Porti
ravenna
02 luglio 2014
Fondali, finalmente si può scavare
02 luglio 2014 - ravenna - Dopo tante discussioni, le draghe possono finalmente mettersi al lavoro nel porto ravennate. E’ stato dato semaforo verde all’approfondimento del canale portuale all’imboccatura, ostruito da un accumulo di 80 centimetri di sabbia.
La presenza del ‘mammellone’ di sabbia in imboccatura aveva costretto la Capitaneria di porto ad emettere un’ordinanza che autorizzava l’ingresso delle navi soltanto in presenza di alta marea più 30 centimetri di acqua. Un problema molto serio perché alcuni mercantili si trovavano costretti ad allibare in altri scali prima di arrivare a Ravenna, fino ad ad arrivare a minacciare di non puntare più San Vitale.
Con il via all’escavo verranno asportati 150 mila metri cubi di materiale, trasferiti a 11,5 miglia al largo e depositati in mare. “Regione e Arpa – dice soddisfatto il presidente dell’Autorità portuale Galliano Di Marco – hanno dimostrato grande serietà e spirito collaborativo. Soltanto così è stato possibile affrontare il problema in imboccatura con celerità”.
Per la massima tracciabilità e trasparenza, la stessa Capitaneria ha chiesto che la draga sia dotata di gps per controllare in ‘diretta’ l’andamento dell’escavo e lo sversamento a mare del materiale. La draga lavorerà su tre turni, portando al largo 5 o 6 mila metri cubi di materiale di dragaggio al giorno. Se non ci saranno problemi di maltempo, entro il mese il fondale all’imboccatura sarà liberato dall’ostacolo.
(Il servizio completo sui fondali nel prossimo del Giornale del Porto di Ravenna)
© copyright Porto Ravenna News
La presenza del ‘mammellone’ di sabbia in imboccatura aveva costretto la Capitaneria di porto ad emettere un’ordinanza che autorizzava l’ingresso delle navi soltanto in presenza di alta marea più 30 centimetri di acqua. Un problema molto serio perché alcuni mercantili si trovavano costretti ad allibare in altri scali prima di arrivare a Ravenna, fino ad ad arrivare a minacciare di non puntare più San Vitale.
Con il via all’escavo verranno asportati 150 mila metri cubi di materiale, trasferiti a 11,5 miglia al largo e depositati in mare. “Regione e Arpa – dice soddisfatto il presidente dell’Autorità portuale Galliano Di Marco – hanno dimostrato grande serietà e spirito collaborativo. Soltanto così è stato possibile affrontare il problema in imboccatura con celerità”.
Per la massima tracciabilità e trasparenza, la stessa Capitaneria ha chiesto che la draga sia dotata di gps per controllare in ‘diretta’ l’andamento dell’escavo e lo sversamento a mare del materiale. La draga lavorerà su tre turni, portando al largo 5 o 6 mila metri cubi di materiale di dragaggio al giorno. Se non ci saranno problemi di maltempo, entro il mese il fondale all’imboccatura sarà liberato dall’ostacolo.
(Il servizio completo sui fondali nel prossimo del Giornale del Porto di Ravenna)
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