sicurezza e cambiamento

Interviste

marina di ravenna 18 luglio 2017

Ottolenghi (Pir): "GNL, un combustibile per il futuro"

18 luglio 2017 - marina di ravenna - Ospitiamo l'intervento di Guido Ottolenghi, direttore generale e amministratore delegato
della Petrolifera Italo Rumena Spa (PIR), sul deposito di GNL che l'azienda intende realizzare lungo il canale Candiano.


"La Petrolifera Italo Rumena SpA (PIR), azienda insediata nel porto di Ravenna dal 1920 e specializzata nel magazzinaggio e movimentazione delle merci infiammabili e pericolose, ha partecipato ieri dopo l’orario di lavoro ad un affollato dibattito pubblico insieme a cittadini e istituzioni per presentare il proprio progetto per un deposito di Gas Naturale Liquefatto (GNL) destinato al crescente uso di GNL come carburante per le navi ed i camion, in sostituzione di combustibili più inquinanti.

Esso è dunque pensato per ricevere il GNL via nave cisterna, stoccarlo e riconsegnarlo sia via bettolina che via autobotte in forma liquida (senza rigassificazione, non si tratta dunque di un rigassificatore che potrebbe essere anche posizionato a mare, ma di un impianto che deve poter essere raggiunto da mezzi rotabili).

Il dibattito ha permesso di spiegare in dettaglio i principali aspetti del progetto e di rispondere a molte domande, ascoltando i timori e le speranze dei partecipanti. Alcune domande sono state in qualche caso aggressive ed alcune persone per un certo tratto hanno monopolizzato il dibattito con toni accesi.

Nel complesso però è stata per me una esperienza positiva e istruttiva che mi ha fatto comprendere l’utilità di iniziative come questa, facendomi anche riflettere su alcune ambiguità o incomprensioni che ho percepito negli interventi di una parte dei partecipanti. Ad esse ho provato a rispondere quella sera, raccogliendo un inatteso quanto gradito applauso, e vorrei qui riassumerle richiamando alcune domande del pubblico e le mie riflessioni.

Innanzi tutto vi sono state lamentele di trovarsi un progetto già confezionato e del fatto che il pubblico ne abbia avuto notizia dai giornali e da internet, mentre alcuni ritenevano che altre forme di comunicazione sarebbero state più appropriate, e avrebbero consentito loro di attivarsi prima.

Tuttavia, la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) prevede che si depositi per la consultazione pubblica un progetto e non un’idea, ed esso deve essere completo e coprire tutto quanto richiesto dalla normativa: non è detto che venga approvato così com’è (nel nostro caso sono già stati richiesti da varie autorità chiarimenti e integrazioni), ma è ragionevole e logico che il pubblico sia coinvolto a fare osservazioni quando vi è un documento strutturato.

L’azienda, come richiesto dalla normativa vigente, ha pubblicato la notizia dell’avvio del procedimento l’8 marzo e diversi giornali l’hanno ripresa allora e in seguito: non si può dire dunque che il pubblico sia stato tenuto deliberatamente all’oscuro.

Alcuni partecipanti hanno poi fatto domande tecniche, ma hanno dichiarato di non credere alle risposte dei tecnici specialisti: chi non ha fiducia nelle spiegazioni (che sono quelle vagliate dalle autorità tecniche come Vigili del Fuoco, ARPA Grandi Rischi, Capitaneria di Porto e altri 20 enti) evidentemente partecipa al dibattito e pone domande per dare visibilità a una ideologia aprioristicamente contraria, e dà mostra di non accettare il ruolo democratico, tecnico e di garanzia delle Istituzioni, proponendo che il permesso o il diniego al progetto sia deciso dai presenti (che possono essere radunati sia nell’interesse dell’azienda che degli oppositori, ma che non rappresentano legittimamente la collettività).

La preoccupazione più grande, e pienamente comprensibile, è stata quella dei rischi derivanti da un incidente con esplosione, e di come ciò interagirebbe con le scuole di Marina di Ravenna: a questa si sono date ampie e dettagliate risposte; senza riprenderle nello specifico, ci tengo a ricordare che la nostra azienda non solo ha una lunga storia nel territorio senza mai avere incidenti (segno forse di buona sorte, ma anche di costante attenzione alla sicurezza con continui investimenti sia in termini di risorse umane che di mezzi), ma ha curato in prima persona la selezione delle migliori tecnologie nel progetto e i calcoli dimostrano che le aree interessate dalle conseguenze dell’incidente più grave, sebbene statisticamente improbabile, non arrivano nemmeno vicine alle sponde di Marina di Ravenna, questo anche con nave ormeggiata alla banchina.

Con l’occasione abbiamo però anche ragionato che purtroppo nella nostra vita l’unico stato privo di rischi è la morte, e qualunque altra cosa facciamo, dal camminare per strada, al fare sport, dal giocare al parco al guidare la macchina, ci espone a rischi, statisticamente molto più probabili e alti di quelli del deposito GNL (non parliamo poi degli incidenti dovuti alle caldaie di casa): se ognuno di noi applicasse alla propria cucina le analisi di rischio utilizzate per questo progetto, probabilmente verrebbe a vivere nel nuovo stabilimento! Non accettare questo fatto spinge a scelte irrazionali.

