Porti
ravenna
04 luglio 2018
Cgil proclama lo stato di agitazione in Sers
Oggetto del contendere il riposo a bordo, come avviene nelle compagnie europee
04 luglio 2018 - ravenna - Da domani stato di agitazione del personale dei rimorchiatori Sers nel porto di Ravenna. Le navi in ingresso e uscita potrebbero subire degli slittamenti di orario.
L'agitazione è legata al riconoscimento del cosiddetto 'riposo a bordo'. "Quando si è imbarcati - dice la Cgil - che il rimorchiatore sia in attività o sia in banchina, il tempo va tutto considerato nell’ambito di orario di lavoro. Da contratto il personale deve svolgere 14 ore di lavoro".
La vertenza è aperta dall’agosto 2016, i sindacati hanno coinvolto prefetto e comandante della Capitaneria di porto. La Sers è stata ispezionata tre volte senza che fossero mai trovati elementi non in linea con le normative.
L'azienda di rimorchio spiega che "c’è un chiarimento ben preciso a livello di Comunione Europea oltre a molta giurisprudenza nazionale a proposito del riposo a bordo. E non potrebbe essere diversamente, visto che il riposo a bordo vige in tutti gli scali europei. La nostra azienda deve aumentare la competitività della propria organizzazione a bordo, pena la perdita della concessione e la chiusura, perché a breve dovrà confrontarsi anche in Italia e a Ravenna con aziende che da sempre adottano organizzazioni che prevedono lunghe permanenze a bordo.
Un turno ‘uno a uno’ (che prevede ad esempio, che se si resta a bordo due settimane di fila, si hanno poi due settimane di riposo a terra) sviluppa su base mensile una media di 360 ore di permanenza a bordo, contro poco più della metà del turno della Sers". Tuttavia le caratteristiche del porto di Ravenna non richiedono una rigida applicazione dell’’uno a uno’ "quindi siamo disponibili a studiare alternative".
© copyright Porto Ravenna News
L'agitazione è legata al riconoscimento del cosiddetto 'riposo a bordo'. "Quando si è imbarcati - dice la Cgil - che il rimorchiatore sia in attività o sia in banchina, il tempo va tutto considerato nell’ambito di orario di lavoro. Da contratto il personale deve svolgere 14 ore di lavoro".
La vertenza è aperta dall’agosto 2016, i sindacati hanno coinvolto prefetto e comandante della Capitaneria di porto. La Sers è stata ispezionata tre volte senza che fossero mai trovati elementi non in linea con le normative.
L'azienda di rimorchio spiega che "c’è un chiarimento ben preciso a livello di Comunione Europea oltre a molta giurisprudenza nazionale a proposito del riposo a bordo. E non potrebbe essere diversamente, visto che il riposo a bordo vige in tutti gli scali europei. La nostra azienda deve aumentare la competitività della propria organizzazione a bordo, pena la perdita della concessione e la chiusura, perché a breve dovrà confrontarsi anche in Italia e a Ravenna con aziende che da sempre adottano organizzazioni che prevedono lunghe permanenze a bordo.
Un turno ‘uno a uno’ (che prevede ad esempio, che se si resta a bordo due settimane di fila, si hanno poi due settimane di riposo a terra) sviluppa su base mensile una media di 360 ore di permanenza a bordo, contro poco più della metà del turno della Sers". Tuttavia le caratteristiche del porto di Ravenna non richiedono una rigida applicazione dell’’uno a uno’ "quindi siamo disponibili a studiare alternative".
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