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ravenna 01 gennaio 2014

Il bilancio della Capitaneria di porto

01 gennaio 2014 - ravenna - E’ tempo di bilanci per la Capitaneria di porto di Ravenna, Comando regionale dell’Emilia Romagna. La Direzione Marittima di Ravenna, comandata dal Capitano di Vascello Giuseppe Meli, traccia il resoconto del programma di attività svolto dagli Uffici marittimi, dislocati sui 120 chilometri della fascia costiera romagnola, attraverso 300 militari e 20 mezzi operativi.

Le persone assistite nel corso di oltre 50 operazioni di soccorso ed assistenza a favore di altrettante unità da diporto e mercantili, sono state 279.
In estate, con l’operazione Mare Sicuro i controlli sono stati 9 mila e 80 le persone soccorse tra diportisti e bagnanti.

Oltre a ciò, nell’ambito dell’attività operativa, da segnalare il ruolo di coordinamento svolto dalla Sala Operativa della Capitaneria di porto di Ravenna, in occasione delle numerosissime circostanze che hanno richiesto l’intervento degli uomini e mezzi della Guardia Costiera, con l’ausilio in taluni casi, di personale e mezzi di altre Forze Armate e di Polizia.

Tra tutti, si pensi al crash del velivolo militare statunitense F16 con pilota a bordo, il 28 gennaio scorso, circostanza che ha visto operare congiuntamente sotto il coordinamento dell’Autorità Marittima, mezzi e personale di diverse Amministrazioni militari, oltre che americane, conclusasi dopo diversi giorni di complesse e gravose ricerche con il recupero delle componenti del velivolo e della salma del pilota.

Tra i vari interventi operati dalla Guardia Costiera, quelli del 16 aprile, condotto con l’ausilio di personale dei Vigili del fuoco di Ravenna, per il contenimento di un principio d’incendio a brodo nella Motonave Fiskela ormeggiata nel porto di Ravenna, come anche il coordinamento dei soccorsi in occasione della collisione tra un’imbarcazione da diporto ed un supply vessel nelle acque prospicienti la piattaforma di estrazione metanifera denominata “Angela/Angelina”.

Nell’ambito della prevenzione, l’attività tecnico-amministrativa, legata principalmente ai settori della sicurezza della navigazione, traffico e diporto, del demanio marittimo, dell’ambiente ed al controllo della filiera ittica, hanno fornito quel valore aggiunto alla sicurezza in generale che rappresenta il fattore centrale per il corretto e regolare svolgimento delle attività marittime, sia imprenditoriali che sportive e ricreative. Le ordinanze balneari, attraverso cui vengono dettate le regole di comportamento nel corso dell’estate e la disciplina del traffico marittimo, costituiscono i più significativi esempi del valore che viene attribuito all’attività preventiva a tutela della sicurezza.

A fronte di tali compiti tecnico-amministrativi, si sviluppa l’attività ispettiva di controllo, concentrata nei settori di pertinenza della Guardia Costiera. Gli ispettori del “Port State Control” del nucleo di Ravenna hanno compiuto oltre 100 ispezioni a bordo di unità battenti bandiera estera, con la finalità di verificarne la conformità alla normativa internazionale in materia di sicurezza della navigazione e di tutela dell’ambiente marino.

Nel settore dei controlli sulle attività diportistico-balneari è sicuramente da ricordare l’iniziativa ministeriale denominata “Bollino blu” a cui la Capitaneria di porto di Ravenna, come le altre Capitanerie regionali e nazionale, ha dato corso, con la mirata finalità di valorizzare e garantire la sicurezza della navigazione attraverso un sistema mirato e coordinato di controlli in mare.

Sotto l’aspetto ambientale, l’attività svolta dai mezzi in mare per il monitoraggio delle acque del litorale romagnolo si è concentrata soprattutto nel periodo estivo. L’azione preventiva è stata completata, infine, con l’attività di coordinamento svolta dal Centro di Controllo Area Pesca della Direzione Marittima di Ravenna, con una costante e mirata attività ispettiva e di controllo sulla intera “filiera ittica” nella regione. Tale attività è stata espletata sia in mare che via terra, contrastando e sanzionando la pesca illegale, a tutela delle risorse ittiche e dell’ecosistema marino, ma anche a salvaguardia delle attività professionali, minacciate da finti pescatori sportivi.


A ciò, si è aggiunta, nel corso del mese di dicembre, una operazione complessa di controllo sulla filiera ittica denominata “Clear Label” promossa dalla Guardia Costiera a livello nazionale, per prevenire situazioni di pregiudizio per i consumatori e garantire, al contempo, gli operatori del settore ittico. In un anno sono stati svolti 2500 controlli , elevati 258 verbali per illeciti amministrativi, per un totale di 370 mila euro di sanzioni;27 persone segnalate all’autorità giudiziaria, 106 tonnellate di prodotto ittico sequestrate così come 300 attrezzi da pesca (professionali e sportivi) per un valore di 200 mila euro.

Gli illeciti riscontrati riguardano la truffa e la frode ai danni del consumatore finale, l’introduzione in commercio di prodotti ittici sottomisura ed all’assenza/contraffazione delle indicazioni geografiche e della denominazione di origine del pescato.
In ultimo, non per importanza, sempre a conferma dell'attività svolta dalle Capitanerie di porto romagnole a favore della collettività ed in particolare dell'utenza del mare, pare opportuno segnalare le circa 35.000 pratiche amministrative espletate anche quest'anno quali, rilascio patenti nautiche, titoli professionali marittimi, arrivi e partenze delle navi e pratiche ad esse correlate.

“L'impegno che la Direzione Marittima di Ravenna si assume per l'anno 2014 – ha dichiarato il Comandante Meli - sarà quello di continuare ad assicurare, incessantemente e così come sin qui fatto, al massimo delle proprie possibilità, le attività condotte a tutela della sicurezza della navigazione e della salvaguardia della vita umana in mare, valori primari che la normativa vigente riconosce all’Autorità Marittima, instillati nel personale che vi entra a far parte sin dai primi passi della propria esperienza professionale. Il rapporto con l’utenza marittima e portuale, infatti, attribuisce all’Autorità Marittima il ruolo d’interlocutore primario di tutti coloro che vivono il mare, che vi dedicano tempo e passione finanche a trarne sostentamento per sé e le proprie famiglie. Questo compito ripone nelle Capitanerie di porto il delicato compito di garanti dei loro diritti imponendo, ove necessario, il rispetto preciso dei doveri”.



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