Porti
ravenna
08 febbraio 2024
Spedizionieri: «Rigassificatore, no a costi aggiuntivi per il servizio di rimorchio»
Il presidente Facchini: «Non devono ricadere sul traffico commerciale». L’assessora Randi: «Sono allo studio diverse soluzioni da parte della Capitaneria per la corretta ripartizione dei costi»

08 febbraio 2024 - ravenna - Operatori portuali tutti d’accordo: i maggiori costi dei rimorchiatori per fare fronte alle esigenze del rigassificatore in costruzione al largo di Punta Marina non devono ricadere sul traffico commerciale del porto di Ravenna.
Ultima riunione in ordine di tempo quella del direttivo dell’Arsi, l’associazione ravennate degli Spedizionieri presieduta da Carlo Facchini con all’ordine del giorno la questione dell’impianto in costruzione al largo di Punta Marina e dei 4 rimorchiatori in più dei 6 attuali, che sarebbero ancora sufficienti, necessari per l’ormeggio e disormeggio dell’unità rigassificatrice e della nave metaniera BW Singapore. Secondo uno studio della Capitaneria di porto di Ravenna questo comporta una lievitazione dei costi da 16,8 a 30,1 milioni.
Di conseguenza è sul tema della competitività del porto che si confrontano spedizionieri, agenti marittimi, utenti, terminalisti.
All’incontro dell’Arsi erano presenti Sagem, Setrasped, Sfacs, Riparbelli, Olympia, Viglienzone Adriatica, Casadei&Ghinassi. Per Carlo Facchini, il neopresidente, «il traffico commerciale e croceristico non deve essere gravato dai maggiori costi del servizio di rimorchio dovuti al rigassificatore e su questo chiediamo il sostegno del Comune».
Annagiulia Randi, assessora al Porto, risponde che «sono allo studio diverse soluzioni da parte della Capitaneria per la corretta ripartizione dei costi, tutte volte a garantire la competitività del sistema portuale ravennate. Il rigassificatore è un’opportunità perché comunque creerà occupazione nei servizi tecnico nautici, visto che si parla di circa 30 equipaggi in più».
© copyright Porto Ravenna News
Ultima riunione in ordine di tempo quella del direttivo dell’Arsi, l’associazione ravennate degli Spedizionieri presieduta da Carlo Facchini con all’ordine del giorno la questione dell’impianto in costruzione al largo di Punta Marina e dei 4 rimorchiatori in più dei 6 attuali, che sarebbero ancora sufficienti, necessari per l’ormeggio e disormeggio dell’unità rigassificatrice e della nave metaniera BW Singapore. Secondo uno studio della Capitaneria di porto di Ravenna questo comporta una lievitazione dei costi da 16,8 a 30,1 milioni.
Di conseguenza è sul tema della competitività del porto che si confrontano spedizionieri, agenti marittimi, utenti, terminalisti.
All’incontro dell’Arsi erano presenti Sagem, Setrasped, Sfacs, Riparbelli, Olympia, Viglienzone Adriatica, Casadei&Ghinassi. Per Carlo Facchini, il neopresidente, «il traffico commerciale e croceristico non deve essere gravato dai maggiori costi del servizio di rimorchio dovuti al rigassificatore e su questo chiediamo il sostegno del Comune».
Annagiulia Randi, assessora al Porto, risponde che «sono allo studio diverse soluzioni da parte della Capitaneria per la corretta ripartizione dei costi, tutte volte a garantire la competitività del sistema portuale ravennate. Il rigassificatore è un’opportunità perché comunque creerà occupazione nei servizi tecnico nautici, visto che si parla di circa 30 equipaggi in più».

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