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Energia

ravenna 22 dicembre 2021

Il no al progetto CO2 scatena la polemica

Nelle reazioni del giorno dopo alla decisione del Parlamento, si teme per il settore energetico ravennate

22 dicembre 2021 - ravenna - La decisione di escludere il progetto di cattura, utilizzo e stoccaggio della CO2 dai finanziamenti pubblici legata all'approvazione di un emendamento alla Finanziaria proposto da Leu, Art 1 e M5s con l'astensione del Pd, ha fatto registrare oggi numerose prese di posizione polemiche.

Italia Viva, Azione e +Europa

Il declino dell’area offshore Ravenna è contrastato a parole. Siamo preoccupati e delusi


“Siamo preoccupati per il blocco al progetto di Captazione CO2 a Ravenna, blocco deciso ieri in Senato da LEU e 5 Stelle, con l’astensione del Partito Democratico. Il declino dell’area offshore Ravenna è contrastato a parole da tutti i partiti ma è poi portato avanti nei fatti da decisioni come questa espressa in parlamento al momento del voto.
Il progetto di cattura CO2 era stato annunciato dai 5 Stelle e benedetto dal PD solo due anni fa, per poi essere smentito nei fatti al momento di iniziare i lavori. Questa scelta di alternare decisioni contradditorie è inaccettabile per chi dovrebbe pianificare una strategia nazionale e motivo di sfiducia da parte degli investitori che potrebbero essere interessati al nostro Paese.

A parole tutti sono d’accordo nel contrastare l’aumento della CO2 sul pianeta, ma nei fatti la maggioranza parlamentare si trova d’accordo, ad esempio, nel rifinanziare il reddito di cittadinanza e i contratti per i navigator in centri per l’impiego che non funzionano, ma sugli investimenti in infrastrutture ecco le stesse critiche sui costi/benefici e le stesse titubanze e dubbi che abbiamo sentito al tempo della Tav e che sono state espresse dal programma Pitesai in merito alla produzione di gas in adriatico e che ancora sentiremo quando sarà il momento di installare centrali eoliche o centrali fotovoltaiche sul territorio.

Siamo preoccupati per il futuro energetico del Paese, oltre che per il declino dell’area di Ravenna e pensiamo sia necessario che i partiti di maggioranza facciano chiarezza sulle scelte strategiche in campo energetico per gli anni a venire. In un momento storico in cui i costi dell’energia gravano pesantemente sulle disponibilità dei cittadini e delle imprese, e la crisi occupazionale induce tantissimi giovani ad emigrare all’estero, è necessario che la maggioranza parlamentare esprima con chiarezza quali sono i programmi futuri per l’approvvigionamento energetico nazionale in un’ottica realistica, veloce e credibile di transizione digitale.

La mancanza di una strategia energetica nazionale blocca qualsiasi lavoro di sviluppo e ricerca petrolifera nel nostro mare e regala gas da produrre alla Croazia, ci obbliga a tenere accese le centrali a carbone in Italia e ci costringe a importare sempre più gas dalla Russia invece di far ripartire le estrazioni nazionali almeno fino a quando saranno necessarie per il raggiungimento degli obiettivi della transizione climatica ed ecologica”, dichiarano Roberto Fagnani (Italia Viva) Filippo Govoni (Azione) Nevio Salimbeni (+Europa), decisamente delusi per questo ultimo blocco, soprattutto in vista delle prossime decisioni strategiche che verranno prese dal Parlamento Italiano alla luce dell’allocazione dei fondi legati al PNRR.

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Veronica Verlicchi (capogruppo La Pigna - Città, Forese, Lidi) e Stefano Gattamorta (Lista civica La Pigna)

Impianto CO2: le decisioni governative metteranno in crisi la la maggioranza che sostiene de Pascale?


