Porti
ravenna
19 maggio 2025
Barattoni: «Al porto serve una guida politica determinata a fare squadra»
Al Gruppo Ormeggiatori dibattito con il candidato sindaco del centrosinistra. Grilli: «Investire nelle persone è l’unico modo per avere un porto competitivo»

19 maggio 2025 - ravenna - Il Porto di Ravenna si trova oggi al centro di una fase di grande trasformazione e crescita, come è emerso nel corso dell’incontro tenutosi presso il Gruppo Ormeggiatori, organizzato dal Pd in vista delle elezioni comunali del 25 e 26 maggio. Il candidato del centrosinistra Alessandro Barattoni ha concluso il dibattito a cui hanno preso parte i presidenti di Sapir Riccardo Sabadini, Compagnia Portuale Luca Grilli, Davide Proia associazione Doganalisti e Anna D’Imporzano direttore generale di Rccp, la società che ha la concessione del terminal crociere di Porto Corsini.
Ad aprire la riunione, Marco Farinatti, per il Comitato Porto organizzatore dell’evento, di seguito i saluti del presidente del Gruppo Ormeggiatori Alberto Antonelli.
In sala, numerosi rappresentanti di istituzioni e imprese che stanno affrontando sfide inedite, legate da un lato alla forte espansione delle attività, dall’altro alla necessità di modernizzare infrastrutture e processi.
In apertura, Farinatti ha ricordato come Ravenna stia diventando un nodo fondamentale per l’approvvigionamento energetico nazionale, grazie all’entrata in funzione del nuovo impianto di rigassificazione. Accanto a questo, si affermano anche le tecnologie green, come il cold ironing, e la produzione di energia con il parco fotovoltaico, che testimoniano un’evoluzione verso un porto sempre più sostenibile.
Antonelli ha sottolineato la mole di lavoro derivante dall’avvio del rigassificatore, che ha richiesto un aumento dell’organico. Sugli investimenti ha portato, poi, l’esempio di banchine e bitte da ammodernare e di una insufficiente viabilità di accesso al porto.
Un asse di crescita riguarda il turismo crocieristico. Con la nuova stazione marittima si aprono notevoli opportunità per il territorio, che si candida a diventare hub turistico di riferimento. Come ha illustrato Anna D’Imporzano, referente per Royal Caribbean, il progetto del nuovo terminal crociere attualmente in costruzione rappresenta un modello avanzato a livello nazionale. Sarà un’infrastruttura moderna, sostenibile e attenta al benessere dei lavoratori, capace di accogliere fino a 7.000 passeggeri contemporaneamente.
Accanto alle prospettive positive, restano però criticità strutturali e burocratiche che rischiano di rallentare lo sviluppo. In particolare, è stato denunciato il declassamento della dogana di Ravenna, passata da prima a terza classe, con pesanti ripercussioni operative. Inoltre, la questione dell’accessibilità e della viabilità rappresenta ancora oggi uno dei principali nodi da sciogliere: ferrovie e strade di collegamento insufficienti limitano il potenziale del porto, soprattutto in vista dell’incremento dei traffici legato all’approfondimento dei fondali e all’avvio del nuovo terminal container.
In questo contesto, l’intervento di Luca Grilli ha posto l’attenzione sull’impatto diretto delle trasformazioni in atto e, in particolare, su due temi: sicurezza e sviluppo. Dove per sicurezza ha inteso quella sul lavoro (o fisica) che è una precondizione e quella del lavoro che è un diritto. Ma bisogna investire sull’infrastruttura umana, investire nelle persone è per Grilli l’unico modo per avere un porto competitivo. E ha portato l’esempio dell’Autorità portuale di Venezia che riconosce 190 euro per ogni lavoratore della Compagnia portuale sottratto all’attività per fare formazione. «Lo sviluppo – ha aggiunto - significa innovazione e noi non ne abbiamo paura. È l’improvvisazione a essere pericolosissima».
Riccardo Sabadini ha ribadito la necessità di agire in fretta: «I fondali si stanno approfondendo, le merci aumentano, ma non possiamo aspettare che le infrastrutture si adeguino da sole. La politica locale deve accelerare». Sul tema del futuro di Sapir, ha sostenuto la convinzione che la società debba restare a maggioranza pubblica e mantenere entrambe le proprie attività, quella terminalistica e quella immobiliare. Un’opinione condivisa anche da Barattoni.
Davide Proia ha invece evidenziato le problematiche doganali: «Il declassamento della nostra dogana è un passo indietro inaccettabile. Serve una pressione politica forte per restituire centralità a Ravenna anche sul piano amministrativo».
