Energia
ravenna
11 settembre 2020
"Torniamo in piazza per sostenere l'oil&gas"
Lo chiedono esponenti del partito repubblicano
11 settembre 2020 - ravenna - Gli esponenti del Pri Eugenio Fusignani, Stefano Ravaglia, Chiara Francesconi, Andrea Vasi e Giannantonio Mingozzi rivolgono? un appello ad Istituzioni, sindacati, organizzazioni associative e d'impresa, forze? ? politiche e l'intera cittadinanza affinchè non cada nel dimenticatoio la battaglia in difesa dell'industria dell'oil&gas che a Ravenna conta ancora, nonostante i colpi ricevuti, su oltre cinquanta imprese e tremila dipendenti.
"Lo scorso febbraio il gruppo Pri avanzò? in consiglio comunale la proposta di tornare in piazza a Ravenna per difendere il comparto, come venne fatto il 16 marzo 2019 con una grande manifestazione nazionale che ebbe successo; da allora, pur riconoscendo la disponibilità del Sindaco e del consiglio, non è stato possibile promuovere alcuna iniziativa e purtroppo il settore si è visto? ulteriormente penalizzato: perfino il blocco della ricerca di idrocarburi e di fonti energetiche in Adriatico è stato portato a due anni, Eni minaccia di sospendere ulteriormente manutenzioni e impegni? economici? assunti con il Comune e di nuove attività non si parla più da mesi".
E' un patrimonio, continuano gli esponenti del Pri, che rischia di disperdersi e di perdere competitività internazionale, di venire ridimensionato tra l'indifferenza governativa che lo combatte e di cancellare migliaia di posti di lavoro particolarmente a Ravenna.
"Non siamo disponibili ad assistere a questa lenta emorragia, anticamera della scomparsa definitiva di quelle imprese che costituiscono la storia industriale di Ravenna ed un grande esempio di innovazione, di coraggio e di applicazione di nuovi corsi formativi ed universitari; per questo dobbiamo reagire e tornare a quelle azioni di difesa che alcuni anni fa promuovemmo in occasione del referendum "blocca trivelle": manifestazione? in piazza a Ravenna e davanti al Parlamento a Roma!.
Se non ci svegliamo, concludono Fusignani, Ravaglia, Francesconi, Vasi e Mingozzi, mettendo in campo tutte l'impegno possibile ci accorgeremo del disastro economico ed occupazionale quando non ci sarà più tempo, i Paesi dell'altra sponda dell'Adriatico avranno estratto le risorse di gas e idrocarburi che sono nostre, continueremo a parlare di transizione senza accorgerci che un'economia più green ha bisogno per crescere proprio,? delle risorse? fornite oggi dall'oil&gas ma? l'industria ravennate sarà solo un bel ricordo.
Ci fa piacere che si pensi all'eolico o a iniziative conservative del gas ma come PRI ribadiamo che la priorità rimane la difesa di industrie e lavoratori dell'oil&gas, e questo compito riguarda anzitutto Ravenna, la Regione e tutti coloro che ci credono a Roma e in tutta Europa".?
© copyright Porto Ravenna News
"Lo scorso febbraio il gruppo Pri avanzò? in consiglio comunale la proposta di tornare in piazza a Ravenna per difendere il comparto, come venne fatto il 16 marzo 2019 con una grande manifestazione nazionale che ebbe successo; da allora, pur riconoscendo la disponibilità del Sindaco e del consiglio, non è stato possibile promuovere alcuna iniziativa e purtroppo il settore si è visto? ulteriormente penalizzato: perfino il blocco della ricerca di idrocarburi e di fonti energetiche in Adriatico è stato portato a due anni, Eni minaccia di sospendere ulteriormente manutenzioni e impegni? economici? assunti con il Comune e di nuove attività non si parla più da mesi".
E' un patrimonio, continuano gli esponenti del Pri, che rischia di disperdersi e di perdere competitività internazionale, di venire ridimensionato tra l'indifferenza governativa che lo combatte e di cancellare migliaia di posti di lavoro particolarmente a Ravenna.
"Non siamo disponibili ad assistere a questa lenta emorragia, anticamera della scomparsa definitiva di quelle imprese che costituiscono la storia industriale di Ravenna ed un grande esempio di innovazione, di coraggio e di applicazione di nuovi corsi formativi ed universitari; per questo dobbiamo reagire e tornare a quelle azioni di difesa che alcuni anni fa promuovemmo in occasione del referendum "blocca trivelle": manifestazione? in piazza a Ravenna e davanti al Parlamento a Roma!.
Se non ci svegliamo, concludono Fusignani, Ravaglia, Francesconi, Vasi e Mingozzi, mettendo in campo tutte l'impegno possibile ci accorgeremo del disastro economico ed occupazionale quando non ci sarà più tempo, i Paesi dell'altra sponda dell'Adriatico avranno estratto le risorse di gas e idrocarburi che sono nostre, continueremo a parlare di transizione senza accorgerci che un'economia più green ha bisogno per crescere proprio,? delle risorse? fornite oggi dall'oil&gas ma? l'industria ravennate sarà solo un bel ricordo.
Ci fa piacere che si pensi all'eolico o a iniziative conservative del gas ma come PRI ribadiamo che la priorità rimane la difesa di industrie e lavoratori dell'oil&gas, e questo compito riguarda anzitutto Ravenna, la Regione e tutti coloro che ci credono a Roma e in tutta Europa".?
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