sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 04 maggio 2014

Il ministro Lupi: "Ravenna core port europeo. Ne terremo conto"

04 maggio 2014 - ravenna - Non si è sbottonato più di tanto, ma il ministro Maurizio Lupi nel suo tour elettorale in Romagna per le amministrative e le europee, una frase importante sul porto di Ravenna l’ha detta davanti al taccuino di portoravennanews.com: “Ravenna è certamente un porto di eccellenza del nostro Paese, parliamo di un core port stabilito dall’Europa e, quindi, nell’ambito della programmazione ne terremo assolutamente conto”.

Il riferimento è naturalmente al riordino delle Autorità Portuali. Negli ultimi giorni si è tornato a parlare di un accorpamento che le porterebbe, tra le varie ipotesi intermedie, da 24 anche fino a 5. Ravenna è il primo porto dell’Adriatico per movimentazione di merci, esclusi i prodotti petroliferi. Il timore è che le logiche politiche impongano accorpamenti penalizzanti per Ravenna, come ad esempio, finire con (quindi ‘sotto’) Venezia. Ma il riferimento ai core port fatto dal ministro apre uno spiraglio.

“Comunque, qualunque decisione prenderemo - ha aggiunto il ministro - non si tratta di ledere l’autonomia dei porti, ma di metterli finalmente nelle condizioni di competere a livello internazionale”.
Alla domanda specifica: c’è il rischio che Ravenna finisca sotto Venezia? il ministro Lupi ha risposto: “Prima di fare, si parla, prima ci si ascolta, lo abbiamo fatto, stiamo comprendendo le ragioni di tutti, poi faremo la nostra proposta che sarà dettata innanzitutto dal desiderio di far tornare le nostre Autorità Portuali e i nostri porti competitivi a livello internazionale. Ricordo che Amsterdam fa tutti i teus che si movimentano nei porti italiani, quindi la competitività non è tra Ravenna, Ancona o Venezia, ma è tra il sistema portuale italiano, l’integrazione con la logistica che diventa fondamentale, il Nord Europa e l’area del Nord Africa, che rischia di diventare competitiva in breve tempo”.

La riforma delle Autorità Portuali è inserita nel decreto ‘sforbicia Italia’ che verrà votato il 13 giugno.
Perché potrebbe essere importante il riferimento del ministro ai core port europei? Ecco la risposta.
A Ravenna è stato assegnato dall’UE il ruolo sia di terminale meridionale che di "core-port", cioè porto strategico a livello europeo.

All’inizio del 2011, le undici Regioni europee (per l’Italia, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia-Romagna), partner dell’asse Baltico Adriatico, avevano incontrato a Bruxelles il vicepresidente della Commissione e commissario europeo per i Trasporti Siim Kallas per sostenere l’inclusione, tra le tratte prioritarie, del corridoio ferroviario Baltico-Adriatico da Danzica, via Vienna, a Bologna/Ravenna come estensione del progetto PP 23. "Parliamo di un corridoio strategico - commenta l’assessore regionale Alfredo Peri - che consentirà agli Stati membri e ai loro operatori economici di utilizzare le rotte più brevi da e verso il Mediterraneo e le principali tratte di traffico continentale".

Il corridoio Baltico-Adriatico, facilitando la movimentazione di 50 milioni di passeggeri e 100 milioni di tonnellate di carichi in un anno, "contribuirà in modo sostanziale a risolvere le principali strozzature di rilievo transnazionale e creerà un sistema interno di porti, nodi e collegamenti di importanza europea. Nello specifico - commentò Peri all’epoca - il riconoscimento del corridoio prioritario 23 nella sua completa estensione, da Danzica, via Vienna, a Bologna/Ravenna, comporterà una valorizzazione dell’interporto di Bologna e del porto di Ravenna, offrendo opportunità importanti al mondo dell’impresa e a tutti gli operatori economici, in forte sofferenza in questo periodo di crisi profonda".

Qualcuno pensa di rimangiarsi tutto questo? E, se la risposta è ‘sì’, tutti osserveranno senza muover dito?



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