Porti
ravenna
26 marzo 2020
Confindustria Romagna sul porto: "La salute è prioritaria ma niente tensioni"
Appello a superare questa fase con "rigore", per poi essere pronti a una ripartenza
26 marzo 2020 - ravenna - Confindustria Romagna risponde indirettamente ai sindacati che da tre giorni lamentano al porto condizioni di lavoro difficili per la mancanza di dispositivi di sicurezza, come le mascherine. In una dichiarazione, Confindustria Romagna ribadisce che "in questa emergenza sanitaria senza precedenti, la priorità assoluta di ogni attività deve essere la salvaguardia della salute delle persone: l’importanza del rispetto di tutte le regole di sicurezza è la premessa imprescindibile per il funzionamento di ogni settore economico, anche nel porto di Ravenna".
Le imprese del comparto marittimo e dei trasporti rientrano tra le attività essenziali autorizzate dal dpcm Chiudi Italia, "e gli operatori sono stati rapidissimi ad adeguarsi alle normative più stringenti, ricorrendo ai presidi sanitari in modo massiccio".
Chi rimane operativo "è impegnato a farlo con il minor numero di lavoratori possibile, condividendo l’urgenza di diminuire drasticamente il movimento delle persone e la densità nei luoghi di lavoro".
"Nello scalo ravennate - terminano gli industriali - i traffici sono già in calo, e ulteriori diminuzioni si avranno appena fermate le aziende non essenziali: ora è importante superare questa fase con rigore, realismo e lucidità, senza aggiungere ulteriori tensioni, per poi essere pronti a una ripartenza".
© copyright Porto Ravenna News
Le imprese del comparto marittimo e dei trasporti rientrano tra le attività essenziali autorizzate dal dpcm Chiudi Italia, "e gli operatori sono stati rapidissimi ad adeguarsi alle normative più stringenti, ricorrendo ai presidi sanitari in modo massiccio".
Chi rimane operativo "è impegnato a farlo con il minor numero di lavoratori possibile, condividendo l’urgenza di diminuire drasticamente il movimento delle persone e la densità nei luoghi di lavoro".
"Nello scalo ravennate - terminano gli industriali - i traffici sono già in calo, e ulteriori diminuzioni si avranno appena fermate le aziende non essenziali: ora è importante superare questa fase con rigore, realismo e lucidità, senza aggiungere ulteriori tensioni, per poi essere pronti a una ripartenza".
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