sicurezza e cambiamento

Trasporti, Logistica

ravenna 11 luglio 2014

“Log in progress” per la gestione dei trasporti

È un progetto per promuovere l'aggregazione tra micro e piccole imprese artigiane

11 luglio 2014 - ravenna - Il sistema delle attività industriali e commerciali dell’Emilia-Romagna genera un costo del trasporto e della logistica che, secondo una stima conservativa, si attesta intorno a 12 miliardi di euro all’anno.

L’industria manifatturiera rappresenta di gran lunga il segmento più rilevante. Le filiere meccanica/macchine e alimentare risultano essere quelle maggiormente significative.

Circa il 50% dei costi di trasporto e logistica generati dal sistema produttivo regionale risultano essere in capo alle piccole e medie imprese (PMI) della regione.

Tuttavia, solo una percentuale intorno al 40% dei totali costi logistici sono appannaggio del mondo dell’autotrasporto professionale.
La parte prevalente, pari a circa il 60%, è pertanto svolta in-house, ovvero direttamente dalle imprese di produzione e di servizio della nostra regione. Allo stesso tempo il sistema del conto proprio sembrerebbe offrire flessibilità, ma in realtà presenta mezzi obsoleti ed elevate insaturazioni del carico.

Anche escludendo i mezzi strumentali, degli oltre 5,3 milioni di quintali di portata disponibile ne sono utilizzati appena 2,4 milioni di quintali.

La capacità di carico complessiva del sistema di trasporto in conto proprio è pertanto più che doppia rispetto alla capacità di carico realmente utilizzata.
Inoltre, si registra che la scarsa consapevolezza sui processi logistici determina un modesto orientamento al loro miglioramento, presenza dei costi occulti e assenza di sistemi gestionali.

Le aziende non presentano un sistema di controllo della supply chain sufficientemente sviluppato.Infine, in molti casi la logistica risulta non sufficientemente presidiata dalla direzione/proprietà che ne delega la gestione a funzioni di secondo livello, a carattere prettamente “esecutivo”.

Dove la funzione logistica è in capo a un referente piuttosto che spalmata su diversi responsabili di funzione il presidio del processo logistico porta tangibili miglioramenti.

Dal quadro appena delineato sinteticamente si desume che vi è un ampio spazio di miglioramento e razionalizzazione dell’esistente e al contempo un ambito di potenziale crescita particolarmente rilevante per gli operatori del trasporto.
Le attività svolte nell’ambito del Progetto hanno visto il coinvolgimento diretto, in primis, delle imprese, con l’obiettivo di selezionare un gruppo di PMI interessate ad approfondire, anche attraverso modalità di coatching e assessment mirati, la fattibilità di un percorso di sviluppo dei processi di trasporto e logistica interni e esterni (rifornimento e distribuzione) delle aziende interessate, ovvero l’individuazione di iniziative specifiche da svolgersi in rete.

Le imprese della filiera “meccanico-macchine” in regione sono circa 22.000, pari a circa il 10% del totale comparto nazionale.
Il fatturato regionale si attesta intorno ai 43 mld di euro, pari a circa il 10% del totale di comparto a livello nazionale.
Gli addetti regionali di filiera sono oltre 240.000, pari a oltre il 12% del totale di comparto a livello nazionale.

Le 22.000 imprese, pur essendo concentrate su BO, MO e RE, presentano una buona diffusione su tutte le restanti province della regione.
La stessa affermazione vale anche per la distribuzione dei fatturati di filiera tra le diverse province della regione.

Essendo un sistema di fornitura e sub-fornitura interconnesso, si è deciso di approfondire le modalità di connessione di aree periferiche di sub-fornitura, con le aree baricentriche ad alta concentrazione di committenza di filiera, in particolare individuate nelle province di Bologna e Modena.

Alla luce dell’analisi quantitativa sviluppata nel corso del Progetto che ha visto il coinvolgimento di tutti i territori e dell’interesse manifestato da alcune imprese dell’area di Ferrara, si è deciso di concentrarsi sul settore meccanico macchine, con l’obiettivo di individuare possibili azioni volte a migliorare i collegamenti lungo la supply chain interessata.
In particolare rispetto a un miglioramento dei servizi di logistica che connettono l’area di Portomaggiore (FE) con le aree dell’Emilia centrale, in particolare la zona del bolognese.

Il risultato è consistito in un modello estendibile e riproponibile dal ferrarese a tutte le aree produttive della Regione, debolmente connesse con l’Emilia centrale o con i principali assi di comunicazione viaria.
La scelta di partire con lo sviluppo di azioni avviate inizialmentre sul lato della domanda, per poi giungere successivamente a valutazioni sul lato dell’offerta dei servizi di Trasporto, ha permesso di incontrare un’attenzione fra le imprese sfociata in una chiara manifestazione d’interesse verso lo start up di un nuovo soggetto imprenditoriale.





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