Porti
ravenna
25 gennaio 2025
Dogana di Ravenna declassata. Le reazioni della politica
Il presidente della Regione, Michele de Pascale: «Gravissimo errore strategico, il Governo riveda il provvedimento». Randi (assessora al Porto): «Decisione incomprensibile».«Mingozzi (TCR, Gruppo Sapir): «Fronte comune per riportarla in prima fascia»

25 gennaio 2025 - ravenna - Non si sono fatte attendere le dichiarazioni del presidente della Regione, Michele de Pascale, e del presidente del Terminal Container Ravenna (Gruppo Sapir) sul declassamento della Dogana di Ravenna dalla prima alla seconda fascia.
La decisione di declassare l’Ufficio delle Dogane di Ravenna da prima a terza fascia “è un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l’intero sistema economico regionale e nazionale”. Queste le parole del presidente della Regione, Michele de Pascale, alla notizia del provvedimento deciso dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“Ravenna - commenta il presidente -, con un gettito erariale di due miliardi di euro l’anno tra dazi e IVA, rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell’Adriatico e non può essere trattata alla stregua di realtà logistiche di minore portata. È incomprensibile che tra i principali scali del nord Adriatico, solo Ravenna sia stata esclusa dalla prima fascia, pur in presenza di volumi operativi e criticità che richiederebbero risorse e strutture di primo livello.
Il provvedimento- continua de Pascale-, basato su criteri evidentemente non ponderati in maniera adeguata, ignora la complessità del lavoro portuale. A ciò si aggiunge l’assurdità di un’riorganizzazione che, invece di supportare il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna – motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei –, rischia di creare disagi operativi e normativi, come giustamente denunciato dalle associazioni di spedizionieri, terminalisti e industriali, oltre che dai funzionari doganali”.
“La Regione Emilia-Romagna - aggiunge de Pascale -, ben consapevole del ruolo strategico del porto di Ravenna, non resterà a guardare. Ci uniamo alle tante voci di protesta e alle preoccupazioni degli operatori del settore per chiedere un immediato intervento politico volto a correggere questa decisione.
Il declassamento di Ravenna contrasta con gli sforzi fatti negli anni per potenziare lo scalo attraverso il Progetto HUB, la Zona Logistica Semplificata (ZLS) e altre iniziative infrastrutturali fondamentali per la competitività del territorio. Sollecitiamo dunque il Governo- conclude il presidente- a rivedere subito il provvedimento per restituire al porto di Ravenna la centralità che merita: non possiamo accettare decisioni che mortificano il futuro della nostra economia e la sicurezza di una tale infrastruttura strategica per il territorio e per l’intero Paese”.
“È assolutamente incomprensibile – dichiara l’assessora al Porto Annagiulia Randi - il declassamento dell’ufficio doganale di Ravenna dalla prima alla terza fascia; oltre che essere avvenuto senza alcuna concertazione con il territorio, non ci risulta che abbia nemmeno visto il coinvolgimento degli uffici della dogana di Ravenna. Condividiamo pienamente la posizione espressa dal presidente della Regione de Pascale e supporteremo i passi che la Regione vorrà intraprendere perché questa decisione sia rivista, in quanto questa scelta mette a rischio il nostro porto.
Questa decisione, già di per sé incomprensibile, lo appare ancora di più in un momento come questo, nel quale sono appena stati istituiti la Zona logistica semplificata Emilia-Romagna, che vede il ruolo centrale del porto di Ravenna, e il comitato di indirizzo per il suo funzionamento e si stanno realizzando a Ravenna investimenti strategici per l'intero Paese come il rigassificatore. Siamo il primo porto italiano per sbarco di merci alla rinfusa, l'unico scalo dell'Emilia-Romagna in piena espansione dove si stanno realizzando progetti come il nuovo terminal crociere e il nuovo terminal contenitori.
