proteste del caso. Speranza mi ha assicurato il massimo impegno per risolvere il problema”.
“Qui ci sarà il caos, si ferma il porto. Il nuovo protocollo del ministero della Salute richiede un iter che non è tarato sulla realtà dell’ufficio di sanità marittima ravennate. Ci sono carenze di personale che denunciamo pubblicamente da un anno e mezzo. Qui rischiamo veramente di bloccare tutto” sostiene un preoccupatissimo Carlo Cordone, past president dell’associazione degli agenti marittimi. “A Ravenna non abbiamo il medico – aggiunge Cordone – a Pescara, dove non c’è una nave perché il porto è insabbiato da tempo, ci sono due medici. Ma come è possibile? Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e per due pomeriggi. Come riusciranno a sbrigare pratiche per 3200 navi all’anno, quasi dieci al giorno? E la domenica come faremo? Arrivano navi di linea e l’ufficio è chiuso. Chi darà le autorizzazioni? Chiediamo un incontro urgente con il prefetto” dice sempre Cordone.
“Speriamo che le autorità comprendano le esigenze del nostro porto - afferma il vice sindaco Fusignani - perché le condizioni dell’Usmaf sono ai minimi termini. Così non si va avanti. Il ministero colmi la carenza di personale”.
© copyright Porto Ravenna News
“Qui ci sarà il caos, si ferma il porto. Il nuovo protocollo del ministero della Salute richiede un iter che non è tarato sulla realtà dell’ufficio di sanità marittima ravennate. Ci sono carenze di personale che denunciamo pubblicamente da un anno e mezzo. Qui rischiamo veramente di bloccare tutto” sostiene un preoccupatissimo Carlo Cordone, past president dell’associazione degli agenti marittimi. “A Ravenna non abbiamo il medico – aggiunge Cordone – a Pescara, dove non c’è una nave perché il porto è insabbiato da tempo, ci sono due medici. Ma come è possibile? Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e per due pomeriggi. Come riusciranno a sbrigare pratiche per 3200 navi all’anno, quasi dieci al giorno? E la domenica come faremo? Arrivano navi di linea e l’ufficio è chiuso. Chi darà le autorizzazioni? Chiediamo un incontro urgente con il prefetto” dice sempre Cordone.
“Speriamo che le autorità comprendano le esigenze del nostro porto - afferma il vice sindaco Fusignani - perché le condizioni dell’Usmaf sono ai minimi termini. Così non si va avanti. Il ministero colmi la carenza di personale”.
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