Energia
ravenna
22 gennaio 2019
Sindacati e lavoratori oil&gas in piazza a Roma
No all'emendamento blocca 'trivelle': "Conseguenze economico-sociali pesantissime"
22 gennaio 2019 - ravenna - Dopo aver sottoscritto il documento illustrato dal sindaco di Ravenna Michele de Pascale assieme a istituzioni e associazioni di categoria con la specifica richiesta al Governo di fermare l’emendamento contenuto nel DL Semplificazioni che prevede la moratoria di 3 anni per le attività di ricerca, perforazione ed estrazione, le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Ravenna e i lavoratori del comparto Oil &Gas parteciperanno numerosi alla manifestazione del 9 febbraio a Roma indetta dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil per contestare le politiche adottate dal Governo.
"C’è la consapevolezza - si legge in una nota - che l’arresto delle attività di coltivazione dei giacimenti, già in esaurimento e in forte declino produttivo, equivarrebbe alla chiusura certa e definitiva del polo Eni ravennate e di tante altre realtà produttive italiane. Questa consapevolezza impone il massimo sforzo e impegno per indurre le forze politiche di Governo ad aprire un tavolo di confronto per definire, e condividere con tutti i soggetti coinvolti, le azioni necessarie a costruire il percorso idoneo ad affrontare la fase di transizione energetica".
"Non si possono infatti sottovalutare - dicono i sindacati - le conseguenze economico sociali che ricadrebbero sui lavoratori di tutti comparti della filiera, nessuno escluso, dal comparto dell'energia a quello metalmeccanico, alla logistica trasporti e ai servizi vari di mense, pulizie e forniture fino ad arrivare alle attività commerciali.
Il sindaco di Ravenna e rappresentanti della Regione Emilia Romagna e della società civile hanno già comunicato che saranno al nostro fianco alla manifestazione del 9 febbraio a Roma per sostenere i lavoratori e politiche energetiche razionali, condivise e lungimiranti.
Le organizzazioni sindacali invitano e sollecitano tutti a partecipare alla manifestazione, informazioni logistiche dettagliate verranno diffuse sugli organi di stampa e sui siti web di Cgil, Cisl e Uil di Ravenna".
© copyright Porto Ravenna News
"C’è la consapevolezza - si legge in una nota - che l’arresto delle attività di coltivazione dei giacimenti, già in esaurimento e in forte declino produttivo, equivarrebbe alla chiusura certa e definitiva del polo Eni ravennate e di tante altre realtà produttive italiane. Questa consapevolezza impone il massimo sforzo e impegno per indurre le forze politiche di Governo ad aprire un tavolo di confronto per definire, e condividere con tutti i soggetti coinvolti, le azioni necessarie a costruire il percorso idoneo ad affrontare la fase di transizione energetica".
"Non si possono infatti sottovalutare - dicono i sindacati - le conseguenze economico sociali che ricadrebbero sui lavoratori di tutti comparti della filiera, nessuno escluso, dal comparto dell'energia a quello metalmeccanico, alla logistica trasporti e ai servizi vari di mense, pulizie e forniture fino ad arrivare alle attività commerciali.
Il sindaco di Ravenna e rappresentanti della Regione Emilia Romagna e della società civile hanno già comunicato che saranno al nostro fianco alla manifestazione del 9 febbraio a Roma per sostenere i lavoratori e politiche energetiche razionali, condivise e lungimiranti.
Le organizzazioni sindacali invitano e sollecitano tutti a partecipare alla manifestazione, informazioni logistiche dettagliate verranno diffuse sugli organi di stampa e sui siti web di Cgil, Cisl e Uil di Ravenna".
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