Porti
roma
06 marzo 2019
Più vicino l'accordo con la Cina per i porti Adriatici
Prossima visita di Stato in Italia del presidente cinese Xi Jinping il 22 e 23 marzo
06 marzo 2019 - roma - L’Italia sarà il primo Paese del G7 a firmare un accordo con la Cina nell’ambito della Belt and Road Initiative (Bri), la nuova via della Seta di Pechino destinata a collegare 65 Paesi dall' Asia all' Europa e all' Africa con 900 miliardi di dollari di investimenti? E’ una delle ipotesi in campo in vista della prossima visita di Stato in Italia del presidente cinese Xi Jinping il 22 e 23 marzo prossimi.
Il governo però è diviso. La Lega è su una posizione più cauta, assieme al Quirinale e al ministero degli Esteri, mentre il vice premier Di Maio è molto più possibilista. Di certo c’è la preoccupazione degli Stati Uniti, i quali temono che l’Italia segua l’esempio della Grecia che ha ceduto, ad esempio, il porto del Pireo a Cosco. Ed è noto l’interesse della Cina per i porti adriatici, da Ravenna a Trieste.
A Bruxelles il Consiglio europeo di ottobre ha di fatto bocciato la Nuova Via della Seta contrapponendo (con l'accordo dell' Italia) un progetto infrastrutturale europeo per collegare Europa e Asia. Bruxelles ha spiegato ieri che “né la Ue né nessuno Stato membro può ottenere efficacemente i suoi obiettivi con la Cina senza piena unità”.
Ecco perché è ancora in discussione la firma che il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, dovrebbe apporre al Memorandum of Understanding della Bri insieme al suo collega cinese il 23 marzo.
© copyright Porto Ravenna News
Il governo però è diviso. La Lega è su una posizione più cauta, assieme al Quirinale e al ministero degli Esteri, mentre il vice premier Di Maio è molto più possibilista. Di certo c’è la preoccupazione degli Stati Uniti, i quali temono che l’Italia segua l’esempio della Grecia che ha ceduto, ad esempio, il porto del Pireo a Cosco. Ed è noto l’interesse della Cina per i porti adriatici, da Ravenna a Trieste.
A Bruxelles il Consiglio europeo di ottobre ha di fatto bocciato la Nuova Via della Seta contrapponendo (con l'accordo dell' Italia) un progetto infrastrutturale europeo per collegare Europa e Asia. Bruxelles ha spiegato ieri che “né la Ue né nessuno Stato membro può ottenere efficacemente i suoi obiettivi con la Cina senza piena unità”.
Ecco perché è ancora in discussione la firma che il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, dovrebbe apporre al Memorandum of Understanding della Bri insieme al suo collega cinese il 23 marzo.
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