sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 11 dicembre 2017

Titone (OMC): “L'espansione del settore energetico nel Mediterraneo"

11 dicembre 2017 - ravenna - Titone, attuale chairman di OMC: quando è entrato per la prima volta in contatto con la manifestazione?

“Dal 1991 al 1993 sono stato a Ravenna come Direttore del Distretto Agip di Marina di Ravenna. Ricordo che, proprio nei giorni in cui si gettavano le basi per l’organizzazione della prima edizione del 1993, fui chiamato dal presidente della Camera di Commercio, che ha fortemente voluto l’evento, e insieme a un “pool di volontari” in pochi mesi mettemmo in pista la prima edizione”.

In questi 25 anni la rassegna ha dato un grande contributo al dibattito sulle attività energetiche. Ricordiamo che proprio durante una delle prime edizioni di OMC vennero fatte approfondite analisi sulle possibilità di sviluppo dell'attività offshore in Alto Adriatico. Quali altri grandi temi sono emersi nelle varie edizioni di OMC, meritevoli di nota?
“Sono stati tanti i temi importanti discussi nelle 13 edizioni della manifestazione, tutti con il Mediterraneo come filo conduttore, nella convinzione che la regione sulla quale il nostro paese si affaccia sia un’area strategica per posizione geografica, storia e cultura.
Innanzitutto OMC ha saputo cogliere questo vantaggio geografico traducendolo in opportunità di business attraverso una costante attenzione agli sviluppi dell’area. Non è mai mancata poi l’attenzione all’andamento ciclico del mercato dell’energia e alla necessità di guardare a una pianificazione di lungo periodo.


In quest’ottica, l’edizione di quest’anno ha visto due importanti panel session: il Bacino del Mediterraneo come nuovo gas hub per l’Europa e la capacità dell’industria energetica di adattarsi a un prolungato periodo di prezzi bassi.

Non è neppure mancato il focus sui grandi passi fatti in termini di sicurezza e tutela dell’ambiente, in particolar modo dopo il terribile incidente di Macondo avvenuto in condizioni geografiche, ambientali e operative molto lontane dallo scenario italiano, e che ciò nonostante ha condizionato le attività nel nostro paese.


A questo tema abbiamo dedicato nel 2011 la sessione speciale “The Macondo legacy: perception, reputation, reaction”. Infine, ampio spazio alla Social Responsibility, con l’impegno dell’industria petrolifera a operare in una maniera rispettosa dell’ambiente, tenendo conto delle istanze e preoccupazioni del territorio”.


C'è una edizione che ricorda particolarmente?
“Certamente l’ultima, che ha confermato il successo dell’edizione OMC 2015 nonostante la difficile situazione del mercato internazionale.
Il livello tecnico e qualitativo di OMC 2017 è stato particolarmente alto, grazie alla partecipazione dei ministri cipriota, egiziano e libanese, e dei Ceo dell’industria energetica internazionale che si sono confrontati sul grande tema della “transizione energetica”. OMC ha così anticipato le principali tematiche dibattute poi nel corso dell’anno dal G7 Ambiente e nel vertice dei Capi di Stato e di Governo. Questo è il valore aggiunto di OMC, saper individuare i mutamenti del settore e porli al centro del dibattito”.


Si temeva che la crisi che da anni attanaglia il settore offshore, e non solo, avesse ripercussioni sull'edizione 2017 di OMC. Invece, è stata un'ennesima edizione di successo. Cosa possiamo anticipare di OMC 2019?
“Ci sarà un filo conduttore che legherà l’edizione 2017 e quella di REM 2018 con OMC 2019.
Le recenti, importanti scoperte di gas nell’offshore egiziano hanno aperto interessanti prospettive geologiche in tutta l’area orientale del bacino mediterraneo.
Si conferma così il potenziale di sviluppo di un hub del gas e la disponibilità di risorse che saranno trainanti per lo sviluppo dei paesi rivieraschi. Ciò sarà possibile in tempi brevi grazie alle infrastrutture esistenti nell’area, rendendo così disponibile la risorsa in tempi rapidi e a costi vantaggiosi.
Il tema del 2019 sarà: “Expanding the Mediterranean Energy Sector: Fuelling Regional Growth”.
Nel frattempo, nel 2018, ci sarà REM. Su quale tema si focalizzerà?
“La prossima edizione, “Focus on Industry 4.0: paving the road to a sustainable energy transition”, parlerà della continua e progressiva evoluzione delle tecnologie digitali che promettono di avere un impatto trasformativo sull’ intera filiera dell’industria.

La terza rivoluzione industriale con l’internet of things genera giornalmente un enorme volume di dati che arrivano a grande velocità in formato eterogeneo e con gradi di affidabilità disomogenei generando la cosiddetta era del Big Data che rappresenta una sfida ai modelli di business tradizionali.
L’Industria 4.0 è chiamata a raccogliere questa sfida con un approccio proattivo alla gestione del Big Data con la creazione di hub centralizzati e piattaforme in grado di processare e analizzare dati provenienti in tempo reale da varie fonti e in diverse strutturazioni.

Questi scenari permetteranno: riduzione dei costi operativi e di capitale, diminuzione dei down-ti-me produttivi e dei tempi di realizzazione dei progetti, con conseguente anticipo dei cash flows e quindi maggiore competitività, garantendo nel contempo più alti standard di qualità, sicurezza e protezione ambientale.

L’edizione di REM 2018 porterà rappresentanti dei big player tecnologici nell’industria digitale, delle società O&G, dei contractors per un confronto che permetterà di fare il punto sulla diffusione attuale di queste tecnologie e le principali per una loro ampia diffusione industriale.

Una particolare attenzione sarà data all’innovazione, driving force dietro il rapido sviluppo delle tecnologie digitali, invitando alla discussione alcune delle principali Università Italiane - Bologna, Politecnico di Milano, Università della Basilicata - impegnate nel Programma Nazionale Industria 4.0”.


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