sicurezza e cambiamento

Porti

ravenna 26 maggio 2017

Cordone: "Serve una politica nazionale più lungimirante"

L'intervento in apertura dell'assemblea Federagenti

26 maggio 2017 - ravenna - Il porto di Ravenna, come a molti noto, è un felice unicum in Italia o, meglio ancora, “una felice anomalia”. Gran parte dello sviluppo del nostro porto si è concretizzato proprio grazie alla collaborazione attiva dei privati ed enti pubblici: certo, non possiamo nascondere che ci siano stati momenti difficili; del resto si parla pur sempre di Romagna, dove la franchezza e l’essere un po’ ruvidi sono caratteristiche imprescindibili”. Sono le parole pronunciate in apertura dal presidente degli agenti marittimi della regione, Carlo Cordone, nel saluto che ha portato all’assemblea nazionale di Federagenti.

“La Romagna ha aggiunto - ha da sempre ben manifestato questa sua duplice natura: terra e mare che si concretizzano efficacemente proprio nella nostra Ravenna, dove il Canale Candiano arriva a lambire il centro cittadino.
Il nostro scalo si sviluppa lungo un canale che si insinua dal mare fino alla città per oltre 11 km e, in virtù della sua strategica posizione geografica, si caratterizza come leader in Italia per gli scambi commerciali con i mercati del Mediterraneo orientale e del Mar Nero (quasi il 40% del totale nazionale ad esclusione del carbone e dei prodotti petroliferi) e svolge una funzione importante per quelli con il Medio e l’Estremo Oriente, Nord America e Sud America - Brasile.

Oggi il nostro porto è uno dei maggiori in Italia per quanto riguarda le rinfuse solide: è leader nello sbarco dei cereali, degli sfarinati, derrate alimentari, dei fertilizzanti, delle materie prime per l’industria della ceramica, dei prodotti metallurgici - in particolare coils e lamiere. Ha collegamenti di linea e tramp con tutto il mondo, un pilastro importante è costituito anche dal traffico in container, e rappresenta uno snodo fondamentale per i servizi RO-RO di cabotaggio nazionale nella direttrice con la Sicilia, con un incremento nel 2016, addirittura del 17,9%.

È un porto che nel 2016 ha visto arrivare oltre 3000 navi, per un totale di merce movimentata di circa 26 milioni di tonnellate. Un porto che a livello infrastrutturale non ha esaurito le sue potenzialità... anzi ... un porto, che sta aspettando la realizzazione di un importante progetto di escavo che per il suo sviluppo futuro risulta oramai un fattore essenziale, come essenziale deve essere l'adeguamento e l'ottimizzazione di tutta la catena logistica nell’interesse locale ma soprattutto nazionale.

In questi anni, la perdita di competitività della portualità italiana - che ha rappresentato un elemento di criticità non soltanto per il settore, ma per l’intero sistema economico nazionale - non ha certo risparmiato la realtà ravennate che per di più continua a pagare lo scotto, essendo un porto canale, di tutte le criticità derivanti da fondali oramai non più adeguati alle richieste del mercato.

Certo, non siamo ancora usciti dalla gravissima congiuntura economica che attanaglia il nostro paese dal 2008, ma grazie alla professionalità e la tenacia degli operatori ravennati – perché è proprio il capitale umano a fare la differenza e questo va sottolineato con forza – abbiamo mantenuto standard di tutto rispetto in attesa di una ripresa che sia finalmente piena e consolidata.

L'iniziativa privata (per quanto intraprendente possa essere) non può però non essere associata a una politica con una visione realistica e lungimirante e in grado di instaurare un confronto continuo con la comunità portuale, per creare quelle sinergie, determinanti allo sviluppo della nostra economia. Per questa ragione, il Sistema Italia, in generale, e Ravenna, in particolare, devono puntare a recuperare la vitalità economica e il livello di competitività che hanno posto il nostro cluster marittimo al centro di relazioni e traffici, contribuendo così in maniera determinante allo sviluppo della nostra economia.

Bisogna quindi dotarsi di una cornice infrastrutturale, ma soprattutto amministrativa, che consenta un pieno rilancio del sistema logistico e portuale, favorendo un percorso che è quotidianamente rallentato da inefficienze, ostacoli e criticità di varia natura.

A Ravenna il dialogo tra utenza portuale e istituzioni non è mai mancato, ma anche quando gli intenti sono comuni spesso l’estrema lentezza delle procedure amministrative determinata da una burocrazia a volte farraginosa e un universo normativo complesso, rappresentano purtroppo il vero elemento di debolezza del sistema portuale nazionale. Allora, in questi casi, anche la manutenzione ordinaria diventa un serio problema.

Anche per le citate ragioni, il nostro scalo marittimo è costretto ormai da anni a operare in condizioni che non ci permettono di sfruttare pienamente le notevoli potenzialità dei suoi terminali, ma soprattutto di tutta l’area retro- portuale, eppure, malgrado tutto ciò, Ravenna continua a manifestare la sua vitalità, resiliente e forte, grazie alle grandi professionalità che popolano il nostro porto.

Citiamo per tutti i nostri servizi tecnico-nautici: i colleghi Ormeggiatori, Piloti e Rimorchiatori che ho definito colleghi perché condividono con noi le difficoltà di ogni giorno, dimostrando le loro competenze e capacità in un porto così complesso.

Posso dire sinceramente di essere onorato di rappresentare la categoria degli Agenti e mediatori marittimi della nostra regione: la cui professionalità è riconosciuta e attestata da tutte le amministrazioni locali e presso gli uffici periferici dello Stato, per l’alto valore che la caratterizza.

Proprio per la complessità e specificità dell’attività dell’Agente marittimo, figura indispensabile all’interno di ogni porto: … “La nave siamo noi”…, in virtù delle importantissime funzioni di garanzia pubblica che sono proprie del nostro lavoro, siamo rappresentati e tutelati sia a livello nazionale che locale dalle nostre Associazioni di riferimento, molto attive e presenti nei maggiori tavoli istituzionali e imprenditoriali del settore.
Ringrazio quindi la nostra Federazione Nazionale per il continuo prodigarsi e il fattivo supporto che da sempre ci assicura.

Concludo rinnovando la massima collaborazione della nostra categoria alla nuova Autorità di Sistema del bacino centro settentrionale dell'Adriatico, il cui ruolo strategico di indirizzo, programmazione e coordinamento è determinante per la realizzazione dei progetti che da anni stiamo aspettando, nonché fondamentale per la promozione del nostro scalo all'estero.

In ultimo ma non per ordine di importanza, non posso sicuramente mancare di nominare la nostra Direzione Marittima e l’elevata competenza della sua “squadra”, che rende lo scalo ravennate altamente performante e con la quale noi Agenti marittimi condividiamo il lavoro quotidiano e con cui, da sempre, abbiamo ottime relazioni.
Ci tengo in questa sede a rimarcare il ruolo e l’impegno costante del personale delle Capitanerie di Porto a favore della popolazione e della comunità portuale”.





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