sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 23 agosto 2017

Nanni (Roca): "La nuova vita delle piattaforme in disuso"

23 agosto 2017 - ravenna - Nei giorni scorsi, Franco Nanni (presidente del Roca, l’associazione delle aziende offshore) ha presentato al mistero dello Sviluppo economico un progetto per il recupero delle piattaforme non più in attività, che sta raccogliendo molti consensi.
L’idea di fondo è quella di creare una sorta di isola artificiale con elementi di piattaforme in disuso sul fondale come nursery per le specie ittiche, attracchi galleggianti, un ristorante, altri servizi al diporto.
Ecco alcune domande sui punti principali del progetto.


La compagnia petrolifera resterebbe titolare della concessione risparmiando i costi di rimozione?

Si creerà un nuovo sito marino protetto. La precedente esperienza del “Sito Paguro” è stata un successo. È diventato una meta turistica per subacquei da tutta Italia, ma soprattutto è un sito di ripopolamento faunistico di grande importanza in Adriatico.
La struttura di accoglienza sarà una grande attrattiva turistica. Un'isola davanti alle nostre coste diventerà una meta importante per i diportisti e per le barche per gite che porterebbero i turisti dalle spiagge delle coste adriatiche.

La realtà territoriale Ravennate è già strutturalmente pronta a sostenere il progetto?

Già da alcuni anni è attivo un corso di “Decommissioning di Siti Civili e Industriali” presso la facoltà di Ingegneria Civile Ambientale all'Università di Ferrara.
Tutte le competenze necessarie alla completa progettazione /gestione/realizzazione del progetto sono già a disposizione di ROCA tramite le aziende associate. Il pieno successo dell'area protetta Paguro, nata nel 1956, oggi meta consolidata del turismo subacqueo, garantisce un punto di partenza culturale solido su cui innestarsi.
La fiera internazionale OMC che si svolge regolarmente biennalmente a Ravenna testimonia il ruolo centrale e l'interesse specialistico verso gli argomenti offshore.
Dopo i burrascosi contrasti culturali legati alle nuove estrazioni costiere si può concentrare l'attenzione su un argomento positivo, ecologico, innovativo, strategico.

Si creerà occupazione specializzata?


Dalla progettazione strategica, fino alla realizzazione cantieristica, questo approccio garantisce l'attivazione di numerosi posti di lavoro a diversi stadi di professionalità già disponibili e la sensibilizzazione alla formazione di nuovi professionisti nell'ottica degli approcci futuri di recupero e riuso.

Ci sarà un indotto costiero?

Tutte le attività svolte nell'area protetta hanno evidentemente bisogno di un appoggio logistico, tecnico, professionale da sviluppare sulla costa limitrofa e nel suo immediato entroterra. L'indotto innescato da un'operazione così strategica è facilmente presumibile che si incrementi autonomamente una volta avviato, sviluppandosi in base alle richieste del mercato.

Pare una miniera continua di potenzialità da sviluppare.

La prima installazione della piattaforma va considerata alla stregua dell'approccio per la stazione spaziale ISS: a ogni missione vengono aggiunti spazi, integrate tecnologie, sviluppati settori, riposizionate risorse, in una continua e proficua collaborazione internazionale inesauribile.

Creerà difficoltà alla navigazione?

Il sito è in un'area già interdetta alla navigazione e alla pesca.


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