Marzo 2025

Trasporti, Logistica

roma 21 aprile 2025

Rapporto Fermerci: «In calo del 12,4 la percentuale di merci trasportate su ferro»

Il 2024 ha chiuso con circa mezzo milione di treni/chilometro in meno rispetto all’anno precedente. Al porto di Ravenna incremento del 3,9%, per un totale di 7.253 treni: interrotto il trend negativo osservato negli ultimi due anni

21 aprile 2025 - roma - Il 2024 ha chiuso con circa mezzo milione di treni/chilometro in meno rispetto all’anno precedente.
Il dato è contenuto nel Rapporto annuale Fermerci presentato alla Camera da cui emerge che Le merci trasportate su ferro rispetto al totale sono in calo 12,4%, a fronte del 17,1% europeo, e nonostante quella italiana sia la quarta infrastruttura ferroviaria europea, il 70% del traffico merci è concentrato al Nord.

Nei prossimi 20 mesi, secondo il Rapporto, il trasporto ferroviario segnerà un numero alto di interruzioni sulla rete.
Entro la fine del 2025 saranno 479 le interruzioni programmate, 484 nel 2026. Di queste, rispettivamente 187 e 232 coinvolgeranno oltre la metà del traffico merci nazionale. Nel 2027 sono previste 178 interruzioni totali, di cui 117 avranno conseguenze su oltre il 50% della movimentazione merci.
La causa principale di queste interruzioni è legata ai lavori di ammodernamento e agli interventi previsti dal Pnrr e agli eventi straordinari non programmabili.

Il 2025 è per Fermerci un anno di transizione, il settore ha una debolezza strutturale e subisce la crisi dell’industria italiana ed europea e i principali nodi sono saturi.

Paolo Guglielminetti (Pwc) evidenzia l’instabilità del sistema di incentivi come una delle cause principali del mancato recupero italiano.
Clemente Carta, presidente di Fermerci, chiede certezze: «Serve un quadro regolatorio stabile per consentire alle imprese di pianificare investimenti e garantire operatività. Gli interventi in corso renderanno la rete più moderna e sicura, ma fino al loro completamento servono ristori adeguati per gli operatori colpiti dalle interruzioni. In assenza di misure compensative, il rischio è compromettere la tenuta dell’intero comparto».
Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha assicurato l’impegno del governo per accelerare i lavori e ha confermato la messa in sicurezza del ferrobonus, affermando di essere ottimista sul futuro del settore: «I dati, dopo questo periodo difficile, sono destinati a crescere in modo importante».

L’analisi del traffico ferroviario di ultimo miglio nei porti connessi alla rete ferroviaria nazionale si concentra sui principali scali rappresentati nella figura, tra cui spiccano i porti di Trieste, Ravenna, La Spezia e Genova Voltri.

Il porto di Trieste si conferma lo scalo più trafficato d’Italia in termini di traffico ferroviario, con 7.647 treni merci rendicontati nel 2024, seppur in calo dell’11,3% rispetto al 2023. Tale dato consolida una tendenza negativa già rilevata nel confronto tra il 2022 e il 2023.
Il nodo di La Spezia – che comprende le stazioni di La Spezia Migliarina, La Spezia Marittima e S. Stefano Magra – risulta il secondo per volume di traffico, con 7.608 treni registrati nel 2024, in aumento del 5,1% rispetto all’anno precedente, riducendo sensibilmente il divario con Trieste.
Segue il porto di Ravenna, che nel 2024 ha registrato un incremento del 3,9%, per un totale di 7.253 treni, interrompendo così il trend negativo osservato negli ultimi due anni.
I restanti porti oggetto di analisi evidenziano volumi ferroviari significativamente inferiori rispetto agli scali sopra menzionati, confermando una forte concentrazione del traffico ferroviario portuale su alcuni nodi strategici della rete.

Nel complesso, il numero totale di treni merci rilevati presso le stazioni RFI collocate all’interno dei porti italiani è stato, nel 2024, pari a 45.288 unità, con una lieve flessione dello 0,41% rispetto all’anno precedente, in continuità con il calo già registrato nel 2023 rispetto al 2022.

FERMERCI RAPPORTO ANNUALE


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