L'esclusione dell’impianto ENI di cattura, riutilizzo e stoccaggio di CO2 dai contributi pubblici statali é l’ennesima stangata per il polo energetico ravennate, già pesantemente colpito dalla crisi economica e dal prolungato stop alle nuove autorizzazioni per l’estrazione di gas metano.
L’approvazione in commissione Bilancio del Senato dell'emendamento presentato da Art.1, Leu e Movimento 5 Stelle, al testo del disegno di legge della Legge Bilancio, ha provocato l’esclusione del progetto Eni dai finanziamenti, dopo lo stop già ricevuto dall’Unione Europea.
Tra coloro che hanno sancito tale esclusione votando a favore dell'emendamento c’è il ravennate Vasco Errrani, già Presidente della Regione Emilia-Romagna in quota Pd per ben 15 anni ed ora Vice Presidente della Commissione Bilancio del Senato in quota Art.1 Leu.
Com’è noto, i senatori del PD si sino astenuti sull'emendamento. Tra loro figura il Senatore Daniele Manca, imolese, uomo di punta del PD romagnolo e membro come Errani dell'Ufficio di Presidenza della commissione bilancio del Senato, già consigliere regionale dell'Emilia- Romagna dal 2005 al 2008 durante la Presidenza dello stesso Errani.

Dunque i principali affossatori del progetto Eni di impianto per la cattura, il riutilizzo e lo stoccaggio di CO2 sono un ravennate e un romagnolo, membri di forze politiche che qui a Ravenna sostengono insieme agli altri affossatori del Movimento 5 Stelle, il Sindaco Michele de Pascale.
Alla luce di tutto ciò, suonano come una beffa a noi ravennati le parole contenute nella dichiarazione del Senatore faentino Stefano Collina (PD) a seguito dell'approvazione dell’emendamento, il quale afferma che "essere contro la cattura dell’anidride carbonica in Italia significa essere contro il polo tecnologico-energetico di Ravenna, unico luogo in Italia in cui il contesto esistente rende possibile una sperimentazione vantaggiosa".

A questo sconfortante quadro, si aggiunge il silenzio del Sindaco de Pascale sul fatto che all’interno della sua Giunta, la delega alla transizione energetica é in capo ad un rappresentante di Art.1-Leu (che alle elezioni comunali si sono presentati col simbolo Ravenna Coraggiosa).
Si suppone che tale Assessore sia in accordo con il leader del suo partito Vasco Errani.

Insomma, le vicende romane oltre ad avere ricadute pesantissime sull’economia ravennate, fanno stridere la già fragile coalizione a sostegno di de Pascale.
D’altra parte fummo i primi ad esternare forti dubbi sulla tenuta politica di un tale coacervo di forze politiche così diverse fra loro e i cui attriti, a volte insanabili, non fanno altro che bloccare la già lofia azione dell’amministrazione de Pascale.

Ora resta da capire che cosa ne sarà del progetto di Eni.

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Eugenio Fusignani, vicesindaco e segretario provinciale del PRI e Giannantonio Mingozzi della segreteria comunale dell'Edera

Sul CO2 non finisce qui, il no è irresponsabile


Eugenio Fusignani, vicesindaco e segretario provinciale del PRI e Giannantonio Mingozzi della segreteria comunale dell'Edera considerano l'esclusione dalla possibilità di utilizzare il fondo per la Transizione Industriale per l'impianto ENI, in progettaz­ione a Ravenna, per lo stoccaggio ed il riutilizzo della CO2? "una scelta irresponsabile di chi lo ha bocciato in Commissione parlamentare assumendosi la responsabilità di porre ostacoli ad uno dei progetti più interessanti in Italia? sulla via del rinnovamento energetico e dell'innovazione tecnologica per una seria e fattibile transizione ed una graduale riduzione delle emissioni; proprio nel momento in cui la Commissione Europea intende inserire il gas nel novero delle fonti pulite e l'industria ravennate potrebbe ottenere nuove concessioni? per gas e metano dell'Adriatico dando un contributo al taglio delle bollette, c'è chi rema contro e addirittura si vanta di emendamenti trappola che pregiudicano un intero settore e la relativa occupazione".

"Quando il costo del rifornimento energetico raggiungerà cifre insostenibili ?quei movimenti che oggi esultano ci spiegheranno, concludono Fusignani e Mingozzi, quali alternative propongono? ? per garantire gas a famiglie e imprese, visto che la transizione sarà lunga e non potremo fare a meno dei fossili né della ricerca di nuove tecnologie che loro di divertono a bocciare; per questo chiediamo a ENI di continuare nella progettazione e
nell'impianto di cattura CO2? finanziandolo direttamente, sicuri come repubblicani che la strada è quella giusta perché difende l'interesse della collettività e dei suoi bisogni primari, al di là di ogni deleteria illusione ideologica".? ? ?

