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Interviste

28 febbraio 2014

Milena Fico: "Banchine e gru, TCR investe"

28 febbraio 2014 - I tempi per la realizzazione del nuovo Terminal Container si stanno allungando, nonostante il grande impegno e gli sforzi messi in campo dall'Autorità Portuale.
Il mercato però evolve e TCR non può permettersi un ruolo passivo in attesa delle future nuove infrastrutture, quindi continua a migliorare la propria competitività con importanti investimenti nell’attuale collocazione.
“L’Italia - commenta Milena Fico, ad di Tcr - continua a pagare pegno per lo sviluppo delle infrastrutture. Burocrazia, eccessi procedurali, mancanza di visione di sistema, scarsa certezza del diritto e sovrabbondanza di regolamentazione sono solo alcuni dei fattori che penalizzano il rilancio del porto nonostante lo sforzo delle istituzioni e la determinazione dell’Autorità Portuale”.

Quali investimenti avete programmato?
“Poiché la dimensione delle navi che attraccano alle banchine TCR continua ad aumentare (si è passati in poco meno di due anni da navi di lunghezza massima di 180 m a navi di lunghezza fino a 230 m), per poter continuare a dare servizi efficienti ai clienti, gli azionisti di TCR (ovvero Sapir e il Gruppo Contship Italia) hanno recentemente approvato programmi di implementazione infrastrutturale che prevedono il prolungamento di 50 metri delle vie di corsa delle gru banchina al confine con l’area Sapir. Poiché l’Autorità Portuale deve procedere per motivi legati al Piano Regolatore alla demolizione del pontile RORO in uso alla nostra società, TCR si vede costretta ad acquisire un pontile mobile con un ingente investimento per continuare ad avere un attracco idoneo per le navi roro”.

Quali risultati vi aspettate?
“Quanto in sintesi sopra descritto permetterà a TCR di avere la disponibilità di effettivi 680 metri di banchina, consentendo l’attracco contemporaneo di tre navi di lunghezza maggiore o quattro navi di lunghezza intermedia.
Oggi, invece, vi è un’oggettiva limitazione dovuta appunto alla presenza del pontile RORO che, di fatto, divide la banchina in due parti con una lunghezza reale fruibile di soli 537 m. Grazie a questo investimento, le navi non rischieranno di sostare in rada in attesa di un attracco disponibile con evidenti vantaggi di efficienza e maggiore competitività. Se si aggiunge il fatto che l’Autorità Portuale ha programmato di iniziare entro l’anno i lavori di dragaggio del Canale per portare i fondali a -11,50, allora TCR potrà traguardare il futuro terminal con maggiore ottimismo avendo tutte le carte in regola per continuare a dare servizi di elevata qualità ed efficienza ai propri clienti”.

E per quanto riguarda le gru di banchina?
“Un ulteriore sforzo messo in campo dagli azionisti di TCR riguarda l’approvazione a budget 2014 dell’acquisto di 3 nuove RMG (le gru di piazzale), il rifacimento delle relative vie di corsa oltre al revamping dell’RMG posizionato sul fascio ferroviario, con un investimento totale pari ad oltre 11,5 milioni di euro. In tal modo TCR manterrà la propria struttura al massimo dell’efficienza, garantendo risposte sempre positive alle necessità dei clienti e salvaguardando nel contempo i propri investimenti, visto che tali nuove macchine verranno poi trasferite nel nuovo terminal container. Segnalo, infine, che i lavori di ammodernamento della seconda gru (iniziati ad ottobre 2013) sono in fase di ultimazione e prevediamo di inaugurare la messa in operazione di entrambe le nuove gru entro fine aprile. Con la consegna della seconda gru sarà, dunque, completato il piano di investimenti di circa venti milioni di euro grazie al quale TCR sarà in grado di lavorare navi molto più grandi. Confermerà così il proprio ruolo di gateway strategico delle regioni Nord Adriatiche, essendo nella condizione di garantire continuità nell’offerta di servizi di elevata qualità ai clienti del porto in attesa che si possano risolvere i su citati problemi burocratici”.



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