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roma
13 agosto 2021
Cereali, cala l'import aumenta il valore
Nei primi 5 mesi, Anacer rileva il 7,6% in meno di import, +8% incremento del prezzo
13 agosto 2021 - roma - Sulla base dei dati provvisori Istat - resi noti da Anacer - le importazioni in Italia nel settore dei cereali, semi oleosi e farine proteiche nei primi cinque mesi del 2021 sono diminuite nelle quantità di 690.400 tonnellate (-7,6%) e aumentate nei valori di 202,1 milioni di euro (+8,0%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Si registra il calo delle quantità importate di cereali in granella da 6,26 a 5,37 milioni di tonnellate (-14%), in particolare di frumento, sia tenero (-330.000 t), sia duro (-354.000 t). Risultano in diminuzione anche gli arrivi di mais (-187.300 t) ed altri cereali (-21.200 t). Sostanzialmente stabili ai livelli dello scorso anno le importazioni sia di orzo, che di avena. Le importazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato segnano un incremento di 4.400 t (+4,7%).
Le quantità importate di farine proteiche e vegetali si riducono di 50.500 tonnellate (-4,8%), quelle di semi e frutti oleosi risultano invece in aumento di 183.000 t (+17%).
Le esportazioni dall’Italia nei primi 5 mesi del 2021 si riducono nelle quantità di 277.900 tonnellate (-12,8%) e nei valori di 128,4 milioni di euro (-7,2%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Diminuiscono le quantità esportate di pasta alimentare (-19,2%), dei prodotti trasformati (-27,1%) e del riso (-14,4% considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato). Registrano invece l’aumento le esportazioni di farina di grano tenero (+12.500 t), dei cereali in granella (+80.400 t, di cui +79.300 t di grano duro) e dei mangimi a base di cereali (+4.500 t). Stabili le vendite all’estero della semola di duro a circa 47.000 t. movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi cinque mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 2.722,2 milioni di Euro (2.520,1 nel 2020) ed introiti per 1.663,3 milioni di Euro (1.791,7 nel 2020).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.058,9 milioni di Euro, contro -728,4 milioni di Euro nel 2020.
© copyright Porto Ravenna News
Si registra il calo delle quantità importate di cereali in granella da 6,26 a 5,37 milioni di tonnellate (-14%), in particolare di frumento, sia tenero (-330.000 t), sia duro (-354.000 t). Risultano in diminuzione anche gli arrivi di mais (-187.300 t) ed altri cereali (-21.200 t). Sostanzialmente stabili ai livelli dello scorso anno le importazioni sia di orzo, che di avena. Le importazioni di riso, considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e lavorato segnano un incremento di 4.400 t (+4,7%).
Le quantità importate di farine proteiche e vegetali si riducono di 50.500 tonnellate (-4,8%), quelle di semi e frutti oleosi risultano invece in aumento di 183.000 t (+17%).
Le esportazioni dall’Italia nei primi 5 mesi del 2021 si riducono nelle quantità di 277.900 tonnellate (-12,8%) e nei valori di 128,4 milioni di euro (-7,2%), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Diminuiscono le quantità esportate di pasta alimentare (-19,2%), dei prodotti trasformati (-27,1%) e del riso (-14,4% considerato nel complesso tra risone, riso semigreggio e riso lavorato). Registrano invece l’aumento le esportazioni di farina di grano tenero (+12.500 t), dei cereali in granella (+80.400 t, di cui +79.300 t di grano duro) e dei mangimi a base di cereali (+4.500 t). Stabili le vendite all’estero della semola di duro a circa 47.000 t. movimenti valutari relativi all’import/export del settore cerealicolo hanno comportato nei primi cinque mesi del 2021 un esborso di valuta pari a 2.722,2 milioni di Euro (2.520,1 nel 2020) ed introiti per 1.663,3 milioni di Euro (1.791,7 nel 2020).
Pertanto il saldo valutario netto è pari a -1.058,9 milioni di Euro, contro -728,4 milioni di Euro nel 2020.
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