sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 30 novembre 2016

Farina: “Ravenna porto ideale per ospitare un sistema di protezione digitale nazionale”

30 novembre 2016 - ravenna - I porti, e quindi anche quello di Ravenna, sono considerati siti sensibili dal punto di vista della sicurezza. Quello di Ravenna, in particolare, lavorando molto con i paesi mediorientali dove la situazione è spesso critica, richiede particolare attenzione.
Cosa può fare la cyber security da questo punto di vista?
Lo abbiamo chiesto ad Andrea Farina, presidente di Itway, azienda ravennate quotata in Borsa.


“Con una gestione centralizzata della Cybersecurity si possono fare diverse cose. Sapendo in anticipo chi arriva si possono attivare procedure di Early Warning e digital Survellaince che possono aggiungere controlli. Da un po’ di tempo le attività illecite usano canali di comunicazione che non sono nel web ‘visibile’ a tutti, ma utilizzano strumenti che viaggiano nel dark web o deep web. Un porto è una infrastruttura definita ‘critica’ per un Paese, Ravenna è uno dei più importanti porti italiani. Ravenna è il sito ideale per diventare un dei CERT nazionali, un sito dove sono attivi uomini e sistemi Informatici e di telecomunicazione, 24 ore per 365 giorni all’anno, a protezione digitale del nostro Paese”.



Non c'è solo il problema della sicurezza fisica dello scalo, ma anche la tutela dei dati. Cosa si può fare in questo ambito?
“Vero, ma anche la sicurezza fisica, come ad esempio gli innovativi sistemi di analisi video e audio intelligenti, sicuramente aggiungono sicurezza reale e non solo percepita, ma anche questi alla stregua dei dati alfanumerici sono dati che vanno tutelati. La sicurezza digitale informatica fa tutto questo, creando muri di protezione virtuali, guardiani agli accessi alla città virtuale e polizia interna che verifica che non vi siano ‘traditori’ che vendono informazioni al nemico, inoltre i servizi di intelligence che preventivamente proteggono e sventano eventuali attentati digitali. Ho usato metafore per fare comprendere la complessità che viene gestita dalla cybersecurity”.

Itway ha dato vita a Cerbero, che si occupa di servizi di sicurezza informatica gestita, per il quale è prevista nei prossimi tre anni una crescita nei ricavi ricorrenti pari a 5 milioni di euro. Cos'è nel dettaglio Cerbero e cosa motiva la forte crescita prevista in pochi anni?

“Cerbero Cyber Security Services, consente di attivare tutte le protezioni e contromisure che ho sopra descritto. Enti e aziende attraverso i loro esperti in sicurezza informatica si sono rese conto e sono sempre di più consapevoli che la frequenza degli attacchi informatici - milioni al minuto - e la sempre più crescente complessità di attacco, rendono le loro infrastrutture sempre più fragili ed occorre allearsi con esperti che costantemente, con i loro sistemi, prodotti e consulenti combattono 24 ore al giorno per 365 giorni all’anno questa guerra cibernetica per numerose aziende ed enti. Questo è il classico caso in cui l’unione fa la forza! Quello che respingi per l’azienda ‘A’ lo replichi per tutte le altre che stai seguendo, attivando una profonda resilienza”.

La tutela dei dati è oggi una priorità per le aziende. Quanto ritiene che crescerà questo mercato?
“Le previsioni di crescita sono di circa il 9 % all’anno, nei prossimi 5 anni”.

Questa attività di security è appannaggio solo dei grandi gruppi, o è utile e accessibile anche alle piccole società?

“I grandi gruppi sono i primi che ne sentono la necessità a causa dei danni milionari che un attacco può causare in poche ore. Ma anche le piccole aziende o i professionisti devono proteggersi, i danni potenziali sono comunque importanti nell’ordine di decine di migliaia di euro; Si pensi al furto di un progetto d’ingegneria del valore di 20-50 mila euro, i progetti sono tutti in formato digitale e il furto digitale da parte di un hacker non è una ipotesi aleatoria”.




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