Porti
ravenna
19 luglio 2019
Tre navi sequestrate in pochi giorni
Dispositivi antincendio malridotti, lavoro a bordo sotto gli standard previsti
19 luglio 2019 - ravenna - Tre navi sequestrate nel porto di Ravenna da inizio luglio per una serie di carenze come il mancato funzionamento di alcuni sistemi di allarme, scarsa manutenzione dei dispositivi antincendio e dei sistemi di emergenza, condizioni di vita e di lavoro a bordo sotto gli standard previsti dalle Convenzioni Internazionali.
A metà settimana gli ispettori della Capitaneria di porto sono saliti a bordo del mercantile albanese ‘Rafaelo-I’, con 8 persone di equipaggio. Accertate le numerose carenze la Guardia costiera ha disposto il fermo amministrativo della nave in porto, in attesa dell’intervento dell’Amministrazione marittima albanese e del Registro di classifica del mercantile per l’immediato e definitivo ripristino delle condizioni di sicurezza. I controlli, rientrano nella cosiddetta attività di Port State Control. L’1 luglio il fermo ha interessato il mercantile battente bandiera panamense ‘Mia’, con a bordo 19 persone di equipaggio, in seguito alla segnalazione relativa ad un presunto sversamento di idrocarburi al largo delle coste pugliesi, rilevata da un satellite dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (Emsa), mentre era in navigazione verso il nostro porto. Gli Ispettori della sicurezza della navigazione della Capitaneria di Porto, hanno disposto il trasferimento della nave (che non aveva carico) direttamente in cantiere per le riparazioni.
Il 9 luglio è stata invece sottoposta a fermo la nave ro/ro cargo ‘Otto’, battente bandiera camerunense e con a bordo 13 persone di equipaggio. La nave, giunta a Ravenna con il motore principale sinistro in avaria, presentava anche altre irregolarità: scarsa familiarità dell’equipaggio con le procedure per evitare gli accessi non autorizzati, condizioni di vita e di lavoro a bordo non in linea con gli standard internazionali, inefficace manutenzione dei dispositivi antincendio e mancato pagamento dei salari dei marittimi imbarcati.
© copyright Porto Ravenna News
A metà settimana gli ispettori della Capitaneria di porto sono saliti a bordo del mercantile albanese ‘Rafaelo-I’, con 8 persone di equipaggio. Accertate le numerose carenze la Guardia costiera ha disposto il fermo amministrativo della nave in porto, in attesa dell’intervento dell’Amministrazione marittima albanese e del Registro di classifica del mercantile per l’immediato e definitivo ripristino delle condizioni di sicurezza. I controlli, rientrano nella cosiddetta attività di Port State Control. L’1 luglio il fermo ha interessato il mercantile battente bandiera panamense ‘Mia’, con a bordo 19 persone di equipaggio, in seguito alla segnalazione relativa ad un presunto sversamento di idrocarburi al largo delle coste pugliesi, rilevata da un satellite dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima (Emsa), mentre era in navigazione verso il nostro porto. Gli Ispettori della sicurezza della navigazione della Capitaneria di Porto, hanno disposto il trasferimento della nave (che non aveva carico) direttamente in cantiere per le riparazioni.
Il 9 luglio è stata invece sottoposta a fermo la nave ro/ro cargo ‘Otto’, battente bandiera camerunense e con a bordo 13 persone di equipaggio. La nave, giunta a Ravenna con il motore principale sinistro in avaria, presentava anche altre irregolarità: scarsa familiarità dell’equipaggio con le procedure per evitare gli accessi non autorizzati, condizioni di vita e di lavoro a bordo non in linea con gli standard internazionali, inefficace manutenzione dei dispositivi antincendio e mancato pagamento dei salari dei marittimi imbarcati.
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