sicurezza e cambiamento

Interviste

ravenna 28 giugno 2018

Fiorini (Marcegaglia): "Il colosso dell'acciaio punta sulla sostenibilità"

28 giugno 2018 - ravenna - All’ingresso dello stabilimento ravennate di Marcegaglia, in via Baiona, il via vai dei camion è instancabile. Entrano vuoti, escono carichi di coils e di prodotto lavorato. Difficile anche contarli. E dire che proprio la riduzione del traffico dei tir è stata una delle priorità seguita dal Gruppo di Gazoldo degli Ippoliti dal 2013 in poi.


“Da quasi cinque anni a questa parte - spiega il direttore dello stabilimento ravennate, Aldo Fiorini - abbiamo ridotto il traffico di mezzi pesanti da 430-450 camion al giorno a 300-320, dirottando i nostri prodotti d’acciaio su ferrovia”. Non è certo un caso se oggi il Gruppo Marcegaglia è il primo cliente per volumi trasportati di Mercitalia.


Dagli impianti di via Baiona partono quotidianamente 6 o 7 treni, per un volume complessivo annuale di 1,5 milioni di tonnellate trasportate. “Il nostro obiettivo - aggiunge Fiorini - è quello di arrivare a 2 milioni di tonnellate via ferrovia entro il 2020. Ciò sarà possibile, però, soltanto se RFI implementerà le infrastrutture ferroviarie a Ravenna, altrimenti con l’attuale dotazione non possiamo aumentare il nostro traffico via treno”.

Marcegaglia si approvvigiona ogni anno di circa 4 milioni di tonnellate di materia prima e ne lavora 3 milioni, il restante milione viene spedito agli stabilimenti del Gruppo per la produzione di verticalizzati da coils neri, secondo prodotto dell’acciaieria.

Il Gruppo Marcegaglia ha realizzato a Ravenna il suo più grande stabilimento metallurgico e il più importante polo logistico intermodale per tutte le attività industriali e commerciali della sua filiera produttiva.
Lo stabilimento di via Baiona si estende su una superficie di oltre 540 mila metri quadrati, 225 mila dei quali coperti, fra la riva sinistra del portocanale e la zona industriale che costeggia il mare, a nord della città.
È dotato di due banchine dove i coils arrivano via nave da tutto il mondo.
Si tratta di una delle più moderne strutture impiantistiche che impiega le più avanzate tecnologie produttive per il decapaggio chimico, la laminazione a freddo, la ricottura statica, la zincatura e la preverniciatura dei rotoli d’acciaio, oltre che di un centro servizi per la spianatura e il taglio dei coils in acciaio al carbonio.


“Siamo il maggior player indipendente al mondo - commenta ancora Fiorini - siamo i più grandi trasformatori di acciaio senza avere una acciaieria di proprietà. Grazie alla nostra elevata flessibilità siamo in grado di far concorrenza sia alle acciaierie che ci forniscono la materia prima sia ai nostri clienti”.

Attualmente in via Baiona Marcegaglia conta su 850 dipendenti diretti e altri 850/1000 circa indiretti tra autotrasportatori, personale impegnato nella logistica, aziende di servizi, aziende meccaniche, elettriche, tornerie. Il fatturato annuo si aggira sui 2 miliardi di euro. Uno stabilimento strategico per il Gruppo di Gazoldo degli Ippoliti presieduto da Antonio Marcegaglia, perché alimenta tutti gli altri impianti Marcegaglia.

L’ ‘ossessione’ (come la definisce Fiorini) è rappresentata dalla sicurezza. “Nel giugno del 2013 - riprende il direttore - abbiamo avviato in stabilimento il progetto ‘Zero Infortuni’ che si basa su un radicale cambiamento della cultura aziendale; accanto a protezioni e ripari fissi, è stato introdotto un approccio consapevole alla sicurezza. Voglio dire: ognuno di noi deve avere ben chiaro che quando è sul posto di lavoro la prima cosa cui deve pensare è la sicurezza.
Sembrava una forzatura, poi, anche con l’importante collaborazione del sindacato, i nostri dipendenti hanno collaborato e collaborano all’applicazione di quello che è un vero e proprio progetto di stampo Nord Europeo. Dal 2013 al 2017 abbiamo ridotto gli indicatori infortunistici di oltre l’80%”.


Il risultato positivo conseguito a Ravenna ha permesso al progetto di diventare il riferimento sulla sicurezza per tutto il Gruppo Marcegaglia e sono previste premialità ai reparti ‘zero infortuni’ e premi a chi si rende protagonista della sicurezza.


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