Il livello di uomini e mezzi assegnato agli uffici di terza fascia è assolutamente inadeguato alla mole di traffico e ai tempi di risposta che richiedono in primis l’attività del nostro scalo ma anche molte altre attività delle quali l’ufficio doganale si occupa. E c’è anche un tema di capacità di controlli e quindi di sicurezza, legato all’ingresso di merci e persone. Si tratta insomma di un’operazione totalmente scoordinata”.
"Sembra ormai certo che il declassamento dalla prima alla terza fascia dell'Agenzia delle Dogane di Ravenna sia stato confermato, lo scorso 23 gennaio, nel novero delle decisioni assunte dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli circa la riorganizzazione del settore" afferma il presidente di TCR, gruppo Sapir, Giannantonio Mingozzi; "se così fosse si tratta di un vero e proprio schiaffo al nostro porto e all'intera economia ravennate che conta molto su import ed export e quindi su competenze, organico, efficienza e qualità degli uffici doganali; in questo inizio di anno che registra buone premesse di crescita della movimentazione merci e passeggeri (ad esempio Tcr chiuderà gennaio con un più 30% di container rispetto al pari periodo 2024), con buona parte dei lavori del nuovo Hub portuale in fase conclusiva, un impegno per energia, rigassificatore e Co2 messo a disposizione di tutto il Paese ed una ZLS in fase di avvio) la Dogana andrebbe potenziata con più personale e celerità delle operazioni" sottolinea Mingozzi. Al contrario ci troviamo di fronte ad un declassamento incomprensibile e grave che vede tra l'altro i porti dell'Adriatico concorrenti mantenere la prima fascia".
"Occorre un fronte comune di forze politiche, istituzioni e imprese affinchè la risposta di Ravenna sia utile a Regione e Governo nelle azioni necessarie per rispristinare quella prima fascia che ci compete, conclude il presidente di TCR Giannantonio Mingozzi; occorre poi chiarire che le operazioni doganali non sono tutte uguali ma hanno dimensioni e caratteristiche diversificate che il solo numero non può contemplare, se vogliamo che i nostri porti crescano e affrontino il mercato internazionale con i giusti strumenti di sostegno e di garanzia".
© copyright Porto Ravenna News
La decisione di declassare l’Ufficio delle Dogane di Ravenna da prima a terza fascia “è un errore strategico gravissimo, che rischia di penalizzare pesantemente il porto e con esso l’intero sistema economico regionale e nazionale”. Queste le parole del presidente della Regione, Michele de Pascale, alla notizia del provvedimento deciso dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
“Ravenna - commenta il presidente -, con un gettito erariale di due miliardi di euro l’anno tra dazi e IVA, rappresenta un punto cruciale per il traffico merci e passeggeri dell’Adriatico e non può essere trattata alla stregua di realtà logistiche di minore portata. È incomprensibile che tra i principali scali del nord Adriatico, solo Ravenna sia stata esclusa dalla prima fascia, pur in presenza di volumi operativi e criticità che richiederebbero risorse e strutture di primo livello.
Il provvedimento- continua de Pascale-, basato su criteri evidentemente non ponderati in maniera adeguata, ignora la complessità del lavoro portuale. A ciò si aggiunge l’assurdità di un’riorganizzazione che, invece di supportare il rilancio infrastrutturale e logistico del porto di Ravenna – motore dello sviluppo regionale, nazionale nonché uno dei principali scali europei –, rischia di creare disagi operativi e normativi, come giustamente denunciato dalle associazioni di spedizionieri, terminalisti e industriali, oltre che dai funzionari doganali”.
“La Regione Emilia-Romagna - aggiunge de Pascale -, ben consapevole del ruolo strategico del porto di Ravenna, non resterà a guardare. Ci uniamo alle tante voci di protesta e alle preoccupazioni degli operatori del settore per chiedere un immediato intervento politico volto a correggere questa decisione.
