Porti
roma
12 dicembre 2017
D'Agostino: "Davanti a noi tre sfide decisive"
All'assemblea di Assoporti il presidente ribadisce però il 'no' alle Autorità trasformate in Spa
12 dicembre 2017 - roma - Tre sfide decisive per i porti italiani nell'interesse del Paese. Zeno D'Agostino, presidente di Assoporti e dell'Autorità dei porti di Venezia e Monfalcone, apre l'assemblea dell'associazione dei porti italiani delineando le strategie per il futuro a partire dall'importanza di fare squadra per un sistema che ha grandi potenzialità deve essere in grado di reggersi sulle proprie gambe.
"Una delle sfide è la Via della Seta, ma è importante anche il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo nei confronti della sponda sud che sta risorgendo, con economie e traffici che stanno tornando e su cui i porti del Mezzogiorno possono giocare una partita» dice. L'altro tema è «la capacità dei porti di integrarsi con il mondo logistico e manifatturiero che si lega a porti franchi e Zes (zone economiche speciali)".
Parlando con i giornalisti, D'Agostino replica alle polemiche sollevate dal suo predecessore Pasqualino Monti che aveva manifestato perplessità sull'assemblea annunciando che non sarebbe
intervenuto dal palco con agli altri presidenti: "Non è che io tenga a restare sulla poltrona a ogni costo. Se gli associati ritengono che ci sia una posizione diversa da quella attuale, e che ci siano i numeri per sostenerla, non è un problema. Ho tante cose da fare e penso di avere il record di
dimissioni negli ultimi 7 anni". Ed è pronto a convocare un'assemblea, fra un mese o quando ci sarà il nuovo governo anche l'idea di trasformare le Autorità di sistema portuale in società per azioni, lanciata dal presidente dei porti di Genova e Savona non mi entusiasma".
"Con una spa potrei forse anche muovermi meglio - dice - ma a me sembra che Trieste stia facendo tante cose con la normativa attuale e oggi l'unica esigenza che sento è che ci venga data, piuttosto, la possibilità di avere la maggioranza nelle società partecipate di logistica e
intermodali"
© copyright Porto Ravenna News
"Una delle sfide è la Via della Seta, ma è importante anche il ruolo dell'Italia nel Mediterraneo nei confronti della sponda sud che sta risorgendo, con economie e traffici che stanno tornando e su cui i porti del Mezzogiorno possono giocare una partita» dice. L'altro tema è «la capacità dei porti di integrarsi con il mondo logistico e manifatturiero che si lega a porti franchi e Zes (zone economiche speciali)".
Parlando con i giornalisti, D'Agostino replica alle polemiche sollevate dal suo predecessore Pasqualino Monti che aveva manifestato perplessità sull'assemblea annunciando che non sarebbe
intervenuto dal palco con agli altri presidenti: "Non è che io tenga a restare sulla poltrona a ogni costo. Se gli associati ritengono che ci sia una posizione diversa da quella attuale, e che ci siano i numeri per sostenerla, non è un problema. Ho tante cose da fare e penso di avere il record di
dimissioni negli ultimi 7 anni". Ed è pronto a convocare un'assemblea, fra un mese o quando ci sarà il nuovo governo anche l'idea di trasformare le Autorità di sistema portuale in società per azioni, lanciata dal presidente dei porti di Genova e Savona non mi entusiasma".
"Con una spa potrei forse anche muovermi meglio - dice - ma a me sembra che Trieste stia facendo tante cose con la normativa attuale e oggi l'unica esigenza che sento è che ci venga data, piuttosto, la possibilità di avere la maggioranza nelle società partecipate di logistica e
intermodali"
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