Interviste
ravenna
03 ottobre 2014
Bacchilega (Columbia Transport): “Israele in calo, nuovi traffici oltre gli Stretti”
03 ottobre 2014 - ravenna - Rosanna Bacchilega (Columbia Transport) fa il punto sull’andamento del mercato.
In quale modo si chiuderà il 2014?
“Non è stato un anno come il 2013, questo è fuori discussione. Gli effetti del lungo protrarsi della crisi si avvertono, eccome. Anche nell’export, settore che comunque tira ancora, c’è più cautela. I clienti storici sono con noi da sempre, ma cambiano le abitudini operative. Non ci sono più stock, gli acquisti avvengono in base agli ordini dei loro rispettivi clienti. Comunque, la Columbia non ha motivo di lamentarsi troppo. Ci sono categorie, come artigiani e commercianti, che soffrono molto di più la crisi”.
Come si è ‘difesa’ la Columbia in questa situazione?
“Abbiamo perso teus verso Israele, (guerra dei noli tra le Compagnie di Navigazione), ma abbiamo recuperato con nuovi traffici più redditizi per destinazioni oltre gli Stretti, che ci permettono di mantenere i posti di lavoro ed un discreto margine operativo.
Alcuni Paesi dove operiamo tradizionalmente sono in ripresa. Penso a Cipro, che sta andando meglio rispetto al 2013 e segna un +10%. La Grecia risale e Israele è sempre per noi un punto di riferimento. Grazie ad un accordo con Msc, lavoriamo bene anche con imprenditori cinesi, che nel 2014 hanno incrementato il nostro Import di oltre il 50%”.
Quale strategia avete adottato?
“E’ importante organizzare bene il traffico Import ed Export, cercando di accontentare sia chi importa che chi esporta: ciò consente di mantenere costi competitivi e di far girare senza sosta i contenitori pieni”.
© copyright Porto Ravenna News
In quale modo si chiuderà il 2014?
“Non è stato un anno come il 2013, questo è fuori discussione. Gli effetti del lungo protrarsi della crisi si avvertono, eccome. Anche nell’export, settore che comunque tira ancora, c’è più cautela. I clienti storici sono con noi da sempre, ma cambiano le abitudini operative. Non ci sono più stock, gli acquisti avvengono in base agli ordini dei loro rispettivi clienti. Comunque, la Columbia non ha motivo di lamentarsi troppo. Ci sono categorie, come artigiani e commercianti, che soffrono molto di più la crisi”.
Come si è ‘difesa’ la Columbia in questa situazione?
“Abbiamo perso teus verso Israele, (guerra dei noli tra le Compagnie di Navigazione), ma abbiamo recuperato con nuovi traffici più redditizi per destinazioni oltre gli Stretti, che ci permettono di mantenere i posti di lavoro ed un discreto margine operativo.
Alcuni Paesi dove operiamo tradizionalmente sono in ripresa. Penso a Cipro, che sta andando meglio rispetto al 2013 e segna un +10%. La Grecia risale e Israele è sempre per noi un punto di riferimento. Grazie ad un accordo con Msc, lavoriamo bene anche con imprenditori cinesi, che nel 2014 hanno incrementato il nostro Import di oltre il 50%”.
Quale strategia avete adottato?
“E’ importante organizzare bene il traffico Import ed Export, cercando di accontentare sia chi importa che chi esporta: ciò consente di mantenere costi competitivi e di far girare senza sosta i contenitori pieni”.
© copyright Porto Ravenna News
