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Interviste

ravenna 27 marzo 2023

Cozza (Cisl): «Dal porto di Ravenna 1 miliardo annuo allo Stato Ma alla carenza di organico della Dogana non pensano»

27 marzo 2023 - ravenna - Nei prossimi giorni sono previsti incontri per valutare la situazione degli organici della Dogana, un ‘buco nero’ da anni dell’amministrazione pubblica. Nonostante i solleciti arrivati da tutti i livelli, non cambia mai nulla.

 

Portoravennanews ha chiesto a Mario Cozza della Fp Cisl Romagna, di fare il punto della situazione.

Un anno fa, circa, la carenza di organico delle Dogane era di circa 30 unità. Oggi a che quota siamo?

Siamo al punto di prima, se non peggio. Nel senso che in termini puramente numerici l’assunzione di 6 unità avvenute nel corso del 2022 ha appena compensato le uscite di 5 figure, va detto però che abbiamo perso e stiamo perdendo professionisti con elevate competenze che nell’ambito delle attività istituzionali si acquisiscono con anni di lavoro sul campo.

Rispetto al 2022 ci sono circa 300mila passeggeri che faranno scalo al terminal di Porto Corsini. Quindi un surplus di lavoro rispetto a quello ordinario in porto. Le Dogane andranno ulteriormente in difficoltà, come pure la Polizia di frontiera, con il rischio di un allungamento dei tempi di sosta dei passeggeri stessi.

Sicuramente l’incremento di oltre il 70% di passeggeri in più rispetto al 2022 che sbarcheranno al Porto di Ravenna è una grande notizia per tutta l’economica ravennate. Oggi l’orario delle dogane di Ravenna per i servizi di controllo presso il Terminal è stabilito dal lunedì alla domenica dalle ore 5 alle ore 19. 

Chiaramente per far fronte al complessivo numero di navi, ci vorrebbe una struttura fissa e prevalentemente dedicata al servizio passeggeri. Ma la carenza di personale che caratterizza l’Ufficio delle Dogane di Ravenna non lo consente in quanto, era già sotto organico senza la costituzione del Terminal a Ravenna e l’arrivo delle crociere.

Possiamo sperare di avere risposte da Roma in tempi ragionevoli? È stata depositata anche una interrogazione della senatrice di FdI, Marta Farolfi, in proposito.

I problemi che attanagliano la dogana di Ravenna li stiamo rappresentando da un pezzo ormai. Prendiamo atto del fatto che vengono sollevate interrogazioni a tutti i livelli, sia regionali che nazionale, e auspichiamo che gli investimenti legati a questo fondamentale presidio pubblico di legalità territoriale arrivino al più presto. 

Diciamo però che il tempo delle buone intenzioni è finito e vorremmo vedere dei fatti concreti.

Probabilmente servirebbe anche una programmazione di medio/lungo periodo, alla luce del progressivo avanzamento degli escavi. Se ne parla?

Sicuramente occorre e occorreva già un paio di anni fa. Agli investimenti sulle strutture e sui mezzi e le tecnologie, devono seguire altrettanti investimenti in assunzioni, in formazione del personale e in valorizzazione economica senza le quali non si va molto lontani. 

Quando importanti società investono in un territorio, come è stato per la Royal Caribbean con il terminal crociere la cui conferma risale al 2021, in pochi hanno pensato alle dogane. Ci aspettiamo un cambio di rotta, in vista di quel che arriverà dagli escavi ma penso anche al terminal traghetti, sulla cui gestione sembra esserci un forte interessamento di un importante gruppo leader nel settore.

La situazione negli scali marittimi com'è a proposito di personale delle Dogane?

61 unità in servizio, esclusi 6 ulteriori professionisti che andranno in pensione entro qualche mese, per una dogana che copre e serve l’intera provincia di Ravenna, con l’unico porto della Regione, che ha assicurato solo l’anno scorso introiti per le casse delle Stato pari a 1 miliardo e 48 milioni di euro di tributi dogane, che inoltre deve rispondere in aggiunta a tutto anche a 100 crociere in arrivo concentrate in 6 mesi... chi sta peggio di noi?


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