Interviste
TCR. Gomelllini:«Ampliare il bacino di utenza è una sfida importante»
“Il 7 settembre - dice il presidente Giannantonio Mingozzi - a Bologna parteciperemo alla nuova edizione di “Farete” che ha per titolo “Ravenna il porto dell'Emilia Romagna”, mentre nel giugno del prossimo anno andremo alla Fiera di Shangai, dove si forma il mercato dell'import, che è la vetrina migliore per presentare il nuovo terminal” che dovrebbe essere pronto per la fine del 2026. L'investimento previsto è di oltre 200 milioni. L'area totale sarà di 400 mila metri quadrati, quella effettiva del piazzale attorno ai 260.000.
“Il porto di Ravenna - spiega il neodirettore di TCR Giovanni Gommellini - non è solo il porto dell'Emilia Romagna, deve servire un bacino di utenza che è lo stesso dei porti di Genova e La Spezia, cioè il Nord Italia su cui gravitano la Germania e la Svizzera. È una sfida importante per il porto e tutta la città”.
Quella che va cambiata è la posizione del porto di Ravenna nel mercato dei noli e, quindi, bisogna creare i presupposti perché la struttura venga utilizzata in modo corretto evitando di costruire l'ennesima cattedrale nel deserto. Nel frattempo dobbiamo cercare di creare i presupposti perché questo avvenga.
“Importanti sono i lavori cosiddetti propedeutici, in particolar modo il potenziamento delle ferrovie” aggiunge Gommellini.
“È un banco di prova che riguarda il Gruppo Sapir ed è giusto sottolineare il collegamento all'area logistica 1, - continua Mingozzi.
Non sempre si hanno a disposizione sulla banchina tutti questi metri quadrati, ma con un'area retroportuale immediatamente collegata via treno, allora si ha un effetto moltiplicatore degli spazi. È raro avere la disponibilità di un retroporto in ambito portuale come a Ravenna”.
“Ovviamente il terminal deve essere organizzato in modo divers0 - prosegue Gommellini - diventa un transito e si concentra di più sull'imbarco e lo sbarco ed è importante essere veloci ed efficienti per permettere maggiori rotazioni. Alcune operazioni che oggi tracciamo internamente, le faremo nell'area logistica”.
“Il progetto -conclude il direttore - dal punto di vista ferroviario è impostato molto bene, quell'area avrà una stazione dedicata: poter ricevere e formare i treni direttamente sull'area è un grossissimo vantaggio.
Si parte nel modo giusto”.
A proposito della movimentazione dei primi 6 mesi 2023, Gommellini spiega che rispetto al budget segna un +0,9%. Si registra invece un -5,7% sul 2022, ma era prevedibile.
Per fortuna l'alluvione e il fortunale non hanno impattato tanto, anche se l'effetto si vedrà tra un paio di mesi.
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