Il ruolo del futuro sindaco, in questo quadro, sarà cruciale. Come sottolineato da Farinatti, il prossimo primo cittadino dovrà essere in grado di accompagnare e sostenere attivamente gli sforzi degli operatori, ascoltandone le esigenze. «Il Comitato Porto ha ribadito il sostegno ad Alessandro Barattoni sindaco di Ravenna, riconoscendo nella sua esperienza nella logistica e nella sensibilità dimostrata verso il porto un punto di forza per affrontare con visione e concretezza le sfide che attendono Ravenna».
L’incontro è stato anche l’occasione per Farinatti di esprimere due saluti: «ad Annagiulia Randi, giunta al termine del proprio mandato amministrativo, apprezzata per l’attenzione costante al porto e ai suoi rapporti con il tessuto urbano; e al sindacalista Mauro Comi, recentemente scomparso, ricordato con affetto con un minuto di silenzio per il suo impegno in difesa dei diritti dei lavoratori e per la sua integrità personale».
In chiusura, è emerso un messaggio: Ravenna ha davanti a sé l’opportunità di rafforzare il proprio ruolo strategico nel panorama portuale italiano, ma per farlo serviranno competenze, coesione e una guida politica determinata a "fare squadra" con il porto e con chi lo vive ogni giorno.
Alessandro Barattoni da un lato ha riconosciuto i segnali positivi legati agli investimenti in corso e alle opportunità che il porto può offrire in termini di sviluppo economico, lavoro e centralità strategica nel Mediterraneo. Dall’altro, ha evidenziato la mancanza di una visione politica chiara e condivisa, denunciando la confusione che regna nel dibattito politico, spesso più orientato alla polemica che alla costruzione di soluzioni concrete.
«Il porto – ha dichiarato - è prima di tutto una questione politica, per questo, in caso di elezione, terrò per me la delega al porto, perché solo così il sindaco può esercitare un ruolo su tutte le scelte strategiche e infrastrutturali che riguardano lo sviluppo portuale».
Secondo Barattoni, è essenziale costruire una coesione politica e istituzionale, capace di mettere da parte personalismi e logiche di corto respiro per agire con determinazione e visione. «Il porto – ha affermato - è una risorsa decisiva per Ravenna, ma senza una guida politica, rischia di rimanere prigioniero di ritardi, conflitti e occasioni perse. Il compito del sindaco deve quindi essere quello di fare sintesi tra le esigenze del territorio e le opportunità offerte dal contesto nazionale ed europeo, esercitando pressione politica ai tavoli che contano e garantendo uno sviluppo del porto che sia anche uno sviluppo della città».
La serata si è conclusa con un appello contro l’astensionismo: «Adottiamo un indeciso (e anche più di uno), perché vada a votare».
© copyright Porto Ravenna News
Ad aprire la riunione, Marco Farinatti, per il Comitato Porto organizzatore dell’evento, di seguito i saluti del presidente del Gruppo Ormeggiatori Alberto Antonelli.
In sala, numerosi rappresentanti di istituzioni e imprese che stanno affrontando sfide inedite, legate da un lato alla forte espansione delle attività, dall’altro alla necessità di modernizzare infrastrutture e processi.
In apertura, Farinatti ha ricordato come Ravenna stia diventando un nodo fondamentale per l’approvvigionamento energetico nazionale, grazie all’entrata in funzione del nuovo impianto di rigassificazione. Accanto a questo, si affermano anche le tecnologie green, come il cold ironing, e la produzione di energia con il parco fotovoltaico, che testimoniano un’evoluzione verso un porto sempre più sostenibile.
Antonelli ha sottolineato la mole di lavoro derivante dall’avvio del rigassificatore, che ha richiesto un aumento dell’organico. Sugli investimenti ha portato, poi, l’esempio di banchine e bitte da ammodernare e di una insufficiente viabilità di accesso al porto.
Un asse di crescita riguarda il turismo crocieristico. Con la nuova stazione marittima si aprono notevoli opportunità per il territorio, che si candida a diventare hub turistico di riferimento. Come ha illustrato Anna D’Imporzano, referente per Royal Caribbean, il progetto del nuovo terminal crociere attualmente in costruzione rappresenta un modello avanzato a livello nazionale. Sarà un’infrastruttura moderna, sostenibile e attenta al benessere dei lavoratori, capace di accogliere fino a 7.000 passeggeri contemporaneamente.
