Energia
roma
06 gennaio 2019
Il ministro Costa sul gas: "Bloccheremo i 40 permessi pendenti al Mise"
L'esponente del Governo si schiera apertamente con i NO TRIV
06 gennaio 2019 - roma - Il ministero dello Sviluppo economico ha rilasciato concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel Ravennate: ‘Bagnacavallo’ per la durata di 20 anni (la realizzazione e la messa in produzione di cinque pozzi, due esistenti e tre nuovi) e ‘San Potito’, scaduta da anni e prorogata per 15 anni. Oltre a tre permessi di ricerca autorizzati nel mar Ionio.
Queste concessioni hanno dato il via a nuove polemiche da parte dei cosiddetti NO TRIV, che annoverano Rifondazione comunista, i Verdi e il Movimento 5 Stelle, forza di governo.
Va detto che le concessioni del Mise sono ‘dovute’ in quanto tutti i vari progetti sono giunti al termine di iter sempre lunghi e complessi.
Sembrerebbe quasi che i 5 Stelle non vedessero l’ora di poter aprire pubblicamente una polemica sui temi energetici per ribadire le loro posizioni NO TRIV. Anche se, coma ha ricordato la Lega Nord, altra forza di Governo, il blocco delle attività di ricerca e produzione di gas non è presente nel famoso ‘contratto’ e quindi non può essere oggetto di interventi di parte dell’esecutivo, se non dopo un confronto tra i due partiti.
Le dichiarazioni che arrivano dal Movimento 5 stelle preoccupano i sostenitori dell’impiego del gas come fonte di transizione verso le ‘alternative’, un processo che richiederà ancora decenni.
A proposito delle nuove concessioni rilasciate dal Mise, il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa del M5S afferma che “le autorizzazioni concesse dal ministero dello Sviluppo Economico sono la conseguenza obbligata per legge dell’ennesima scelta assurda ereditata dal passato Governo”. “E’ chiaro quindi che avevamo davanti due alternative: bloccare con forti rischi di impugnazione e non ottenendo alcun risultato, oppure lavorare per una proposta normativa in modo tale da porre fine al proliferare di richieste di trivellare il nostro territorio o i nostri mari”.
Molto preoccupanti le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che sembra parlare a nome di 5 Stelle e Lega: "Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato. E lavoreremo insieme per inserire nel dl Semplificazioni una norma per bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise". "Siamo per un'economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto. Anche per questo incontrerò personalmente i comitati Notriv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni"
© copyright Porto Ravenna News
Queste concessioni hanno dato il via a nuove polemiche da parte dei cosiddetti NO TRIV, che annoverano Rifondazione comunista, i Verdi e il Movimento 5 Stelle, forza di governo.
Va detto che le concessioni del Mise sono ‘dovute’ in quanto tutti i vari progetti sono giunti al termine di iter sempre lunghi e complessi.
Sembrerebbe quasi che i 5 Stelle non vedessero l’ora di poter aprire pubblicamente una polemica sui temi energetici per ribadire le loro posizioni NO TRIV. Anche se, coma ha ricordato la Lega Nord, altra forza di Governo, il blocco delle attività di ricerca e produzione di gas non è presente nel famoso ‘contratto’ e quindi non può essere oggetto di interventi di parte dell’esecutivo, se non dopo un confronto tra i due partiti.
Le dichiarazioni che arrivano dal Movimento 5 stelle preoccupano i sostenitori dell’impiego del gas come fonte di transizione verso le ‘alternative’, un processo che richiederà ancora decenni.
A proposito delle nuove concessioni rilasciate dal Mise, il sottosegretario allo Sviluppo economico Davide Crippa del M5S afferma che “le autorizzazioni concesse dal ministero dello Sviluppo Economico sono la conseguenza obbligata per legge dell’ennesima scelta assurda ereditata dal passato Governo”. “E’ chiaro quindi che avevamo davanti due alternative: bloccare con forti rischi di impugnazione e non ottenendo alcun risultato, oppure lavorare per una proposta normativa in modo tale da porre fine al proliferare di richieste di trivellare il nostro territorio o i nostri mari”.
Molto preoccupanti le dichiarazioni del ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che sembra parlare a nome di 5 Stelle e Lega: "Noi siamo il governo del cambiamento e siamo uniti nei nostri obiettivi. Siamo e resteremo contro le trivelle. Quello che potevamo bloccare abbiamo bloccato. E lavoreremo insieme per inserire nel dl Semplificazioni una norma per bloccare i 40 permessi pendenti come ha proposto il Mise". "Siamo per un'economia differente, per la tutela dei territori e per il loro ascolto. Anche per questo incontrerò personalmente i comitati Notriv di tutta Italia. Per lavorare insieme a norme partecipate, inclusive e che portino la soluzione che tutti aspettiamo da anni"
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