Energia
ravenna
28 settembre 2020
Energia da moto ondoso, Eni candida il progetto ai Recovery Fund
L'ad Descalzi ha parlato di alcuni piani di sviluppo che coinvolgono l'area
28 settembre 2020 - ravenna - "L'energia da moto ondoso ha una prospettiva soprattutto in un paese come l'Italia, che è una penisola. Abbiamo fatto già un prototipo a livello industriale e abbiamo un progetto per sviluppare circa 12 mega watt con 118 imbarcazioni. Sarà sviluppato nei prossimi anni e fa parte anche della progettualità che abbiamo presentato al governo sul Recovery Fund".
Il progetto si chiama Iswek (Inertial Sea Wave Energy Converter). Così l'ad di Eni, Claudio Descalzi all'inaugurazione del Centro Ricerche Energie dal Mare, realizzato da Politecnico di Torino in collaborazione con Eni.
"E' una progettualità - ha spiegato Descalzi - che si addice al Recovery Fund perché è legata alla decarbonizzazione, alla creazione di energia, un'energia completamente pulita, e anche alla creazione di posti di lavoro in collaborazione con l'università per migliorare continuamente le prestazioni e l'efficienza di queste tecnologie. Questo è il nostro obiettivo"
"Non collaboriamo solo con Torino, anche se l'università di Torino è quella con cui più collaboriamo. Abbiamo collaborazioni con circa 70 centri universitari e di ricerca, il 50 per cento in Italia e il resto in tutto il mondo e questo ci permetterà di dare una grossissima accelerazione nella transizione energetica e nel cambiamento di paradigmi per tutto quello che riguarda le emissioni di C02 e di metano", ha concluso l'ad di Eni.
"Abbiamo lavorato e c'è un progetto congiunto molto importante che ha portato Eni a fare un prototipo industriale per la produzione di energia elettrica collegato alle nostre
piattaforme del Ravennate. Una piattaforma che è stata dedicata alla combinazione di moto ondoso ed energia solare e che quindi riesce a soddisfare il bisogno di una piattaforma senza bruciare gas". "Ci sono parecchi progetti, che devono andare veloci. Il nostro apporto è sulla parte computazionale, ma anche sulla parte ingegneristica, sulla parte navale. E un connubio che sta funzionando molto bene", ha osservato ancora Descalzi.
© copyright Porto Ravenna News
Il progetto si chiama Iswek (Inertial Sea Wave Energy Converter). Così l'ad di Eni, Claudio Descalzi all'inaugurazione del Centro Ricerche Energie dal Mare, realizzato da Politecnico di Torino in collaborazione con Eni.
"E' una progettualità - ha spiegato Descalzi - che si addice al Recovery Fund perché è legata alla decarbonizzazione, alla creazione di energia, un'energia completamente pulita, e anche alla creazione di posti di lavoro in collaborazione con l'università per migliorare continuamente le prestazioni e l'efficienza di queste tecnologie. Questo è il nostro obiettivo"
"Non collaboriamo solo con Torino, anche se l'università di Torino è quella con cui più collaboriamo. Abbiamo collaborazioni con circa 70 centri universitari e di ricerca, il 50 per cento in Italia e il resto in tutto il mondo e questo ci permetterà di dare una grossissima accelerazione nella transizione energetica e nel cambiamento di paradigmi per tutto quello che riguarda le emissioni di C02 e di metano", ha concluso l'ad di Eni.
"Abbiamo lavorato e c'è un progetto congiunto molto importante che ha portato Eni a fare un prototipo industriale per la produzione di energia elettrica collegato alle nostre
piattaforme del Ravennate. Una piattaforma che è stata dedicata alla combinazione di moto ondoso ed energia solare e che quindi riesce a soddisfare il bisogno di una piattaforma senza bruciare gas". "Ci sono parecchi progetti, che devono andare veloci. Il nostro apporto è sulla parte computazionale, ma anche sulla parte ingegneristica, sulla parte navale. E un connubio che sta funzionando molto bene", ha osservato ancora Descalzi.
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