Accanto alle prospettive positive, restano però criticità strutturali e burocratiche che rischiano di rallentare lo sviluppo. In particolare, è stato denunciato il declassamento della dogana di Ravenna, passata da prima a terza classe, con pesanti ripercussioni operative. Inoltre, la questione dell’accessibilità e della viabilità rappresenta ancora oggi uno dei principali nodi da sciogliere: ferrovie e strade di collegamento insufficienti limitano il potenziale del porto, soprattutto in vista dell’incremento dei traffici legato all’approfondimento dei fondali e all’avvio del nuovo terminal container.
In questo contesto, l’intervento di Luca Grilli ha posto l’attenzione sull’impatto diretto delle trasformazioni in atto e, in particolare, su due temi: sicurezza e sviluppo. Dove per sicurezza ha inteso quella sul lavoro (o fisica) che è una precondizione e quella del lavoro che è un diritto. Ma bisogna investire sull’infrastruttura umana, investire nelle persone è per Grilli l’unico modo per avere un porto competitivo. E ha portato l’esempio dell’Autorità portuale di Venezia che riconosce 190 euro per ogni lavoratore della Compagnia portuale sottratto all’attività per fare formazione. «Lo sviluppo – ha aggiunto - significa innovazione e noi non ne abbiamo paura. È l’improvvisazione a essere pericolosissima».
Riccardo Sabadini ha ribadito la necessità di agire in fretta: «I fondali si stanno approfondendo, le merci aumentano, ma non possiamo aspettare che le infrastrutture si adeguino da sole. La politica locale deve accelerare». Sul tema del futuro di Sapir, ha sostenuto la convinzione che la società debba restare a maggioranza pubblica e mantenere entrambe le proprie attività, quella terminalistica e quella immobiliare. Un’opinione condivisa anche da Barattoni.
Davide Proia ha invece evidenziato le problematiche doganali: «Il declassamento della nostra dogana è un passo indietro inaccettabile. Serve una pressione politica forte per restituire centralità a Ravenna anche sul piano amministrativo».
Il ruolo del futuro sindaco, in questo quadro, sarà cruciale. Come sottolineato da Farinatti, il prossimo primo cittadino dovrà essere in grado di accompagnare e sostenere attivamente gli sforzi degli operatori, ascoltandone le esigenze. «Il Comitato Porto ha ribadito il sostegno ad Alessandro Barattoni sindaco di Ravenna, riconoscendo nella sua esperienza nella logistica e nella sensibilità dimostrata verso il porto un punto di forza per affrontare con visione e concretezza le sfide che attendono Ravenna».
L’incontro è stato anche l’occasione per Farinatti di esprimere due saluti: «ad Annagiulia Randi, giunta al termine del proprio mandato amministrativo, apprezzata per l’attenzione costante al porto e ai suoi rapporti con il tessuto urbano; e al sindacalista Mauro Comi, recentemente scomparso, ricordato con affetto con un minuto di silenzio per il suo impegno in difesa dei diritti dei lavoratori e per la sua integrità personale».
In chiusura, è emerso un messaggio: Ravenna ha davanti a sé l’opportunità di rafforzare il proprio ruolo strategico nel panorama portuale italiano, ma per farlo serviranno competenze, coesione e una guida politica determinata a "fare squadra" con il porto e con chi lo vive ogni giorno.
Alessandro Barattoni da un lato ha riconosciuto i segnali positivi legati agli investimenti in corso e alle opportunità che il porto può offrire in termini di sviluppo economico, lavoro e centralità strategica nel Mediterraneo. Dall’altro, ha evidenziato la mancanza di una visione politica chiara e condivisa, denunciando la confusione che regna nel dibattito politico, spesso più orientato alla polemica che alla costruzione di soluzioni concrete.
«Il porto – ha dichiarato - è prima di tutto una questione politica, per questo, in caso di elezione, terrò per me la delega al porto, perché solo così il sindaco può esercitare un ruolo su tutte le scelte strategiche e infrastrutturali che riguardano lo sviluppo portuale».
Secondo Barattoni, è essenziale costruire una coesione politica e istituzionale, capace di mettere da parte personalismi e logiche di corto respiro per agire con determinazione e visione. «Il porto – ha affermato - è una risorsa decisiva per Ravenna, ma senza una guida politica, rischia di rimanere prigioniero di ritardi, conflitti e occasioni perse. Il compito del sindaco deve quindi essere quello di fare sintesi tra le esigenze del territorio e le opportunità offerte dal contesto nazionale ed europeo, esercitando pressione politica ai tavoli che contano e garantendo uno sviluppo del porto che sia anche uno sviluppo della città».
La serata si è conclusa con un appello contro l’astensionismo: «Adottiamo un indeciso (e anche più di uno), perché vada a votare».

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