Energia
ravenna
21 febbraio 2020
Gas, lavoratori in stato di agitazione
Sostegno alla richiesta di incontro al ministro Patuanelli avanzata da Filcam, Femca, Uiltec
21 febbraio 2020 - ravenna - Stato di agitazione dei lavoratori dell'oil&gas ravennate a sostegno della richiesta dei segretari nazionali di Filcam, Femca e Uiltec di incontro urgente fatta a Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo Economico. I sindacati ravennati "si riservano di metter in campo tutte le azioni necessarie fino a tale convocazione". Pronta una manifestazione nazionale a Roma proprio sotto la sede del ministero di Patuanelli.
A Ravenna "abbiamo un territorio ricco di gas - dicono i sindacati - e questa risorsa va utilizzata: abbiamo imprese e aziende di servizi di eccellenza, conosciute nel mondo come imprese ad alto valore tecnologico e ad alta sostenibilità ambientale che producono occupazione e che portano ricchezza al nostro territorio ma che oggi rischiano di sparire insieme ad un intero comparto e a migliaia di posti di lavoro".
Il rinvio dei tempi della definizione "del Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) con la decisione di prorogare il periodo di moratoria sulla effettuazione di nuove trivellazioni nelle acque nazionali entro le 12 miglia inevitabilmente creerà una situazione drammatica riguardo i livelli occupazionali e sul reddito di intere famiglie causa le inevitabili chiusure aziendali.
L'intero comparto sta collassando, gli ammortizzatori sociali stanno esaurendosi e non possiamo accettare la messa in discussione di un intero comparto senza che vi sia un confronto su una seria politica energetica che permetta di cominciare quel percorso di transizione che ci porti verso un futuro sostenibile non solo a parole".
© copyright Porto Ravenna News
A Ravenna "abbiamo un territorio ricco di gas - dicono i sindacati - e questa risorsa va utilizzata: abbiamo imprese e aziende di servizi di eccellenza, conosciute nel mondo come imprese ad alto valore tecnologico e ad alta sostenibilità ambientale che producono occupazione e che portano ricchezza al nostro territorio ma che oggi rischiano di sparire insieme ad un intero comparto e a migliaia di posti di lavoro".
Il rinvio dei tempi della definizione "del Pitesai (Piano per la Transizione Energetica Sostenibile delle Aree Idonee) con la decisione di prorogare il periodo di moratoria sulla effettuazione di nuove trivellazioni nelle acque nazionali entro le 12 miglia inevitabilmente creerà una situazione drammatica riguardo i livelli occupazionali e sul reddito di intere famiglie causa le inevitabili chiusure aziendali.
L'intero comparto sta collassando, gli ammortizzatori sociali stanno esaurendosi e non possiamo accettare la messa in discussione di un intero comparto senza che vi sia un confronto su una seria politica energetica che permetta di cominciare quel percorso di transizione che ci porti verso un futuro sostenibile non solo a parole".
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