Da energie diverse un

Ateneo e porto insieme per l’ambiente

PortRavennaprogress incontra gli studenti della facoltà di Scienze Ambientali

02 aprile 2014 - Al porto le problematiche ambientali, non mancano. A partire da un paio di temi che tengono banco ormai da troppo tempo, come la destinazione dei fanghi provenienti dall’indispensabile escavo dei fondali oppure la destinazione delle acque meteoriche.
Le polemiche investono la mancata consapevolezza dell’importanza del porto nell’economia della città, l’immobilismo e la lentezza degli enti preposti a decidere.
Questi argomenti non potevano non emergere nel corso dell’incontro promosso dall’associazione PortRavennaprogress alla facoltà di Scienze Ambientali.
Giannantonio Mingozzi, vicesindaco con delega al porto e vicepresidente della Fondazione Flaminia, aprendo l’incontro ha sottolineato che Scienze Ambientali è uno dei corsi più innovativi e il porto può confrontarsi con le qualità professionali dei laureati e dei docenti di questa facoltà. Mingozzi ha ricordato i laureati di Scienze Ambientali assunti all’Alma Petroli e in altre aziende e ha sostenuto che il porto è un importante interlocutore per il lavoro di domani, proprio perché ha ancora possibilità di sviluppo nel territorio, a partire dall’area Trattaroli, agli escavi, alla logistica, alle crociere.
Roberto Rubboli, ad della Sapir, è intervenuto a nome dell’associazione PortRavennaprogress spiegando che gli obbiettivi che essa si pone è di far conoscere il porto al maggior numero di persone, in particolare agli studenti e ai non addetti ai lavori e quindi alla città:“Il porto è un volano fondamentale per l’economia ravennate e nell’università cerchiamo gli specialisti di domani che porteranno le loro competenze in questo ambito”.
E da qui l’attenzione si è focalizzata sulle leggi “che sono fatte male o confuse - come afferma Rubboli - e quindi sono necessarie figure professionali in grado di guidare le aziende nell’incerto mondo del diritto”.
Sulle tematiche ambientali, Rubboli ha ribadito che “l’obbiettivo è fare bene le cose, ma l’importante è che i tecnici non abbiano preclusioni ideologiche in nessun senso”.
A questo punto da uno studente in sala è venuta la dichiarazione “se avete un problema, la soluzione siamo noi”. 

Così potrebbe concretizzarsi un ruolo di servizio della facoltà di Scienze Ambientali, con borse di studio e tesi “che escono dagli schemi politici, ideologizzati o influenzati dalle polemiche”.
Quindi studenti e docenti qualificati, che entrano negli ambienti da studiare, che portano il loro contributo con strumentazioni e azioni di monitoraggio avanzate.
Andrea Contin, professore di Fisica, ha proposto che “per mantenere la terziarietà dell’Università, vi fosse un ente terzo che si proponesse come aggregante, ad esempio la Fondazione Flaminia”, il cui presidente Lanfranco Gualtieri era presente in sala.
L’auspicio è che questa collaborazione vada in porto, per i ragazzi che avrebbero una opportunità straordinaria di esperienza sul campo, per l’Università e i suoi capaci docenti e le sue attrezzature, per dissipare la diffidenza degli operatori portuali che si sentono in balìa di una legislazione poco chiara, per cui ciò che a Ravenna è rifiuto a Berlino o anche solo a Modena non lo è.
All’incontro sono intervenuti Fabio Maletti, segretario generale dell’Autorità Portuale, che ha spiegato i compiti dell’ente, William Vandini, consulente ambientale che ha fatto una panoramica delle problematiche ambientali del porto e dei suoi impianti produttivi, Loris Savini, chimico del porto che ha raccontato la sua esperienza lavorativa con esempi sulle ispezioni alle navi cisterna prima del loro ingresso in porto e ciò che implicano per la sicurezza dei lavoratori.
Roberto Bacchini, responsabile dell’ufficio ambiente del Gruppo Consar, ha spiegato l’attività dell’azienda che trasporta rifiuti pericolosi e non, con esclusione di quelli radioattivi, con 50mila trasporti all’anno e centinaia di migliaia di euro investiti; il Consar si occupa anche di bonifiche e di attività di recupero di rifiuti inerti da attività di demolizione e scavo, ma l’attività più rilevante è il trasporto dei rifiuti, che è ritenuto centrale nella verifica del controllo della filiera (chi li produce, chi li trasporta, chi li tratta). Nicola Rambelli, responsabile sicurezza della Sapir, ha ricordato che l’obbiettivo è sempre quello di coniugare la massima tutela ambientale con la salute degli operatori e l’operatività del terminal.
Da Andrea Contin, Elena Fabbri, Giovanni Gabbianelli, docenti rispettivamente di fisica, fisiologia e geologia, e da Enrico Dinelli, coordinatore dei corsi di laurea in Scienze Ambientali e Gestione dell’ambiente, la consapevolezza che il porto è una importante realtà socio-economica con cui Scienze Ambientali si può compenetrare.



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