Trasporti, Logistica
roma
29 maggio 2016
Limitato il rimborso accise 2016
29 maggio 2016 - roma - di Franco VentimigliaResponsabile provinciale CNA FITA
Il rimborso delle accise per gli autotrasportatori, dal primo trimestre di quest’anno, comincia a evidenziare gli effetti negativi stabiliti dalla Legge di stabilità 2016. Da quest’anno, infatti, gli autotrasportatori di merci e di persone su linee pubbliche avranno diritto alla restituzione delle accise per l’acquisto di carburante esclusivamente per i veicoli classificati ai fini delle emissioni inquinanti di categoria Euro 3 e superiore.
Nel manifestare la nostra contrarietà al provvedimento crediamo sia necessario ricordare che questi rimborsi non possono essere considerati contributi dello stato agli autotrasportatori, poichè trattasi realmente di accise già pagate all’acquisto del carburante necessario all’esercizio della loro attività e quindi la legittima restituzione di un’imposta pagata sul gasolio da chi esercita un’attività imprenditoriale. CNA FITA ha sempre sostenuto il diritto degli autotrasportatori di acquistare il gasolio professionale per autotrazione a un costo non gravato delle accise statali previste per questo tipo di carburante, ed ha espresso la propria contrarietà quando il Governo Italiano, in alternativa a questa proposta, decise di introdurre il sistema della restituzione annuale delle accise pagate, fra l’altro escludendo in maniera inaccettabile gli autocarri di massa inferiore alle 7,5 Ton. CNA FITA ha chiesto, che almeno la frequenza della restituzione delle Accise, fosse aumentata, approvando la decisione governativa di prevederla in maniera trimestrale.
Abbiamo ritenuto sbagliata la scelta operata l’anno scorso di escludere dal rimborso i veicoli Euro 0 e siamo convinti che la decisione, di non prevedere il rimborso anche per i veicoli Euro 1 ed Euro 2, sia profondamente ingiusta dal punto di vista di equità e parità di trattamento. La Legge di stabilità 2016 ha giustamente istituito contributi per la sostituzione dei veicoli meno inquinanti, che riconosciamo siano un problema ma ancora oggi non sono state definite le procedure attuative.
Ci troviamo di fronte quindi al taglio del rimborso delle Accise senza che sia ancora stata data la possibilità di cambiare i mezzi, con l’aggravante che le accise pagate dagli autotrasportatori saranno utilizzate per finalità che non hanno nulla a che fare con l’autotrasporto. L’Agenzia delle Dogane ha precisato che l’installazione di sistemi antiparticolato sui veicoli Euro 1 e 2 esclusi, non sono considerati validi ai fini del riconoscimento del rimborso Accise, perchè riducono solamente una sola fonte inquinante, non modificando la classificazione Euro contenuta nel libretto di circolazione. Questa riduzione colpisce, in maniera unilaterale, imprese di autotrasporto che utilizzano veicoli ancora efficienti, revisionati ed impiegati in percorsi locali o nel trasporto scolastico, servizi a limitatissimo valore aggiunto ma ad elevato valore sociale che non permettono di pensare ad una loro sostituzione.
© copyright Porto Ravenna News
Il rimborso delle accise per gli autotrasportatori, dal primo trimestre di quest’anno, comincia a evidenziare gli effetti negativi stabiliti dalla Legge di stabilità 2016. Da quest’anno, infatti, gli autotrasportatori di merci e di persone su linee pubbliche avranno diritto alla restituzione delle accise per l’acquisto di carburante esclusivamente per i veicoli classificati ai fini delle emissioni inquinanti di categoria Euro 3 e superiore.
Nel manifestare la nostra contrarietà al provvedimento crediamo sia necessario ricordare che questi rimborsi non possono essere considerati contributi dello stato agli autotrasportatori, poichè trattasi realmente di accise già pagate all’acquisto del carburante necessario all’esercizio della loro attività e quindi la legittima restituzione di un’imposta pagata sul gasolio da chi esercita un’attività imprenditoriale. CNA FITA ha sempre sostenuto il diritto degli autotrasportatori di acquistare il gasolio professionale per autotrazione a un costo non gravato delle accise statali previste per questo tipo di carburante, ed ha espresso la propria contrarietà quando il Governo Italiano, in alternativa a questa proposta, decise di introdurre il sistema della restituzione annuale delle accise pagate, fra l’altro escludendo in maniera inaccettabile gli autocarri di massa inferiore alle 7,5 Ton. CNA FITA ha chiesto, che almeno la frequenza della restituzione delle Accise, fosse aumentata, approvando la decisione governativa di prevederla in maniera trimestrale.
Abbiamo ritenuto sbagliata la scelta operata l’anno scorso di escludere dal rimborso i veicoli Euro 0 e siamo convinti che la decisione, di non prevedere il rimborso anche per i veicoli Euro 1 ed Euro 2, sia profondamente ingiusta dal punto di vista di equità e parità di trattamento. La Legge di stabilità 2016 ha giustamente istituito contributi per la sostituzione dei veicoli meno inquinanti, che riconosciamo siano un problema ma ancora oggi non sono state definite le procedure attuative.
Ci troviamo di fronte quindi al taglio del rimborso delle Accise senza che sia ancora stata data la possibilità di cambiare i mezzi, con l’aggravante che le accise pagate dagli autotrasportatori saranno utilizzate per finalità che non hanno nulla a che fare con l’autotrasporto. L’Agenzia delle Dogane ha precisato che l’installazione di sistemi antiparticolato sui veicoli Euro 1 e 2 esclusi, non sono considerati validi ai fini del riconoscimento del rimborso Accise, perchè riducono solamente una sola fonte inquinante, non modificando la classificazione Euro contenuta nel libretto di circolazione. Questa riduzione colpisce, in maniera unilaterale, imprese di autotrasporto che utilizzano veicoli ancora efficienti, revisionati ed impiegati in percorsi locali o nel trasporto scolastico, servizi a limitatissimo valore aggiunto ma ad elevato valore sociale che non permettono di pensare ad una loro sostituzione.
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