Porti
ravenna
06 agosto 2020
Il terminal container di Beirut operativo tra una settimana
L'Evergreen sta scaricando a Tripoli. I collegamenti settimanali per il Libano
06 agosto 2020 - ravenna - La nave Carolina della Evergreen, partita da Ravenna, sta sbarcando in queste ore a Tripoli, vista l’impossibilità di entrare nel porto di Beirut. “Le consegne verranno fatte via terra. D’altronde Tripoli e Beirut sono distanti 70 - 80 km e molte merci sono generalmente destinate anche alla seconda città del Paese, questa volta le consegne avvengono a tragitto invertito”, commenta Paolo Monduzzi, presidente della Seamond, la società che storicamente gestisce il traffico contenitori verso il Libano.
“Da notizie che arrivano da Beirut – aggiunge Monduzzi - è possibile che il terminal container possa tornare operativo già tra una settimana, perché i danni sarebbero limitati agli apparati elettrici, ed eventualmente con un solo accesso da un lato del porto”.
Da Ravenna parte un collegamento settimanale con Beirut con una nave a rotazione delle compagnie Evergreen, Cosco e Cma Cga. I container trasportavano di tutto, dall’alta moda, alle piastrelle, ai fertilizzanti. “Ma oggi il mercato è fermo – spiega Monduzzi -, il Libano è un Paese completamente in rovina, la distruzione del porto di Beirut si inserisce in un contesto di terribile crisi economica e sociale, con un sistema bancario che vede bloccate le carte di credito emesse dalle banche libanesi. Il presidente francese Macron oggi è in Libano, è auspicabile che questo shock attivi meccanismi di rinascita”.
© copyright Porto Ravenna News
“Da notizie che arrivano da Beirut – aggiunge Monduzzi - è possibile che il terminal container possa tornare operativo già tra una settimana, perché i danni sarebbero limitati agli apparati elettrici, ed eventualmente con un solo accesso da un lato del porto”.
Da Ravenna parte un collegamento settimanale con Beirut con una nave a rotazione delle compagnie Evergreen, Cosco e Cma Cga. I container trasportavano di tutto, dall’alta moda, alle piastrelle, ai fertilizzanti. “Ma oggi il mercato è fermo – spiega Monduzzi -, il Libano è un Paese completamente in rovina, la distruzione del porto di Beirut si inserisce in un contesto di terribile crisi economica e sociale, con un sistema bancario che vede bloccate le carte di credito emesse dalle banche libanesi. Il presidente francese Macron oggi è in Libano, è auspicabile che questo shock attivi meccanismi di rinascita”.
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