Porti
venezia
21 marzo 2018
Segno + nel mese di gennaio
Bene in particolare i container
![Segno + nel mese di gennaio](/file/articoli/th/articoli_1143.jpg)
21 marzo 2018 - venezia - Merci Varie, container, rinfuse liquide, rinfuse solide, prodotti metallurgici, cereali: tutti settori accomunati dal segno positivo in gennaio 2018 come comune denominatore. È stato infatti un inizio anno da record quello registrato dal porto di Venezia, che aveva chiuso il 2017 in sostanziale parità. Con oltre 200.000 tonnellate in più rispetto allo stesso mese dell’anno precedente infatti, gennaio 2018 segna, con 2 milioni e mezzo di tonnellate, una crescita del 15.8%.
Bene in particolare i container (che, pure nel 2017 avevano registrato il record per lo scalo lagunare superando quota 615.000 Teu) cresciuti del 2,5% rispetto a gennaio 2017 e il settore Ro/ro (anche questi cresciuti lo scorso anno di oltre il 45% e che segnano, nel gennaio 2018, un ulteriore aumento).
In forte crescita anche le rinfuse liquide (+20.5% nel gennaio 2018 rispetto a gennaio 2017) e le rinfuse solide (+23.9%) con particolare riferimento a mangimi, foraggi e semi oleosi (+ 34,9%).
Dati positivi quindi che compensano ampiamente gli unici settori spinti al ribasso dalla riconversione produttiva di Porto Marghera, avviata da tempo ma tutt’ora in atto: carbone e lignite (che segnano una diminuzione del 14.6%, risultato ascrivibile per lo più alla chiusura delle centrale termoelettrica dell'Enel di Porto Marghera) e i prodotti chimici di base e lavorati (-20,1%).
© copyright Porto Ravenna News
Bene in particolare i container (che, pure nel 2017 avevano registrato il record per lo scalo lagunare superando quota 615.000 Teu) cresciuti del 2,5% rispetto a gennaio 2017 e il settore Ro/ro (anche questi cresciuti lo scorso anno di oltre il 45% e che segnano, nel gennaio 2018, un ulteriore aumento).
In forte crescita anche le rinfuse liquide (+20.5% nel gennaio 2018 rispetto a gennaio 2017) e le rinfuse solide (+23.9%) con particolare riferimento a mangimi, foraggi e semi oleosi (+ 34,9%).
Dati positivi quindi che compensano ampiamente gli unici settori spinti al ribasso dalla riconversione produttiva di Porto Marghera, avviata da tempo ma tutt’ora in atto: carbone e lignite (che segnano una diminuzione del 14.6%, risultato ascrivibile per lo più alla chiusura delle centrale termoelettrica dell'Enel di Porto Marghera) e i prodotti chimici di base e lavorati (-20,1%).
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