Energia
ravenna
28 aprile 2022
Il sindaco a Draghi: "Gas, rigassificatore, eolico, Co2 bisogna decidere ora":
In vista dell'imminente 'pacchetto energia' l'appello di de Pascale per valorizzare il patrimonio locale
28 aprile 2022 - ravenna - In queste ore il Governo italiano sta studiando un nuovo decreto con aiuti a famiglie e imprese e un cosiddetto "pacchetto energia". Per Ravenna è probabilmente l'ultima occasione per far valere quanto va dicendo da tempo: riprendere le estrazioni di gas, disponibilità a ospitare un rigassificatore, avanti con le rinnovabili.
Non a caso il sindaco Michele de Pascale in queste ore ha lanciato un appello al premier Draghi e al Parlamento: "Bisogna decidere ora".
"In questo momento d'emergenza, tragico per il mondo e difficilissimo per il Paese, in cui vengono a galla tutti i gravissimi errori che le scelte (e le non-scelte) politiche hanno determinato, siamo chiamati a soluzioni straordinarie e a tempi di attuazione totalmente nuovi, con strategie di breve, medio e lungo periodo" dice de Pascale.
In questo frangente vi è un territorio che "è unito e pronto" a mettere in campo "4 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta, quattro sì, per l'economia e l'ambiente".
1) Ripresa delle attività estrattive per attingere alle risorse di gas naturale nell'alto Adriatico con liberalizzazione completa delle nuove attività oltre le 12 miglia ed efficientamento/potenziamento di quelle esistenti.
In alto Adriatico si stima un potenziale fra i 350 e i 500 miliardi di metri cubi.
2) Installazione a largo delle coste di Ravenna di un Fsru offshore (Rigassificatore galleggiante) per un potenziale di 5mld di m3 all'anno.
3) Realizzazione di un parco eolico offshore da 600MW di potenza con impianto fotovoltaico galleggiante annesso da 100MW. (Progetto AGNES)
4) Realizzazione di un sistema di CCUS per captare la CO2 emessa dal settore "hard to abate" e iniettarla nei giacimenti di metano esausti e/o utilizzarla in processi di economia circolare.
"Le quattro azioni di sistema si sostengono a vicenda salvaguardando economia e sicurezza, senza arretrare rispetto ai temi della transizione ecologica, anzi offrendo soluzioni coerenti con la neutralità tecnologica richiesta dal new green deal.
Utilizzare il nostro gas invece di importarlo inquina di meno, collocare un Fsru sfruttando le infrastrutture a mare esistenti a Ravenna crea minori interferenze, produrre energia elettrica rinnovabile a Ravenna la rende realmente utilizzabile dai grandi energivori della pianura padana e captare la CO2 ci consente di avere un minore impatto climatico durante la transizione.
A tutto questo va aggiunto un porto con una capacità naturale di essere una piattaforma logistica dell'economia circolare e un distretto manifatturiero ad alta specializzazione nel settore offshore dell'energia e dell'industria che spesso viene elogiato e applaudito quando porta alto il nome del Made in Italy nel mondo, ma a cui paradossalmente non diamo possibilità di lavorare in e per l’Italia".
Sarebbe paradossale che "su queste quattro azioni cantierabili in poco tempo si procedesse senza una visione di sistema. Senza una visione di scala degli interventi coerenti e interdipendenti" conclude il sindaco.
© copyright Porto Ravenna News
Non a caso il sindaco Michele de Pascale in queste ore ha lanciato un appello al premier Draghi e al Parlamento: "Bisogna decidere ora".
"In questo momento d'emergenza, tragico per il mondo e difficilissimo per il Paese, in cui vengono a galla tutti i gravissimi errori che le scelte (e le non-scelte) politiche hanno determinato, siamo chiamati a soluzioni straordinarie e a tempi di attuazione totalmente nuovi, con strategie di breve, medio e lungo periodo" dice de Pascale.
In questo frangente vi è un territorio che "è unito e pronto" a mettere in campo "4 azioni strategiche per cambiare radicalmente rotta, quattro sì, per l'economia e l'ambiente".
1) Ripresa delle attività estrattive per attingere alle risorse di gas naturale nell'alto Adriatico con liberalizzazione completa delle nuove attività oltre le 12 miglia ed efficientamento/potenziamento di quelle esistenti.
In alto Adriatico si stima un potenziale fra i 350 e i 500 miliardi di metri cubi.
2) Installazione a largo delle coste di Ravenna di un Fsru offshore (Rigassificatore galleggiante) per un potenziale di 5mld di m3 all'anno.
3) Realizzazione di un parco eolico offshore da 600MW di potenza con impianto fotovoltaico galleggiante annesso da 100MW. (Progetto AGNES)
4) Realizzazione di un sistema di CCUS per captare la CO2 emessa dal settore "hard to abate" e iniettarla nei giacimenti di metano esausti e/o utilizzarla in processi di economia circolare.
"Le quattro azioni di sistema si sostengono a vicenda salvaguardando economia e sicurezza, senza arretrare rispetto ai temi della transizione ecologica, anzi offrendo soluzioni coerenti con la neutralità tecnologica richiesta dal new green deal.
Utilizzare il nostro gas invece di importarlo inquina di meno, collocare un Fsru sfruttando le infrastrutture a mare esistenti a Ravenna crea minori interferenze, produrre energia elettrica rinnovabile a Ravenna la rende realmente utilizzabile dai grandi energivori della pianura padana e captare la CO2 ci consente di avere un minore impatto climatico durante la transizione.
A tutto questo va aggiunto un porto con una capacità naturale di essere una piattaforma logistica dell'economia circolare e un distretto manifatturiero ad alta specializzazione nel settore offshore dell'energia e dell'industria che spesso viene elogiato e applaudito quando porta alto il nome del Made in Italy nel mondo, ma a cui paradossalmente non diamo possibilità di lavorare in e per l’Italia".
Sarebbe paradossale che "su queste quattro azioni cantierabili in poco tempo si procedesse senza una visione di sistema. Senza una visione di scala degli interventi coerenti e interdipendenti" conclude il sindaco.
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