Trasporti, Logistica
bologna
19 febbraio 2025
L'Autorità Portuale gestore unico delle manovre ferroviarie
Storico accorddo con Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS italiane)

19 febbraio 2025 - bologna - Il presidente dell'Autorità Portuale di Ravenna, Daniele Rossi e il direttore della Direzione Operativa Infrastrutture Territoriale Bologna di Rete Ferroviaria Italiana, Filippo Catalano, hanno sottoscritto questa mattina il Protocollo di Intesa che porterà l’Autorità Portuale a essere il gestore unico delle manovre ferroviarie all’interno del porto di Ravenna.
Si tratta di un passaggio epocale per il porto di Ravenna che, con questo Protocollo, pone le basi per un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale.
Il Protocollo prevede che l’Autorità Portuale diventi l'interlocutore unico per terminal portuali e operatori ferroviari e si occupi di tutte le attività necessarie per l’utilizzo dei binari e del sistema dei raccordi ferroviari all’interno del porto.
A Ravenna questa infrastruttura è costituita dalle due dorsali ferroviarie dei nuovi scali merci in sinistra e destra Canale Candiano ed estesa per quasi 30 km di binari. Rimarranno in carico a RFI la manutenzione straordinaria e gli investimenti in nuove infrastrutture mentre l'autorità Portuale si occuperà della gestione ordinaria e dei rapporti con i terminal collegati alla ferrovia.
Negli ultimi anni i volumi delle merci trasportate su ferrovia in import/export nel Porto di Ravenna sono aumentati fino ad arrivare a rappresentare di media il 13,5 % del totale complessivo delle merci movimentate con un numero di oltre 8000 treni all'anno. Questo risultato pone il Porto di Ravenna al secondo posto in Italia per trasporto merci su ferrovia.
Come previsto dall’Unione Europea, l’obiettivo prefissato è quello di trasferire su ferrovia entro il 2030 il 30% del totale complessivo di merci movimentate.
Negli ultimi mesi si sta consolidando la domanda crescente da parte del mercato e tutti i terminalisti del porto hanno significative previsioni di crescita, anche per le nuove prospettive di sviluppo dei traffici legate ai progetti di potenziamento dello scalo in corso di realizzazione. Sono previsti, oltre a nuovi investimenti da parte degli operatori per l’utilizzo della ferrovia, cinque nuove domande di collegamento ferroviario che porteranno la maggioranza dei terminal ad avere un proprio raccordo ferroviario interno.
Il nuovo assetto operativo permetterà di gestire in maniera più efficiente la dorsale ferroviaria portuale.
“Si tratta di una firma storica per l’Autorità Portuale e per il Porto di Ravenna, dichiara Daniele Rossi - una scelta strategica per il futuro del nostro porto che ci pone difronte a nuove responsabilità di gestione ma punta sullo sviluppo del traffico intermodale con determinazione per rendere il nostro porto un luogo sempre più moderno e decarbonizzato. Ringrazio tutti gli operatori che hanno intrapreso questo percorso insieme all’Autorità Portuale”.
“L’assegnazione all’Autorità di Sistema Portuale del ruolo di Gestore Unico Comprensoriale ferroviario permetterà di accompagnare la crescita della quota di traffico merci ferroviario dell’area portuale di Ravenna, ha aggiunto Filippo Catalano. Il percorso non è stato semplice e serviranno ancora alcuni mesi per definire il passaggio completo delle competenze, ma è indubbio che questo Protocollo garantirà un maggiore efficientamento e una semplificazione della gestione dei raccordi e delle richieste di nuovi allacci all’interno del Porto di Ravenna”.
Si tratta di un passaggio epocale per il porto di Ravenna che, con questo Protocollo, pone le basi per un ulteriore sviluppo del traffico ferroviario intermodale.
Il Protocollo prevede che l’Autorità Portuale diventi l'interlocutore unico per terminal portuali e operatori ferroviari e si occupi di tutte le attività necessarie per l’utilizzo dei binari e del sistema dei raccordi ferroviari all’interno del porto.
A Ravenna questa infrastruttura è costituita dalle due dorsali ferroviarie dei nuovi scali merci in sinistra e destra Canale Candiano ed estesa per quasi 30 km di binari. Rimarranno in carico a RFI la manutenzione straordinaria e gli investimenti in nuove infrastrutture mentre l'autorità Portuale si occuperà della gestione ordinaria e dei rapporti con i terminal collegati alla ferrovia.
Negli ultimi anni i volumi delle merci trasportate su ferrovia in import/export nel Porto di Ravenna sono aumentati fino ad arrivare a rappresentare di media il 13,5 % del totale complessivo delle merci movimentate con un numero di oltre 8000 treni all'anno. Questo risultato pone il Porto di Ravenna al secondo posto in Italia per trasporto merci su ferrovia.
Come previsto dall’Unione Europea, l’obiettivo prefissato è quello di trasferire su ferrovia entro il 2030 il 30% del totale complessivo di merci movimentate.
Negli ultimi mesi si sta consolidando la domanda crescente da parte del mercato e tutti i terminalisti del porto hanno significative previsioni di crescita, anche per le nuove prospettive di sviluppo dei traffici legate ai progetti di potenziamento dello scalo in corso di realizzazione. Sono previsti, oltre a nuovi investimenti da parte degli operatori per l’utilizzo della ferrovia, cinque nuove domande di collegamento ferroviario che porteranno la maggioranza dei terminal ad avere un proprio raccordo ferroviario interno.
Il nuovo assetto operativo permetterà di gestire in maniera più efficiente la dorsale ferroviaria portuale.
“Si tratta di una firma storica per l’Autorità Portuale e per il Porto di Ravenna, dichiara Daniele Rossi - una scelta strategica per il futuro del nostro porto che ci pone difronte a nuove responsabilità di gestione ma punta sullo sviluppo del traffico intermodale con determinazione per rendere il nostro porto un luogo sempre più moderno e decarbonizzato. Ringrazio tutti gli operatori che hanno intrapreso questo percorso insieme all’Autorità Portuale”.
“L’assegnazione all’Autorità di Sistema Portuale del ruolo di Gestore Unico Comprensoriale ferroviario permetterà di accompagnare la crescita della quota di traffico merci ferroviario dell’area portuale di Ravenna, ha aggiunto Filippo Catalano. Il percorso non è stato semplice e serviranno ancora alcuni mesi per definire il passaggio completo delle competenze, ma è indubbio che questo Protocollo garantirà un maggiore efficientamento e una semplificazione della gestione dei raccordi e delle richieste di nuovi allacci all’interno del Porto di Ravenna”.
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