Un altro filone del dibattito ha riguardato considerazioni di politica energetica e ambientale di lungo periodo, quali la opportunità di investire su un combustibile come il GNL a basso impatto ambientale e raccomandato dalla UE e dall’accordo di Parigi, ma che tra 30 anni potrebbe essere sostituito da energie ancora più pulite, o sul fatto che l’inquinamento elettromagnetico sia preferibile a quello da CO2: su questi temi filosofici qualunque azienda fatica a rispondere, e le idee di ciascuno sulle grandi scelte di questo genere non riescono a trovare soddisfazione nella pur magnifica sede della Circoscrizione del Mare di Marina di Ravenna.

Vi sono state voci anche favorevoli al GNL, ma con proposte di fare l’impianto in posti diversi. Vorrei evidenziare che la normativa di recepimento della Direttiva comunitaria per lo sviluppo di infrastrutture di supporto all’uso di combustibili alternativi dispone che queste siano realizzate, in tempi relativamente brevi, all’interno dei porti cosiddetti “core”, cioè i porti più importanti nel bacino del Mediterraneo, quale è Ravenna.

Sono iniziative a libero mercato, dove gli investimenti, piuttosto ingenti, sono interamente a carico di soggetti privati che si assumono il rischio imprenditoriale, a fronte di un mercato che è ancora allo stato embrionale.

La riflessione allora non dovrebbe essere se fare l’impianto a Ravenna o altrove, perché Ravenna dovrà necessariamente dotarsi di questa infrastruttura di interesse nazionale, ma se il progetto che PIR e Edison propongono sia sicuro e sostenibile.

Io credo che abbiamo sviluppato un progetto genuinamente romagnolo, come lo sono le imprese che hanno formato la cordata tecnica per la progettazione dell’impianto, che darà un lavoro stabile ai giovani di Ravenna. A mio avviso poi i tecnici hanno dimostrato che il sito scelto per l’impianto è adatto ad ospitare l’opera: si tratta di un’area a destinazione industriale (e quindi solo una realtà produttiva può insediarsi), ricompresa tra grandi impianti industriali, già sottoposti a normative di prevenzione dei rischi, nei quali pertanto sono presenti le strutture e le competenze per gestire prodotti speciali come il GNL.

Si è poi molto dibattuto sul contrasto tra industria e turismo, e alcuni hanno espresso la convinzione che l’aumento del traffico stradale (stimato in 1 camion ogni 20 minuti nella fase di massima espansione, tra 13 anni), renderebbe la via Baiona congestionata e determinerebbe un calo del turismo, e che in generale c’è fin troppa industria.

A me pare che come chi ha un terreno edificabile a appartamenti o albergo, può investire se rispetta le regole, così dovrebbe essere anche per chi ha un terreno industriale. In una società governata dal diritto e dal rispetto non posso impedire al mio vicino di svolgere le sue attività, solo perché non mi piacciono, anche se penso sia bene per il vicino (in questo caso noi) cercare di spiegare cosa fa e capire se può contenere il disagio percepito.

Però ho tenuto a sottolineare che a mio avviso non solo industria e turismo convivono bene in molti luoghi, ma ci sono casi dove il turismo da solo non sopravvive. Ciò perché l’industria favorisce lo sviluppo di infrastrutture che avvantaggiano il turismo, ma soprattutto aiuta lo sviluppo di una cultura del lavoro, della convivenza e delle regole che è essenziale anche per lo sviluppo del turismo.

La via Baiona oggi non è particolarmente intasata, e il traffico si sente solo nelle ore di punta del turismo, ma nessuna impresa del porto si lamenta dell’industria turistica e sarebbe reciproco rispetto apprezzare il contributo al benessere generale che dà l’industria portuale. E poi ho ricordato che la via Baiona il Comune non la voleva proprio (sosteneva che bastava la via d’Alaggio, da Marina di Ravenna – allora Porto Corsini veniva chiamato Abissinia), ed essa fu infine costruita verso il 1960 su impulso della PIR e della SADE (ora Enel), convinte che essa avrebbe favorito lo sviluppo industriale del porto e lo sviluppo del turismo: senza lo sforzo di quelle industrie forse oggi Porto Corsini sarebbe un posto diverso".





© copyright Porto Ravenna News
CONDIVIDI

Interviste ed Eventi

interviste / Cozza (Cisl): «Dal porto di Ravenna 1 miliardo annuo allo Stato Ma alla carenza di organico della Dogana non pensano»

Cozza (Cisl): «Dal porto di Ravenna 1 miliardo annuo allo Stato Ma alla carenza di organico della Dogana non pensano»

interviste / Cirilli (Petrokan) Secomar e Ambiente Mare nell'orbita Itelyum

Cirilli (Petrokan) Secomar e Ambiente Mare nell'orbita Itelyum

interviste / Rossi (AdSP) “Gli investitori attratti dalla strategicità del nostro porto. Acceleriamo sull’escavo”

Rossi (AdSP) “Gli investitori attratti dalla strategicità del nostro porto. Acceleriamo sull’escavo”

interviste / Export con il nuovo Terminal Container un ruolo di primo piano

Export con il nuovo Terminal Container un ruolo di primo piano

interviste / La coesione del cluster portuale supererà ogni difficoltà

La coesione del cluster portuale supererà ogni difficoltà

NadepMartini VittoriodonelliOlympiaIntercontinentalItalmetBperSersFioreCiclatAngopiTCR Le Navi RavennaSecomarCompagnia Portuale RavennaConfartigianato RavennaMacportServizi tecnico-nauticiviamarSpedizionieri internazionali RavennaArco LavoriCassa di Risparmio di RavennaSfacsCasadei GhinassiColumbia TranspostConfcommercio RavennaT&CFedepilotiGrimaldiAgmarRomagna AcqueCSRCorship spaAcmarExportcoopConsar RavennaCNA partiSagemdragaggiTramaco