Il declassamento di Ravenna contrasta con gli sforzi fatti negli anni per potenziare lo scalo attraverso il Progetto HUB, la Zona Logistica Semplificata (ZLS) e altre iniziative infrastrutturali fondamentali per la competitività del territorio. Sollecitiamo dunque il Governo- conclude il presidente- a rivedere subito il provvedimento per restituire al porto di Ravenna la centralità che merita: non possiamo accettare decisioni che mortificano il futuro della nostra economia e la sicurezza di una tale infrastruttura strategica per il territorio e per l’intero Paese”.
“È assolutamente incomprensibile – dichiara l’assessora al Porto Annagiulia Randi - il declassamento dell’ufficio doganale di Ravenna dalla prima alla terza fascia; oltre che essere avvenuto senza alcuna concertazione con il territorio, non ci risulta che abbia nemmeno visto il coinvolgimento degli uffici della dogana di Ravenna. Condividiamo pienamente la posizione espressa dal presidente della Regione de Pascale e supporteremo i passi che la Regione vorrà intraprendere perché questa decisione sia rivista, in quanto questa scelta mette a rischio il nostro porto.
Questa decisione, già di per sé incomprensibile, lo appare ancora di più in un momento come questo, nel quale sono appena stati istituiti la Zona logistica semplificata Emilia-Romagna, che vede il ruolo centrale del porto di Ravenna, e il comitato di indirizzo per il suo funzionamento e si stanno realizzando a Ravenna investimenti strategici per l'intero Paese come il rigassificatore. Siamo il primo porto italiano per sbarco di merci alla rinfusa, l'unico scalo dell'Emilia-Romagna in piena espansione dove si stanno realizzando progetti come il nuovo terminal crociere e il nuovo terminal contenitori.
Il livello di uomini e mezzi assegnato agli uffici di terza fascia è assolutamente inadeguato alla mole di traffico e ai tempi di risposta che richiedono in primis l’attività del nostro scalo ma anche molte altre attività delle quali l’ufficio doganale si occupa. E c’è anche un tema di capacità di controlli e quindi di sicurezza, legato all’ingresso di merci e persone. Si tratta insomma di un’operazione totalmente scoordinata”.
"Sembra ormai certo che il declassamento dalla prima alla terza fascia dell'Agenzia delle Dogane di Ravenna sia stato confermato, lo scorso 23 gennaio, nel novero delle decisioni assunte dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli circa la riorganizzazione del settore" afferma il presidente di TCR, gruppo Sapir, Giannantonio Mingozzi; "se così fosse si tratta di un vero e proprio schiaffo al nostro porto e all'intera economia ravennate che conta molto su import ed export e quindi su competenze, organico, efficienza e qualità degli uffici doganali; in questo inizio di anno che registra buone premesse di crescita della movimentazione merci e passeggeri (ad esempio Tcr chiuderà gennaio con un più 30% di container rispetto al pari periodo 2024), con buona parte dei lavori del nuovo Hub portuale in fase conclusiva, un impegno per energia, rigassificatore e Co2 messo a disposizione di tutto il Paese ed una ZLS in fase di avvio) la Dogana andrebbe potenziata con più personale e celerità delle operazioni" sottolinea Mingozzi. Al contrario ci troviamo di fronte ad un declassamento incomprensibile e grave che vede tra l'altro i porti dell'Adriatico concorrenti mantenere la prima fascia".
"Occorre un fronte comune di forze politiche, istituzioni e imprese affinchè la risposta di Ravenna sia utile a Regione e Governo nelle azioni necessarie per rispristinare quella prima fascia che ci compete, conclude il presidente di TCR Giannantonio Mingozzi; occorre poi chiarire che le operazioni doganali non sono tutte uguali ma hanno dimensioni e caratteristiche diversificate che il solo numero non può contemplare, se vogliamo che i nostri porti crescano e affrontino il mercato internazionale con i giusti strumenti di sostegno e di garanzia".

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