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Porti

ravenna 02 agosto 2014

Fondi europei per il progetto Fast Corridor

E' promosso da AP, Dogane e Uirnet

02 agosto 2014 - ravenna - L’agenzia europea per l’innovazione e le reti (Inea) si è schierata a favore del finanziamento del progetto “Port of Ravenna fast corridor”, proposto dall’Autorità portuale  in partnership con Agenzia delle dogane e dei monopoli, Uirnet spa, Terminal container Ravenna spa, Hub telematica scarl e Scuola europea di alti studi tributari dell’università di Bologna. 

Il progetto è stato giudicato meritevole di finanziamento poiché finalizzato alla sperimentazione di una soluzione di interscambio telematico di dati e documenti fra porto, dogana, e catena logistica (autotrasporto, ferrovia, interporti) basata sull’utilizzo di varchi portuali automatizzati e di tecnologie innovative per il tracciamento delle merci dal porto di partenza fino alla destinazione finale.

Tale sperimentazione darà modo di valutare i possibili benefici che l’adozione di nuove tecnologie potrebbe portare al sistema portuale in termini di velocizzazione delle operazioni di imbarco/sbarco delle merci e di telematizzazione dei processi doganali.

Con questo progetto, al quale l’Unione Europea contribuirà con il 50% dell’investimento, per un valore di circa 900.000 euro, l’Agenzia delle Dogane, UIRNET e l’Autorità Portuale di Ravenna proseguono una intensa attività di collaborazione sulla strada dell’adozione delle migliori pratiche di utilizzo delle tecnologie informatiche al servizio della comunità portuale già intrapresa con la sperimentazione dello sportello unico doganale e dello sdoganamento in mare.

“UIRNet ha per obbligo, derivante dalla legge – sottolinea Rodolfo De Dominicis Presidente e AD di UIRNET - di implementare i propri sistemi e soluzioni per l’accelerazione in sicurezza dei processi logistici nei nodi di interesse nazionale. Il progetto Port of Ravenna Fast Corridor è una ottima occasione di intervento. 

Riteniamo infatti che il coordinamento delle operazioni portuali di import/export con le catene logistiche insieme all’impiego di innovativi strumenti doganali, quali lo sdoganamento in mare e i corridoi controllati, possa colmare il gap che ci vede soccombere nei confronti dei porti del nord Europa. Recuperare traffici oggi perduti significa recuperare introiti diretti per l’erario, aumentare i volumi di lavorazione merci per gli operatori portuali, aumentare le lavorazioni a valore aggiunto sulla merce. Riteniamo che il modello previsto a Ravenna sia una best practice da esportare in altre realtà del paese".

“Le azioni che, con il supporto dell’Agenzia delle Dogane – afferma Galliano Di Marco, Presidente dell’Autorità Portuale di Ravenna – si sono poste in essere in questi ultimi anni, dalla “single window” allo sdoganamento in mare, ai corridoi doganali controllati, dimostrano che si può venire incontro alla necessità della comunità portuale di migliorare la connessione con i corridoi logistici (utilizzino essi la ferrovia o il trasporto su gomma), cioè con gli interporti, con gli operatori economici, con le compagnie di trasporto e con le Amministrazioni pubbliche che insistono su di uno specifico corridoio. 

Con il “Port of Ravenna Fast Corridor” si vuole supportare lo sviluppo dello Sportello Unico Doganale e della Piattaforma Logistica Nazionale, si mira ad integrare i sistemi per il monitoraggio, la valutazione e la gestione logistica, incluso il miglioramento della valutazione dei rischi ed il supporto ai processi decisionali, a migliorare la conformità alle norme mediante l’utilizzo di strumenti avanzati di scambio dati elettronico, ad ottimizzare la movimentazione di containers e merci con attenzione ad una gestione integrata della security portuale e, non ultimo, ad avviare l’integrazione dei sistemi per il tracciamento, controllo e gestione dei flussi di trasporto, migliorando l’interoperabilità dei sistemi logistici, l’integrazione con altre modalità di trasporto e l’interoperabilità dei documenti di trasporto e dei messaggi elettronici.

 Ci candidiamo a questa sperimentazione forti dell’ottimo lavoro realizzato con l’Agenzia delle Dogane in questi mesi, mirando a divenire porta di accesso per le merci che dall’Asia arriveranno in Italia per EXPO’ 2015 e certi che l’ottimizzazione dei servizi portuali e il loro potenziamento non può che essere considerata parte integrante del progetto “Hub portuale di Ravenna” di approfondimento dei fondali poiché, come ho già avuto modo di dire in passato, non dobbiamo mai dimenticare che gli armatori e gli spedizionieri scelgono un porto per la sua efficienza e per le sue infrastrutture, ancor prima che per il costo”. 
"L'approvazione da parte dell'INEA - dichiara Giuseppe Peleggi, Direttore dell’Agenzia delle Dogane - è un buon riconoscimento per il lavoro che abbiamo svolto insieme all'Autorità Portuale di Ravenna e a UIRNET. È un importante stimolo in quanto ci conferma che ci stiamo muovendo verso le nuove frontiere della logistica. Le infrastrutture virtuali sono importanti quanto quelle fisiche e consentono in tempi brevi e a costi irrisori di migliorare il livello di competitività della nostra rete logistica. La digitalizzazione dei processi sottesi alla funzione di produzione della portualità ci offre la possibilità di vivacizzare l'efficienza dell'offerta di servizi innovativi dei nostri scali".



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