Da energie diverse un

Interviste

ravenna 31 gennaio 2022

Rosetti: “Prendiamo spunto dalla crisi energetica per riformare l'autotrasporto in tre punti”

31 gennaio 2022 - ravenna - “Soltanto in elettricità, quest'anno il Consar spenderà 100mila euro in più. Poi dobbiamo aggiungere l’aumento del gasolio. Per il sistema vettoriale significa una crescita dei costi del 17%”.
Dal ponte di comando di uno dei principali consorzi europei di autotrasporto, Veniero Rosetti vorrebbe vedere più attivismo a livello governativo nell’affrontare il tema dei costi energetici. Intanto, ha ritoccato le tariffe per recuperare parte dei maggiori oneri
e cercato di calmierare il mercato sul fronte dell’acquisto dei prodotti.
Questi sono interventi per far fronte alla crisi immediata, ma nel medio e lungo periodo cosa serve all’autotrasporto?

In prospettiva credo che l’autotrasporto debba prendere spunto dall’aumento del gasolio per fare un ragionamento molto serio. La variante-carburante non può essere un costo che si scarica sul mercato. L’autotrasporto è un sistema malato nelle sue regole, ecco perché auspico una riforma del settore. Ci sono tre punti in particolare sui quali richiamo l’attenzione. Innanzitutto è necessario rivedere il costo del lavoro. Quindi il tema del rispetto delle regole, perché c’è un mondo che si basa sull’illegalità che falsa il sistema. Come terzo tema metto la necessità che a Ravenna l’autotrasporto apra al dialogo con il mercato, quindi terminalisti, spedizionieri, clienti diretti, perché non ci si può reggere soltanto con la politica delle tariffe. Oggi esiste un tavolo dove siedono autotrasporto e spedizionieri, credo che sia necessario che ne facciamo parte anche le istituzioni, a partire dal Comune.

A questo proposito cosa propone?
È necessaria una partership con tutte le componenti del mercato dell’autotrasporto, per arrivare a una vera e propria programmazione. Deve esserci una responsabilità comune dalla nascita del prodotto al consumatore finale. Soltanto così potremo agire veramente sui costi e avere una catena logistica efficiente.

Ci può fare un esempio concreto?
Il principio di fondo è quello di stipulare accordi di lungo periodo, non legati soltanto al viaggio in sé. Ed ecco l’esempio. Supponiamo che l’azienda Rossi in un anno abbia un costo vettoriale di 1 milione: noi le chiediamo di affidarci quel milione, di farci studiare come viene speso perché noi possiamo lavorare per ottimizzare i flussi incrociando quel milione con la nostra attività e parto dalla circostanza più basilare. Se l’azienda Rossi fa partire un camion per una consegna e lo fa tornare vuoto, non ottimizza la tratta che fa. Se è il Consar a fare questo lavoro, trasporta il carico dell’azienda Rossi e se ne torna a casa con un altro carico dell’azienda Neri. Alla fine ci guadagnamo tutti, ottimizzando la spesa.

Mi sembra chiaro. Come mai non si arriva a intese simili?
Va superata una certa diffidenza verso l’autotrasporto, oggi ancora viva.

Il tema della scarsità di autisti reperibile sul mercato è sempre attuale come nell’autunno scorso, quando scoppiò l’allarme?
Prima ho parlato di intervenire sul costo del lavoro. Oggi un autista in Germania e in Italia costa 4mila euro al mese. La differenza è che da noi di quella cifra 2300 va all’autista e 1700 in contributi, mentre in Germania 3mila vanno al lavoratore e 1000 in contributi. Se vogliamo essere competitivi dobbiamo renderci appetibili anche nelle retribuzioni. Poi c’è il tema della legalità, perché ci sono sacche dove si lavora sottocosto. Anche questo aiuterebbe a reperire più autisti. Per il resto, il Consar interviene anche economicamente nella formazione di coloro che vogliono prendere la patente da camion, ma mancano le persone interessate.

E concludiamo con il porto.
Mi sembra di capire che qualche cantiere per i lavori previsti dal progetto hub stia avviandosi, anche se parliamo di interventi complessi che presentano delle variabili. Ci vorrebbe una sede dove chi porta avanti il progetto e gli operatori portuali potessero seguire le varie fasi del suo sviluppo e armonizzare il sistema.

A Capodistria hanno avviato i lavori per un grande centro per l’autotrasporto. Come vede queste iniziative?
Sono favorevole. Anche a Ravenna ne è previsto uno, che per ora resta sulla carta. Deve esserci un capoprogetto per farlo partire e questo non può che essere l’AdSP, poi vedere chi è interessato alla gestione.



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