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Porti

ravenna 01 aprile 2014

Il Circolo Porto: "Proposta condivisa da tutti"

01 aprile 2014 - ravenna - Il Circolo Porto di Ravenna del Pd, in riferimento alla proposta di Legge che il Partito Democratico ha predisposto in tema di riforma della legislazione portuale,  esprime "apprezzamento, in primo luogo, per il metodo che il partito sta seguendo, finalizzato a raggiungere la massima condivisione per assicurarne tempi rapidi di approvazione.

Approvazione che oggi più che mai diventa indispensabile, anche alla luce di una crisi di sistema che sta imperversando ed indebolendo la nostra economia e la nostra capacità di ripresa; nella sua pratica applicazione la legge 84/94, infatti, ha manifestato l’esigenza di una sua rivisitazione, funzionale a superare le criticità finora emerse e a dotare i porti degli strumenti necessari per rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze.

Non parliamo di temi nuovi, dal momento che, per diverse legislature, la competente Commissione del Senato ha lavorato su un progetto di legge in materia di riforma portuale, che nella passata legislatura era stato anche approvato da quel ramo del Parlamento e il cui iter parlamentare nella presente legislatura beneficia della procedura d’urgenza.

Un particolare ringraziamento vogliamo portare al Sen. Marco Filippi, più di una volta presente alla nostre iniziative, per lo straordinario impegno profuso da diversi anni nelle aule parlamentari nei porti e sulle stesse banchine per giungere alla definizione del testo di riforma ed alla On. Debora Serracchiani che, nel suo ruolo di Vicesegretaria del Partito Democratico e Responsabile dei Trasporti e Infrastrutture nella Segreteria del PD, ha svolto un ruolo determinante per giungere a questo importante risultato.

Il progetto di legge, nella sua attuale proposta prevede, in particolare, la semplificazione della pianificazione, introducendo una serie di misure volte a garantire la certezza dei tempi di approvazione del piano regolatore portuale.

Introduce nuove procedure per la nomina del Presidente dell’Autorità Portuale, al quale verrebbe anche attribuito il potere di assumere provvedimenti urgenti, assegnare concessioni per durata inferiore a quattro anni e definire autonomamente la pianta organica dell’ente.

Migliora la governance dei porti, attraverso il riconoscimento all’Autorità Portuale di un ruolo di coordinamento fra i vari soggetti pubblici che in porto esercitano le loro competenze.

Prevede la possibilità di prorogare la durata delle concessioni solo nel caso in cui il concessionario, trascorsi i due terzi della sua durata, dia luogo ad investimenti in opere infrastrutturali e in opere o impianti di non facile rimozione, ulteriori rispetto al programma originario.

Si tratta di modifiche certamente utili a superare le criticità emerse in questi anni di applicazione della legge. Un emendamento a firma del relatore prevedrebbe, inoltre, norme sull’integrazione logistico portuale, la costituzione di sistemi o distretti multi-portuali e logistici per il coordinamento dello sviluppo infrastrutturale e delle attività dei porti, interporti, aeroporti, rete ferroviaria e viaria appartenenti ad un medesimo bacino geografico o al servizio di uno stesso corridoio trans-europeo.

Questo comporta fra l’altro l’esigenza di definire nuove classificazioni portuali, comunque all’intero del quadro del sistema Paese, trasformando le attuali categorie in raccordo con la programmazione comunitaria, proposta quest’ultima eventualmente perfezionabile, che risponde in modo adeguato alle esigenze manifestate dall’intero comparto, assicurando, al contempo, una complessiva coerenza della disciplina portuale con l’ordinamento nazionale ed europeo.

Il progetto di legge contiene anche una modifica dell’art. 14 che, di fatto, recepisce l’ormai noto accordo interassociativo del 2006, accordo quest’ultimo che ha portato soggetti diversi, chiamati a tutelare interessi talvolta contrastanti, a condividere la necessità di garantire porti che siano innanzitutto sicuri e su questo presupposto hanno definito le procedure che assicurino alle Autorità competenti e agli utenti adeguati strumenti di controllo sull’attività dei fornitori dei servizi, migliorando il sistema vigente, già di per sé virtuoso, ribadendo con questo il principio che un porto è competitivo prima di tutto se è sicuro.

A tale riguardo, vogliamo ancora una volta insistere su come sia insostituibile il ruolo dei servizi Tecnico-nautici, anche in considerazione delle caratteristiche dei nostri porti.

Un appunto, tuttavia, lo vogliamo fare. Ci sembra sia stata dedicata scarsa attenzione ad un altro Soggetto che ricopre nei Porti, anche storicamente, un ruolo di prim’ordine, che sono le Compagnie portuali; sarebbe stato quantomeno utile approfondire ulteriormente il confronto sulla tematica del Lavoro portuale, anche alla luce di recenti emendamenti inseriti in quadri legislativi non pertinenti (vedi emendamento cd. ‘salva portuali’ ad esempio), che hanno creato non poche critiche ed hanno dato l’impressione che, nella dialettica della riforma, prevalgano altri interessi rispetto alla qualità della formazione e della sicurezza; tematica quest’ultima che, come per il caso dei Servizi tecnico-nautici, dovrebbe invece essere un punto di forza.

Tutti auspichiamo che si trovi lo spazio per affrontare ed approfondire anche questa tematica nel percorso che porterà la proposta alla sua (speriamo breve…) approvazione".



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