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Carlo Sama Segretario Generale della Uil di Ravenna

Ravenna penalizzata sul fronte degli investimenti pubblici


Per l'ennesima volta il Parlamento ha perso una buona occasione e per l'ennesima volta Ravenna viene penalizzata sul versante degli investimenti pubblici.
La bocciatura del finanziamento originariamente previsto nella Legge di Bilancio per la transizione energetica e i progetti di captazione della CO2, bocciatura avvenuta tramite un emendamento presentato da alcune forze politiche che tra l'altro sono in giunta nel Comune di Ravenna, è una pessima notizia per la nostra città ma non deve rallentare l'iter autorizzatorio del progetto lanciato da ENI l'anno scorso e nemmeno la sua concreta realizzazione.

La UlL fin da subito si è schierata a favore dei progetti "AGNES" di Saipem e Qint'x perché ritiene che rappresentino una opportunità da non perdere per la nostra città e per tutto il territorio ravennate. L'eolico e il fotovoltaico galleggiante possono rappresentare la svolta definitiva verso una transizione energetica dove le rinnovabili passano dalla carta a progetti effettivamente cantierabili.
Ma non possiamo far finta di non sapere che la riduzione delle emissioni di CO2 nell'industria pesante non può avvenire da un giorno all'altro con un colpo di bacchetta magica e quindi oltre a imporre impegni stringenti alle aziende per la riduzione della stessa anidride carbonica nei loro processi produttivi, la captazione e il riutilizzo della CO2 è per noi un progetto condivisibile.

D'altra parte è necessario, non solo mantenere, ma incentivare ulteriormente l'estrazione del GAS ravennate e nazionale senza il quale non esiste transizione ecologica pena dover riaprire le centrali a carbone come l'Enel sta facendo per ovviare alla mancanza di energia elettrica o ricorrere a massicce e costose importazioni di GAS dall'estero.
La UIL di Ravenna è sempre disponibile a supportare i progetti che sviluppano occupazione stabile e di qualità e contribuiscono ad una equilibrata transizione ecologica.

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Deputata della Lega Elena Raffaelli

Energia Ravenna: da PD stop a impianto CO2. Bonaccini e i suoi chiariscano a cittadini


“Per colpa del PD Ravenna e l’intera regione Emilia Romagna resterà senza fondi per il finanziamento all’impianto CO2. Adesso, i rappresentanti locali piddini, in primis il presidente Bonaccini, spieghino ai cittadini perché i loro colleghi di partito in commissione al Senato si sono astenuti su un emendamento di Leu, Articolo 1 e M5S facendo così saltare gli investimenti per l’impianto di cattura, sequestro e riutilizzo della CO2 che avrebbero reso Ravenna il primo polo tecnologico del paese in tema di energia. I ravennati meritano risposte da chi parla tanto di green ma a fatti ostacola la transizione ecologica”.

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Senatore della Lega Maurizio Campari

Energia: ipocrisia Pd su impianto CO2 Ravenna fa saltare investimenti


“La clamorosa e ipocrita astensione del Pd in Parlamento su un emendamento relativo al fondo per il sostegno della transizione industriale ha fatto saltare gli investimenti per l’impianto di cattura, sequestro e utilizzo della CO2 a Ravenna. Una presa di posizione puramente ideologica e di fatto opposta a quella che i loro rappresentanti locali hanno più volte manifestato, dichiarandosi sempre e convintamente favorevoli a questo impianto. Invece di votare coerentemente contro questo emendamento della sinistra, hanno scelto di astenersi e ciò ha comportato l’esclusione del progetto ravennate da questi fondi.
Peraltro un impianto che sarebbe fondamentale nei processi di decarbonizzazione e quindi in linea con una concreta filosofia green, che avrebbe reso Ravenna un polo tecnologico in tema di energia. Il Presidente della Regione Bonaccini ed il segretario locale del Pd Barattoni dovranno giustificare le assurde logiche di questa scelta al loro territorio, anche perché non è rispettoso dei cittadini sostenere di essere “green” e poi tradire questa logica nei fatti”.

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